Roma. Domani nella capitale, il popolo dei ‘no vax’ e ‘no green pass’ scenderà nuovamente in strada. Quella fetta di popolazione che proprio non vuole saperne di vaccinarsi e soprattutto non vuole essere ‘identificata’ mediante il certificato verde si riunirà in piazza San Giovanni in Laterano, intorno alle ore 15. Per gli organizzatori, quella del 15 gennaio 2022 non è una manifestazione ma un sit-in senza precedenti. Abbiamo raggiunto telefonicamente Andrea Libero Gioia, uno dei promotori dell’evento, ecco come ha risposto alle nostre domande.
Domani sarete di nuovo in piazza, cosa chiedete e perché?
“Quello di domani è un evento che non si è mai tenuto prima, perché si farà un sit-in con delle regole molto chiare. Domani ci saranno non solo i partecipanti del popolo italiano che pretendono una verità che non è mai stata raccontata, ma ci saranno persone che verranno dall’estero, in oltre avremo dei collegamenti con altri paesi. Tutto quello che è stato detto finora è stato travisto, sono state raccontate situazioni in maniera errata, questo ha creato paura nelle persone, la paura è stata presa per creare leggi. Bisogna continuare a pretendere che la verità venga raccontata, una verità che deve permettere a minoranze che la pensano in maniera differente di esprime una realtà differente. A differenza delle altre manifestazioni domani ci sarà un sit-in, come già ribadito, saremo in posizione statica e pacifica, utilizzeremo una forma ghandiana, abbiamo chiesto una grande partecipazione ed abbiamo ricevuto una grande partecipazione, sulla carta hanno aderito più di 50 gruppi solo in Italia e addirittura 24 gruppi dall’estero, abbiamo grandi tecnici nel campo della medicina ed anche sul piano legale, ci tengo a precisare che l’evento è stato organizzato non dai sindacati, non dai partiti, né da forze politiche, ma esclusivamente dal collegamento di tantissime associazioni che hanno deciso di collaborare insieme per un grande progetto pacifico”.
Quando parla di verità, a cosa si riferisce?
“Ad esempio, non è vero che il Covid-19, quando è uscito nel 2020, fosse una malattia mortale che ci potesse portare a pensare che dovevamo barricarci nelle nostre case, anche perché i dati dell’Istituto Superiore di Sanità parlavano molto chiaro, le uniche persone che sono state più a rischio, in termini mortali, sono state le persone ultraottantenni o quelli che avevano dalle 4 alle 5 patologie pregresse, questi i dati di marzo e aprile 2020, dati verificabili”.