La nascita del progetto
La ministra della Salute della Nuova Zelanda, Ayesha Verrall, ha spiegato che con il nuovo progetto di legge l’età legale per fumare aumenterà ogni anno, così da creare una generazione di neozelandesi senza fumo: “È un giorno storico per la salute della nostra gente”, ha detto la ministra, la quale aggiunge: “Vogliamo assicurarci che le persone giovani non inizino mai a fumare, per questo abbiamo reso un reato vendere o fornire loro prodotti contenenti tabacco. Le persone che avranno quattordici anni quando la legge entrerà in vigore non potranno mai comprarli legalmente”. La legge punta a diminuire in primis i punti vendita del tabacco: dagli attuali ottomila si dovrebbe passare a soli cinquecento. Inoltre verrà abbassato il quantitativo di nicotina presente nelle sigarette.
La proposta di legge
Il progetto di legge fa parte di un’ampia campagna antifumo annunciata dal ministero della Salute neozelandese, che prevede tra le altre cose l’aumento dell’età legale per fumare, la riduzione della quantità legale di nicotina nei prodotti di tabacco a livelli molto bassi (questa sarebbe una prima volta a livello globale), la riduzione del numero di negozi dove le sigarette potranno essere vendute legalmente e l’aumento dei finanziamenti per i servizi che combattono la dipendenza.
Smoke Pass
Si è ventilata anche la possibilità di inserire uno “Smoke Pass” ma i suoi utilizzi e finalità sono ancora tutte da scoprire, potrebbe avere in parte la finalità che avrebbe la tessera sanitaria per poter acquistare le sigarette, ma con tante altre restrizioni (ancora non note) implementate, dato che a quanto sembra, la semplice maggiore età raggiunta, non basterebbe.
I risvolti
Come ogni legge “estrema”, si rischia di sfociare in un proibizionismo eccessivo che potrebbe rischiare di scatenare il cosiddetto “effetto boomerang” per il quale le persone, anziché seguire la legge, sarebbero ancora di più spronate dal gusto dell’ignoto, dello sconosciuto, a provare di fumare. Inoltre, per adesso, il provvedimento si mostra lacunoso in quanto parla solo e unicamente delle sigarette, non parla di nessun altra tipologia di fumo (cosa basilare considerando che in questa epoca si sta spesso discutendo anche della legalizzazione delle droghe leggere). Una buona intenzione, anche con forti basi ecologiste e improntate sulla salute comune, che però potrebbe portare più del male che del bene se costruita in modo troppo restringente, dando spazio a contrabbando e mercato nero. Tali normative, inoltre, non riguarderanno il fiorente settore delle sigarette elettroniche.