La pandemia ha accresciuto il divario fra ricchi e poveri e accelerato, di fatto, la concentrazione di ricchezza delle élites a un livello superiore.
In un periodo buio, in cui il divario aumenta, il patrimonio di 500 ricchissimi cresce di 1.000 miliardi mentre 150 milioni di persone scivolano in povertà. Ad oggi ci troviamo di fronte a un mondo con più multimilionari e più povertà, questo è quanto emerge dal rapporto realizzato dal World Inequality Lab, co-diretto, tra gli altri, dagli economisti Thomas Piketty e Lucas Chancel.
Il report preparato del Global Inequality Lab
È proprio il report preparato dal Global Inequality Lab, istituto fondato proprio dall’economista Thomas Piketty, che ci conferma quanto detto nelle prime righe. Il gruppo di persone che possono fare affidamento su un patrimonio ad almeno 9 cifre conta meno di 3000 teste. Se infatti sommassimo solo le loro cifre, raggiungeremmo il 3,5% della ricchezza globale. Percentuale che potrebbe sembrare “piccola”, ma che di fatto è ben tre volte e mezzo quella registrata dal World Inequality Report nel 1995. Se poi consideriamo che miliardi di persone, rappresentanti la metà della popolazione mondiale più povera, detiene nel complesso il 2% della ricchezza mondiale, la situazione appare più delineata.
Il World Inequality Report 2022 mette in evidenza il divario fra ricchi e poveri, e pone l’attenzione su come stia crescendo non solo tra differenti paesi, ma soprattutto internamente. I dati raccolti mostrano che nella gran parte delle economie analizzate il 10% della popolazione più ricca detiene in media tra il 60% e l’80% della ricchezza complessiva. Sarebbe proprio questo divario, che oltre a evidenziare il quasi annullamento della classe media, mette in mostra l’importanza di tale fenomeno. Ad oggi, infatti, la disuguaglianza economica all’interno delle singole economie, conta per i 2/3 della disuguaglianza economica globale.
La pandemia globale ha giocato un ruolo cruciale nell’aumento del suddetto divario, infatti, durante la crisi i ricchi del pianeta hanno accumulato una cifra vicina ai 3.6 mila miliardi di dollari di ricchezza aggiuntiva. Inoltre, secondo i dati World Bank, contemporaneamente 100 milioni di persone sono passate al lato della povertà, vivendo con meno di 1,9dollari al giorno di reddito.
I ricchi sempre più ricchi
Come detto, causa pandemia, il patrimonio di 500 ricchissimi è cresciuto di ben 1.000 miliardi.
In vetta non poteva che esserci ancora lui, Elon Musk (anche persona dell’anno), creatore di Tesla che, secondo quanto riportato da Bloomberg, dispone oggi di un patrimonio da 270 miliardi di dollari. Nell’ultimo anno Musk, ha infatti visto crescere il suo conto in banca del 75%. Non lo supera l’eterno rivale patron di Amazon, Jeff Bezos che ha racimolato in un anno la cifra di 4 miliardi di dollari, salendo a 194 miliardi. Il suo “anno buono” era stato infatti quello precedente, in cui cavalcando l’onda della pandemia e del lockdown, aveva visto le azioni della sua Amazon quasi raddoppiare. Il 2021 è stato invece migliore per Tesla, le cui azioni sono salite del 45%.
Al terzo posto della classifica troviamo invece il francese Bernard Arnault, proprietario di Lvmh, azienda multinazionale e leader mondiale nel settore del lusso. Arnault può contare su una cifra di 178 miliardi di dollari. Scende al quarto posto e abbandona il podio, Bill Gates che non ha bisogno di presentazioni, con 138 miliardi. Sotto troviamo poi il fondatore di Google, Larry Page che è diviso in classifica dall’altro cofondatore Sergey Brin e dal Ceo di Facebook, ormai Meta, Mark Zuckerberg. Segue un altro informatico, l’ex ceo di Microsoft Steve Ballmer, poi il magnate Warren Buffett e in fondo alla classifica dei primi dieci si posiziona il cofondatore della Oracle, Larry Ellison.
La situazione in Italia
Come riporta il rapporto Disuguitalia 2021 ad opera di Oxfam, “anche prima dell’abbattersi della pandemia sul nostro paese, le disuguaglianze in Italia erano particolarmente radicate, contrassegnate da ampi squilibri nella distribuzione della ricchezza nazionale aumentati negli ultimi vent’anni”. Come si legge, infatti, a metà 2019, il 10% della popolazione italiana possedeva oltre 6 volte la ricchezza della metà più povera della popolazione. Con lo scoppio dell’emergenza sanitaria “il grado di resilienza economica delle famiglie italiane era estremamente diversificato – continua il rapporto, aggiungendo – con poco più del 40% degli italiani in condizioni di povertà finanziaria, ovvero senza risparmi accumulati sufficienti per vivere, in assenza di reddito o altre entrate, sopra la soglia di povertà relativa per oltre tre mesi”.
Poco più avanti, nel rapporto, si legge anche: “Gli operatori dei nostri Community Center hanno rilevato un forte peggioramento delle condizioni economiche e del profilo di occupazionale dei propri utenti. Lavoro assente, perduto o congelato, vecchie povertà e nuovo impoverimento, l’acuirsi del disagio abitativo, le vulnerabilità educative e formative, confermano l’istantanea di un Paese in forte sofferenza” – ha aggiunto Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia.
Il vero peggioramento è da imputarsi durante il lockdown, periodo in cui molte persone si sono trovate ad essere escluse dai servizi di bassa soglia e dall’accesso ai trasferimenti emergenziali “a causa di una pubblica amministrazione spesso impotente nel far fronte alla mole crescente dei bisogni e a un’informazione carente o inadeguata” si legge.
I ricchi in Italia
Bloomberg ha inserito anche gli italiani nella lista stilata, anche se essi si collocano molto lontano dal podio. Al primo posto italiano si conferma la famiglia Ferrero che con un patrimonio di 35,9 miliardi di dollari si colloca in 30settesima posizione a livello mondiale con un incremento di 1,75 miliardi in un anno. Non troppo più giù, al 30novesimo posto, troviamo invece Leonardo Del Vecchio con 34,5 miliardi di patrimonio ma soprattutto un guadagno da 9,75 miliardi. Decisamente lontani da tutti quelli citati finora, alla 200centesima posizione, più precisamente al numero 204 si trova la famiglia Rocca con 11,1 miliardi, Silvio Berlusconi 301esimo con 8,77 miliardi di dollari. Poi Miuccia Prada, 477esima con 5,93 miliardi e Patrizio Bertelli, 479esimo con 5,91 miliardi.