Casoria (Na). E’ stato stipulato venerdì scorso l’ennesimo ‘patto antiracket’, tra l’associazione S.O.S. Impresa di Napoli ed un imprenditore edìle che opera nell’area nord di Napoli. Una sottoscrizione importante, con tanto di cartello affisso dinanzi l’ingresso dell’attività, segno tangibile, non solo della vicinanza e del sostegno di S.O.S. impresa, ma soprattutto un vivido segnale alla malavita organizzata. Per ragioni di sicurezza e privacy, non sveleremo il nome dell’imprenditore che ha sottoscritto il patto, anche se l’evento è stato documentato ed immortalato con dei video, ma quello che va sottolineato è proprio il coraggio di certi imprenditori, come nel caso di F. L., che in maniera preventiva, ha fatto capire, lanciando un chiaro e forte messaggio, di non volersi piegare al ‘pizzo’, questa antica e becera pratica, purtroppo ben rodata dalla criminalità, ‘usanza’ che negli anni ha fruttato centinaia e centinaia di euro. Grande soddisfazione da parte di Luigi Cuomo (in foto), presidente di S.O.S. Impresa e di Maria Saccardo, referente dell’associazione Libera, nomi e numeri contro le mafie del presidio di Afragola-Casoria. Oltre ai due sopracitati rappresentanti, dovevano presenziare anche gli studenti di alcune scuole, ma l’emergenza Covid ha impedito tutto ciò, non è mancata la presenza degli uomini dell’Arma dei carabinieri della locale Compagnia. Proprio Maria Saccardo, ci ha raccontato che nell’ultimo anno, su cinque cantieri visitati, sempre nell’area nord di Napoli, ben quattro imprenditori hanno avuto la forza di denunciare i loro estortori, mettendo così la parola fine ad un ‘rituale’ che impone il pagamento settimanale o mensile di una determinata somma ricevendo in cambio la classica ‘protezione’, scongiurando eventi nefasti sui cantieri. Sempre la referente di Libera, ci ha detto che a breve verrà messo a disposizione un numero di telefono, dove sarà possibile interloquire con la stessa, proprio per raccontare e perché no, trovare il coraggio di recarsi, accompagnati, presso gli uffici preposti e sporgere denuncia per liberarsi dal fardello del racket, un altro fondamentale incentivo e segno di vicinanza ad una categoria, quella degli imprenditori che purtroppo deve fronteggiare questa annosa problematica.
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