lunedì20 Marzo 2023
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Ue, Ursula von der Leyen elogia l’Italia

Giornata di rilievo, quella che si è svolta all’Università Cattolica, e che inaugura l’anno accademico 2021-2022 con la presenza della...

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Giornata di rilievo, quella che si è svolta all’Università Cattolica, e che inaugura l’anno accademico 2021-2022 con la presenza della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Un discorso importante, dal quale emerge un particolare di grande orgoglio: elogia l’Italia. Il Pil dell’Italia cresce, con un trend molto positivo rispetto al passato.

Queste le parole riportate dall’agenzia Adnkronos, che documentano alcuni estratti dell’intervento:

Finalmente stiamo invertendo la rotta – ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha aggiunto anche – grazie alla solidarietà europea e alla capacità dell’Italia di gestire efficacemente la pandemia, l’economia italiana sta crescendo più in fretta che in qualunque altro momento dall’inizio di questo secolo”. Elogio alla gestione della pandemia, che si unisce a quello già ricevuto da parte dell’Economist, che solo pochi giorni fa ha eletto l’Italia “paese dell’anno”, dichiarando che “Quest’anno l’Italia è cambiata – sottolineando come larga parte del merito sia di Draghi, descrivendolo come – “un premier competente e rispettato a livello internazionale”.

La presidente poi si concentra sul Pil Italiano, che secondo le stime ritornerà ai livelli precrisi già entro la metà del prossimo anno – “in tempo per le lauree dei più grandi tra di voi”.

Aggiunge anche un auspicio, che sembra un consiglio da non lasciarsi scappare. L’Europa migliore è quella che si concentra sui giovani e in particolare sul dialogo reciproco con questi ultimi: “ascoltate quello che avete da dire, quello che chiedete all’Europa, e quale Europa sognate. Per questo motivo ho proposto di proclamare il 2022 Anno europeo dei giovani” – sostiene, sottolineando come la loro voce sia fondamentale e meritevole di essere ascoltata.

Oltre al dialogo, ha parlato anche della necessità di un “luogo” in cui questo dialogo possa verificarsi: “Apriremo nuovi spazi per discutere con voi le politiche europee e dove potrete raccontare le vostre aspirazioni per l’Europa. E incoraggeremo tutti gli Stati membri a fare altrettanto” – continua, dichiarando come uno sforzo reciproco possa giovare a tutti – “la nostra democrazia ha bisogno del vostro impegno”.

L’Europa siete voi, i giovani

I giovani sono importanti, e ci tiene a ribadirlo la von der Leyen, invitando gli studenti in sala a esprimersi e che per loro ci sarà sempre qualcuno disposto ad ascoltarli: “Voglio un’Europa per i giovani. E voglio un’Europa dei giovani. Se voi giovani vi rialzerete, l’Europa si rialzerà. Perché l’Europa vi appartiene. Perché l’Europa siete voi”.

Poi, sempre rivolgendosi agli studenti, ha aggiunto: “Il futuro dell’Europa è in buone mani. Ora però voglio che l’Europa vi ripaghi di tutto il vostro impegno. Voglio un’Europa al servizio dei giovani“, frase pronunciata oltretutto in italiano.

Le generazioni future non dovranno pagare i danni del presente

Le difficoltà ci sono, e la presidente le affronta senza ometterle, ricordando come la generazione precedente, quella dei millennial, è entrata nel mondo del lavoro durante una crisi finanziaria, allungando di molto anche i tempi per riuscire a trovare un’occupazione. Tuttavia “Negli ultimi anni la situazione ha iniziato a migliorare. Ma nonostante questo, in Italia un giovane su quattro non studia né lavora. Allora è ovvio che molti di voi mettano in discussione l’economia e il mondo che state ereditando da noi, perché troppo spesso non corrispondono alle vostre aspirazioni – aggiunge, sostenendo che – Voi giovani europei di oggi non aspirate soltanto a un buon lavoro pagato bene. Volete anche lavorare per imprese etiche, che si assumano la responsabilità del pianeta e degli altri”. Un punto fondamentale che sembra toccare diversi tasselli dei dialoghi odierni, ma che soprattutto raggiungono in maniera diretta la platea al quale è diretto il discorso. Non solo un semplice lavoro, dunque, ma una occupazione che consenta: “condizioni di lavoro eque, e la possibilità di costruire una famiglia. Ed avete assolutamente ragione. Non vi meritate niente di meno. Perché in gioco c’è il vostro futuro“.

Infine, ci ha tenuto ad elogiare direttamente i giovani, coloro che, se non si trova una soluzione ora, saranno i primi a pagare le conseguenze future degli sbagli di oggi: “Dall’inizio della pandemia i giovani sono stati un esempio per tutti. Qui in Italia oltre l’80% dei ragazzi della vostra età è completamente vaccinato, una percentuale più elevata rispetto alle persone con qualche anno in più di voi“.

Determinazione, la parola chiave usata per spronare i giovani che ancora non hanno la motivazione giusta per reagire: “Gli ordinativi sono in crescita e le imprese sono alla ricerca di personale. Negli ultimi anni non ci sono mai state così tante offerte di lavoro – ha aggiunto – E tuttavia troppi giovani rimangono ancora disoccupati. In questi mesi di ripresa economica, l’occupazione giovanile sta crescendo più lentamente rispetto quella delle altre fasce d’età. È ora di cambiare le cose. Voglio un’economia che funzioni per i giovani come voi. Un’economia che corrisponda alle vostre attese. Un’Unione Europea per la prossima generazione”.

Una conclusione che termina con un ringraziamento non scontato, rivolto non solo agli studenti ma in particolare al corpo docente dell’ateneo che “ha sempre incoraggiato la solidarietà e il volontariato. Grazie per il vostro esempio. Grazie perché ci spingete a puntare più in alto“.

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