Uscire più forti dalla pandemia
Il 14 ottobre 2021 la Commissione Europea ha proclamato che il 2022 sarà l’Anno europeo dei giovani, attraverso l’approfondimento di temi che stanno a cuore alle giovani generazioni: l’ambiente, il digitale e l’inclusione sociale. Su questi aspetti si concentreranno gli obiettivi per il futuro e gli investimenti da parte dell’UE. Anno europeo dei giovani significherà che tutti gli enti coinvolti si sforzeranno di sostenere finanziariamente le generazioni più penalizzate dalla pandemia, dunque la Commissione europea in rete con il Parlamento europeo, gli Stati membri, le autorità regionali e locali, tutti in sinergia con i giovani stessi. Sì cercherà di dare un supporto maggiore ai giovani provenienti da zone rurali o più svantaggiate, ragazzi e ragazze più vulnerabili in modo da incentivarli a vivere una cittadinanza attiva. Quindi dopo una dettagliata relazione sulla situazione giovanile legata a istruzione, formazione, occupazione e partecipazione civica si procederà all’attuazione dei contributi necessari, anche attraverso il programma NextGenerationEU. Si tratta di un piano di riforme per 806,9 miliardi di euro, come si evince dal portale dell’UE sul recovery plan, per “uscire più forti dalla pandemia”.
Conferenza sul futuro dell’Europa
Per discutere e stabilire il piano di lavoro e ripresa è già in corso una conferenza, che proseguirà a gennaio 2022, a cui parteciperanno oltre alle istituzioni, alcuni cittadini selezionati casualmente. Essi saranno distribuiti in quattro panel per ragionare collettivamente sulle loro aspirazioni relative al futuro dell’Unione europea. Ogni panel sarà composto da 200 cittadini europei, provenienti dai 27 Stati membri; essi saranno rappresentativi per genere, età, contesto socioeconomico e livello di istruzione. In ogni panel ci sarà almeno una cittadina e un cittadino per ogni Stato, di età compresa fra i 16 e i 25 anni. Essi prenderanno parte all’assemblea plenaria, esponendo ciò che è emerso dal loro dialogo con tutti i partecipanti. Sarà anche importante l’attenzione dedicata ai dati raccolti attraverso la piattaforma online della Conferenza. Alla pagina https://futureu.europa.eu/?locale=it è infatti possibile inserire le proprie proposte, cliccando su un tasto specifico, alla voce “condividi le tue idee”. Nella sezione FAQ è ben spiegato come inserire le proprie proposte, gli eventuali allegati, con un pagina web che sembra aspirare decisamente a un’idea di democrazia dal basso. E’ anche possibile organizzare eventi ed esporre le proprie idee relativamente a dieci argomenti scelti dalla Commissione: cambiamento climatico, salute, giustizia sociale/occupazione, UE nel mondo, stato di diritto, trasformazione digitale, democrazia europee, migrazione, cultura/sport, altre idee.
Incontri fra cittadini e “raccomandazioni”
Oltre alla modalità online, molti futuri partecipanti alla conferenza si stanno periodicamente incontrando, per discutere degli obietti per il futuro e ciò sarà fondamentale per l’anno della gioventù. Il terzo e ultimo incontro di circa 200 cittadini dell’UE si è tenuto all’Istituto Universitario Europeo, a Firenze, dove hanno elaborato delle cosiddette “raccomandazioni” per il futuro dell’Europa. Hanno sostanzialmente realizzato un documento, con 39 raccomandazioni, che sarà discusso a gennaio e che è consultabile online. Si parla ad esempio di criteri di antidiscriminazione nel mercato del lavoro o di programmi di qualificazione per gruppi sociali vittime di emarginazione nel mercato del lavoro (giovani, anziani, donne, minoranze). Con la formula “Raccomandiamo”, i 200 cittadini coinvolti chiedono ad esempio che siano creati asili nido, in modo proporzionale al numero di dipendenti nelle aziende; oppure si preoccupano della tutela degli allevamenti, con criteri minimi, per portare a standard più elevati il benessere degli animali, consentendo in tal modo una transizione verso una sostenibilità climatica e ambientale. Si parla poi di protezione dei dati ,soprattutto riguardo ai minori, salvaguardia del pluralismo dei media, magari impedendo ai politici di possedere mezzi di comunicazione di massa o di avere una forte influenza sul loro contenuto. Altri temi sono la sicurezza informatica, l’importanza dei valori democratici dell’UE con tutti i suoi interlocutori politici, gli investimenti sull’istruzione, l’educazione ai processi democratici e interculturali (l’attuale “Cittadinanza e costituzione”) ecc.
Co-creazione ai voti
Il 14 dicembre il Parlamento ha confermato la decisione relativa alla proclamazione dell’Anno europeo della gioventù, mentre il coinvolgimento reale e virtuale dei giovani è già evidentemente in fase di attuazione e rappresenta uno degli obiettivi principali: la “co-creazione” di una programmazione annuale. I deputati hanno sostenuto questa decisione con 604 voti favorevoli, 25 contrari e 68 astensioni. Come ha dichiarato Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea: “La pandemia ha privato i giovani di molte opportunità, come incontrarsi e fare nuove amicizie, conoscere ed esplorare nuove culture. Non possiamo restituire loro il tempo perso, ma […] ci impegniamo ad ascoltarli, come stiamo facendo nel quadro della Conferenza sul futuro dell’Europa.”