Napoli e Inter hanno pareggiato 1-1. Facciamo i complimenti all’arbitro Daniele Doveri che non ha sbagliato quasi niente, che ha fischiato l’indispensabile permettendo alla partita di scorrere, di non perdere ritmo. Da spettatori ci si è divertiti.
Il match ci dice qualcosa sulle contendenti, al di là del risultato e del punto che ciascuna squadra si porta a casa. L’Inter ha confermato la sua forza, la compattezza tattica, la solidità del gruppo che scende in campo e che non cala di personalità al passo delle sostituzioni. Mettiamoci poi un centravanti come Edin Dzeko che a trentasei anni ha l’energia, l’esperienza, la freddezza e la bravura per fare, e bene, quel che fa, i gol, gli scambi, i movimenti funzionali. Qualche parola la vogliamo spendere per Ivan Perisic che alcuni anni fa pareva destinato alla dismissione. Il croato è una spina fastidiosa per le difese avversarie, è cattivo (come tanti compagni di squadra), e la cattiveria, agonistica si intende, è una qualità determinante.
Questa qualità, la cattiveria agonistica, al Napoli manca. Gli azzurri, fini palleggiatori, diventano talvolta dei polli al momento sbagliato. Troppi gli errori sotto porta, soprattutto oggi che l’avversario era di quelli che non giustificano cali di tensione. E poi la paghi cara, certe sere, quella cattiva abitudine di perderti i giocatori avversari in area di rigore o di passargli addirittura la palla in fase di disimpegno difensivo.
La partita
Il Napoli è sceso in campo con Koulibaly (trionfatore in Coppa d’Africa) titolare. Davanti Osimhen supportato da Politano, Insigne e Zielinski. Lobotka confermato a centrocampo al fianco di Fabian Ruiz. Nell’Inter Dzeko e Lautaro Martinez attaccanti titolari con Alexis Sanchez che entrerà nel finale. Dumfries e Perisic schegge sulle fasce, nel mezzo i polmoni di Brozovic e Barella. In difesa assente bastoni, al suo posto Dimarco.
Nella prima fase del primo tempo tanta pressione interista condita dal gol del Napoli (rigore di Insigne), ma presto il Napoli è cresciuto. Un palo di Zielinski e una mezza rovesciata dello stesso Insigne le azioni più ghiotte per segnare almeno un altro gol. A inizio ripresa in seguito a una rimessa laterale gestita perfettamente da Dzeko, il pallone finisce nell’area del Napoli, carambola sulle gambe di Di Lorenzo e torna sui piedi di Dzeko che colpisce benissimo e segna il pareggio. La partita procede con qualche tentativo del Napoli, in particolare una circostanza in cui Osimhen manca il pallone su cross di Insigne, con Elmas che sopraggiunge e Handanovic che para sul macedone. Ancora tanto ritmo fino alla fine, la girandola di cambi favorisce la pressione sterile dell’Inter. Il risultato rimane 1-1.
Lazio-Bologna
È andata bene agli uomini di Sarri, reduci dalla sonora sconfitta contro il Milan in Coppa Italia. È finita 3-0. Ha aperto la festa del gol un rigore segnato da Immobile. Che ci fosse o meno il fallo da rigore rimarrà questione per appassionati moviolisti. Un assist di Luis Alberto e il diagonale di Mattia Zaccagni hanno prodotto il 2-0 laziale. L’azione del 3-0 è partita dai piedi di Luis Alberto che ha lanciato Lazzari sulla fascia destra. Quanto è bravo questo giocatore, il suo cross rasoterra per Zaccagni è stato perfetto, doppietta per l’ex veronese. Al di là del risultato confortante si sono viste a tratti le geometrie che contrassegnano le squadre di Maurizio Sarri. Dare al mister il tempo per costruire sarebbe saggio.
Il Bologna è rimandato, ma crediamo che si riprenderà.
Torino-Venezia
Un buon Venezia ha vinto a Torino 2-1, ma il meglio è venuto dopo i tre gol. Belotti avrebbe segnato il gol del pareggio (2-2) che però è stato annullato per un fuorigioco del compagno di squadra Pobega che avrebbe infastidito un difensore avversario. Roba che neanche la VAR ha chiarito del tutto, e partita ferma per molti minuti. Marcatori del match Brekalo, Haps e Crnigoj.