NEWS > 14 Gennaio
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(Dis)ordini mondiali

Rubrica di analisi geopolitica, geostrategica e di approfondimento su temi legati alle relazioni internazionali, agli equilibri di potenza globali e...

IN QUESTO ARTICOLO

Rubrica di analisi geopolitica, geostrategica e di approfondimento su temi legati alle relazioni internazionali, agli equilibri di potenza globali e locali e alle loro trasformazioni nel tempo

Questa rubrica è dedicata all’indagine delle cause che sono all’origine delle alleanze mondiali, delle intese tattiche e strategiche, nonché delle controversie e dei conflitti che mettono in discussione l’attuale (dis)ordine mondiale.

Gli ultimi colloqui tra la Russia e il sistema di alleanze degli Stati Uniti, così come i recenti sviluppi dei rapporti tra questi ultimi e la Cina, richiamano l’attenzione sulle evoluzioni degli equilibri e degli squilibri mondiali nell’ultimo trentennio. Periodo iniziato con la caduta dell’Unione Sovietica e l’imposizione di Washington come unica superpotenza globale, che si è tradotta nell’egemonia statunitense sulle quiestioni di rilevanza internazionale.

La globalizzazione ha aumentato il grado di interdipendenza tra le economie dei paesi di un mondo in cui gli ex domini coloniali e le regioni meno avanzate dal punto di vista tecnologico e industriale, sia pure formalmente indipendenti, sono diventati il terreno di una guerra di conquista ben più sottile di quella in cui si erano lanciate le grandi potenze nella seconda metà del XIX secolo. Un conflitto invisibile, ma carico di tragiche conseguenze per le popolazioni coinvolte.

L’imposizione dell’economia di mercato come unico modello produttivo e sociale ha fatto sì che i rapporti tipici della sfera economica, come quelli tra proprietario e bene posseduto, tra venditore e acquirente, tra produttore e consumatore, si siano trasferiti a tutte le dimensioni dell’esistenza umana, dalle relazioni sociali a quelle affettive.

I conflitti sociali si sono dunque spostati nella sfera individuale, mentre sul piano internazionale, la tradizionale tratta degli schiavi ha ceduto il posto a fenomeni migratori di massa, nei quali gli aspetti umanitari servono spesso a coprire l’ossessiva ricerca del profitto.

I trattati internazionali e gli organismi sovranazionali attualmente esistenti risalgono, in parte al secondo dopoguerra e al periodo noto come guerra fredda, in parte agli anni della supremazia Usa. Frattanto, due potenze rivali sono emerse sullo scenario mondiale: la Cina, umiliata nel XIX secolo e protagonista di una fulminea crescita economica, e la Russia, riemersa dalle ceneri sovietiche. L’Europa, di cui soprattutto alcuni paesi alla fine dell’800 figuravano tra le grandi potenze, ha perso la propria centralità geopolitica, mentre all’interno del sistema di alleanze Usa sono emerse potenze regionali intraprendenti, che intendono perseguire i propri interessi strategici in modo manifesto, come la Turchia, o più silenziosamente, come il Giappone.

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