Sono stati ben 9.503 i nuovi casi registrati ieri e 92 i decessi. Nel giorno dell’entrata in vigore del Super Green pass, il bollettino Covid del ministero della Salute segnala un aumento dei ricoveri ordinari, che crescono di 282 unità rispetto a ieri, ricordandoci come sia essenziale non abbassare la guardia. Nonostante i contagi di ieri siano in calo, motivati dal fatto che l’inizio settimana ha sempre riportato un numero inferiore di tamponi effettuati, il tasso di positività è salito ovviamente al 3%, un dato che fa paura ma che è in fase di contenimento grazie alle nuove misure entrate in vigore. Crescono leggermente anche i pazienti nelle terapie intensive, e le regioni con il maggior numero di contagi restano il Veneto, con 1.709 positivi, l’Emilia-Romagna, con +1.396 e la Toscana con +544. Mille contagi anche in Lazio e Lombardia.
Notizie non proprio liete, che però sono accompagnate dal nuovo decreto super green pass che da oggi è in vigore fino al 15 gennaio. Una sorta di tentativo di contenimento e sicurezza, volto in primis ad evitare chiusure più forti (pensiamo al semi-lockdown dell’anno scorso) e che tenta in qualche modo di favorire lo svolgimento attento delle vacanze di Natale. È stato proprio il presidente del Consiglio Mario Draghi, a motivare tale scelta.
Le parole del premier Mario Draghi
Vogliamo prevenire per conservare. Vogliamo essere molto prudenti per riuscire a conservare quello che gli italiani si sono conquistati nel corso di quest’anno”, annuncia Draghi quando è stato presentato il decreto. “I nostri ricordi vanno ai quasi 134 mila morti, alla caduta dell’attività economica del 109%, ai negozi chiusi, ai ragazzi che hanno fatto un anno di scuola in assenza, e che non sono stati bene. E alcuni di loro ancora stanno soffrendo. E soprattutto vogliamo andare ai ricordi della povertà. Gli italiani quest’anno hanno reagito. Abbiamo ricominciato ad essere normali. Vogliamo conservare questa normalità. Non vogliamo rischi a questa normalità. Ed è con questo spirito che questi provvedimenti sono stati presi. È guardando al desiderio di voler continuare ad essere aperti.
L’obiettivo è quindi quello di tentare in tutti i modi di mantenere aperte le attività già duramente provate, nonostante il chiaro aumento dei contagi giornalieri. Quel che cambia è la volontà di impedire ai non vaccinati di frequentare i luoghi dove il rischio è maggiore. Se questo decreto sembra essere la soluzione del momento, non tutti i punti fondamentali trovano risposta. In primis il problema dei ragazzi sopra i 12 anni che per salire su autobus e metropolitane, magari per andare a scuola, devono avere almeno un tampone negativo. Problema al quale in queste ore si sta cercando una soluzione.
Ma vediamo con precisione cosa è cambiato dal 6 dicembre.
Si parte dalla distinzione su tre livelli per quel che riguarda i permessi e i divieti pubblici. Distinguiamo subito chi non ha il green pass, perché non vaccinato e perché non fa il tampone. Chi possiede il certificato base, che si ottiene con la prima dose di vaccino, con la guarigione dal Covid e con un tampone negativo, che dura 48 ore per l’antigenico e 72 per il molecolare. infine, c’è il cittadino che ha accesso a tutto perché munito di super green pass, ottenuto con doppia dose da meno di nove mesi o per chi è guarito da non più di sei.
Bar e ristoranti, lavoro e mensa
I bar e ristoranti sono aperti a tutti in zona gialla e bianca, mentre in zona arancione chi non è immunizzato o possiede il green pass base non può prendere il caffè al bancone, cosa invece permessa con il green pass rafforzato. In zona arancione chi non ha il rafforzato non può sedersi ai tavoli di bar e ristoranti, neanche all’aperto. Il lavoro, tolto per i settori che richiedono l’obbligo vaccinale, richiede il green pass di base, necessario anche per le mense in tutte le zone di rischio.
Autobus, metro e spostamenti
Senza green pass si può prendere il taxi, ma non si può salire su autobus, metropolitane e treni regionali. Mentre con la propria auto la circolazione è libera, anche se non si è vaccinati ma solo nelle regioni bianche e gialle, in quelle arancioni invece, se non si ha il green pass, ci si può muovere solo all’interno del proprio comune e al di fuori solo in casi di estrema necessità.
Piste da sci
Buone notizie per gli amanti dello sci, che quest’anno gioveranno delle piste aperte anche per le festività di Natale e Capodanno, ciò non avverrà solo nelle zone rosse. Per accedere alle funivie nelle zone bianche, gialle e arancioni, è necessario il green pass, anche per seggiovie e cabinovie coperte, mentre in zona bianca e gialla si possono prendere skilift e seggiovie aperte, che in arancione sono permesse solo a chi ha il pass rafforzato.
Centri commerciali, cinema e teatri
Senza super green pass non si può andare al centro commerciale nei fine settimana in zona arancione, se non per entrare in negozi essenziali quali farmacie, tabaccherie, librerie e alimentari. Maxi controlli anche su cinema e teatri, che consentiranno l’accesso solo a vaccinati o guariti in tutte le zone di rischio.
Musei, stadi, discoteche
Green pass rafforzato per musei e teatri in zona arancione, stadi e palazzetti chiusi a chi non è vaccinato o è solo tamponato. In discoteca solo il rafforzato.
Feste e nozze
Infine, tutte le feste «conseguenti a cerimonie civili e religiose» sono vietate ai non vaccinati sempre e permesse a chi ha il green pass base, ma in zona arancione si entra solo col rafforzato.