Il weekend pallonaro in Serie A è stato portatore sano di emozioni d’alta classifica e ha confermato agli appassionati alcune sensibili certezze. Il gruppo di squadre vicine sulla rocca si spartiva anche la griglia di partenza. Marotta il saggio e le ripartenze di Osimhen Nel posticipo della domenica un braccio largo di Koulibaly in Inter-Napoli ha rimesso i nerazzurri in partita lanciandoli verso la vittoria finale (3-2). La squadra di Simone Inzaghi ha accorciato la classifica portandosi a meno quattro dal Milan e dallo stesso Napoli. Il calciomercato agostano aveva sottratto Lukaku e Hakimi ma evidentemente l’antico Marotta un po’ si intende della res circularis. Il Napoli inciampa, e non è cosetta da sottovalutare. Già nello scorso turno di campionato aveva lasciato punti. Manca la brillantezza di inizio stagione, o più plausibilmente gli avversari hanno preso le misure alle ripartenze furiose di Victor Osimhen. Cade un Milan da Champions e risale una Juventus pratica Il Milan è una squadra forte, la sconfitta di Firenze (4-3 per i viola) paradossalmente lo conferma. I rossoneri sono rimasti in partita pur davanti a un avversario voglioso. Ancora un paio di minuti di recupero e chissà come sarebbe finita. La statura della squadra di Pioli è consolidata dalla partecipazione alla Champions League. La massima competizione europea è, come si usa dire, “allenante”, parteciparvi abitua a giocare a ritmi elevati, si cresce inevitabilmente. La Juventus, silenziosa ma non troppo, ha battuto la Lazio allo stadio Olimpico di Roma. L’assenza di Ciro Immobile tra i biancocelesti ha pesato, ma l’organico a disposizione di mister Sarri è nettamente inferiore a quello gestito dallo juventino Allegri che ha saggiamente amministrato il minimo. Allegri è maestro di tale pratica. Non ci sarebbe da sorprendersi se la Juventus competesse per il titolo. Il sarrismo è invece fatto di palleggio, ma senza fini palleggiatori c’è parecchio da annoiarsi e partite da buttare al vento. Quando la congiuntura astrale ti regala la guida del Chelsea, e tu la molli, devi aspettarti certe cadute istruttive. Atalanta romantica L’Atalanta ne ha sengnati cinque, che di fronte ci fosse lo Spezia è un dettaglio irrilevante. Gasperini e i suoi sono gente di mondo (mondo pallone). Gli orobici sono forse l’espressione più romantica di questo gioco fattosi business. La montagna è stata scalata con la forza dell’organizzazione, della sapiente programmazione, della competenza. Poi qualche euro lo hanno speso anche loro, ma ben ponderando. Mister Castori Un pensierino alla Salernitana che alcune settimane orsono ha esonerato l’alternatore Castori ritenendolo responsabile della classifica piangente. Da allora una vittoria e tre sconfitte. Non sempre cambiare allenatore è la soluzione migliore. Mou e Sheva La Roma di Mourinho vincente sul campo del Genoa ci ricorda che il portoghese è un tecnico di spessore e personalità. Per mandare in campo un diciottenne e trarne la doppietta vincente devi avere i cosiddetti attributi, e Mou ne ha in abbondanza. Proprio nel Genoa ha esordito in panchina (amara sconfitta) Andriy Schevkenko, verranno tempi migliori forse.
Che classe
Vecchi campioni e giovani promesse. Ci conciliano col calcio e con la poltrona di casa le perle di Zlatan Ibrahimovic (pronunciare il nome già avvince) e di Dries Mertens, ma anche quelle del romanista Felix e di Vlahovic, il fiorentino scontento che punta traguardi e denari. Copertina di B Dedichiamo la copertina di Serie B al signor Fabio Pecchia. L’ex calciatore tra le altre di Juventus e Napoli, ex collaboratore di Rafa Benitez al Real Madrid e al Newcastle, oggi allena la Cremonese. La Serie A lo ha accantonato prematuramente, ma lui ci sta facendo un pensierino.