«Da capo a piedi son fatta per l’amore; è tutto il mio mondo e altro non esiste»
(Marlene Dietrich)
Marie Magdalene Dietrich, in arte Marlene, è un’attrice teatrale e cinematografica tedesca, nata a Schoenberg il 27 dicembre del 1901 e naturalizzata statunitense nel 1939. Figlia di un ufficiale prussiano e cresciuta in ambiente borghese, segue una rigida educazione che le fa amare la musica e la poesia; studiando violino al Konservatorium e imparando al contempo ad addentrarsi tra le pagine di Goethe, Marlene inizia il suo percorso artistico come violinista, suonando in orchestra. Deve abbandonare precocemente lo strumento a causa di una tendinite, e sceglie quindi in alternativa di riavviare la sua carriera come ballerina e cantante nei cabaret della Berlino di Weimar.
Sposa il produttore Rudolf Sieber, dal quale non divorzierà mai, nonostante le numerose relazioni extraconiugali con altri uomini e donne (la Dietrich è dichiaratamente bisessuale), e ha una figlia, Maria, che sarà a sua volta attrice. Quando, nel 1930, Josef von Sternberg arriva in Germania da Hollywood per girare il film l’Angelo Azzurro, al primo incontro con la Dietrich vedendola recitare, si rende subito conto che soltanto lei può essere Lola Lola, la protagonista del film, un’affascinante ballerina che seduce fino alla pazzia un morigerato professore di ginnasio. L’Angelo Azzurro si rivela l’occasione della vita di Marlene e l’attrice, scritturata dalla Paramount Pictures, parte alla volta del sogno americano.
La sua vita da expat e la gloria di Hollywood
Negli USA inizia la metamorfosi di Marlene Dietrich che, seguita da una schiera di parrucchieri, truccatori e direttori di fotografia, trasforma progressivamente la sua immagine in una bellezza glaciale, elegante e senza tempo, dedicando una cura maniacale alle luci, al colore dei suoi capelli, alla forma delle sopracciglia, alle pose e agli abiti. Il primo film americano è Marocco, che arriva nelle sale ancora prima dell’Angelo Azzurro e le vale la candidatura all’Oscar oltre che renderla la più pagata tra le attrici del suo tempo.
Da qui in avanti, con una proverbiale professionalità e determinazione la Dietrich si dedica ad una fitta ed impegnativa carriera di attrice, impersonificando una serie variegata di ruoli, che le porterà importanti premi, fama internazionale e riconoscimenti.
Dopo meno di dieci anni di permanenza ottiene la cittadinanza statunitense.
Il glamour fatto donna
Icona di fascino e sensualità, nel corso della sua vita ammalia e seduce uomini e donne di grande spessore tra cui Ernest Hemingway, Frank Sinatra, John Wayne, Jean Cocteau, Greta Garbo, Edith Piaf, non ponendosi mai il problema di fare distinzione tra sessi; in un’intervista Marlene dichiara infatti: «In Europa non conta se sei un uomo o una donna. Noi facciamo l’amore con chiunque troviamo attraente».
Preziose le testimonianze sul suo fascino ammaliante lasciate da Ernest Hemingway: «Non avesse altro che la voce, così roca e inquietante, basterebbe solo quella a far strage di cuori. Ma la incantevole Marlene dispone di altri tesori: due gambe stupende, la vigorosa perfezione di un volto che sembra scolpito per l’eternità» e Jean Cocteau: «La tua voce, i tuoi sguardi sono quelli di una maga incantatrice. Ma le maghe sono pericolose, quasi sempre nefaste per gli uomini che cadono nella rete dei loro incantesimi. La frustata di quel tuo cognome, così duro da pronunciare, si stempera nella carezza di un nome dolcissimo».
Il segreto di tanto glamour?
Possiamo forse trovarlo in un’eleganza senza tempo ispessita dalla fierezza di Marlene, prendendo spunto dalle sue stesse parole: «Il glamour è essere sicuri di sé stessi. La certezza che vai bene da ogni punto di vista, che la tua mente e il tuo corpo, qualunque occasione si presenti, saranno all’altezza della situazione».