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Arzano, minacce al comandante della polizia Locale Biagio Chiariello

Arzano (Na). Mentre lo Stato tarda a rispondere nell’area nord di Napoli, la camorra non abbassa il tiro, anzi, con...

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Arzano (Na). Mentre lo Stato tarda a rispondere nell’area nord di Napoli, la camorra non abbassa il tiro, anzi, con impavida sicumera, continua ad intimidire e minacciare, baldanzosa e spregiudicata. A finire nuovamente nel mirino dei malavitosi, il comandante dei caschi bianchi di Arzano, il colonnello Biagio Chiariello che già lo scorso febbraio fu minacciato, con l’allora commissario prefettizio e la segretaria comunale. Chiariello, a differenza di altri, non ama il palcoscenico della visibilità né le passerelle istituzionali, un passato nella squadra mobile di Roma e nella direzione investigativa antimafia di Napoli, un servitore dello Stato con grande fiuto investigativo; al momento è impegnato nel censimento degli alloggi abusivi del rione ‘167’, un agglomerato di palazzine popolari, fortino della malavita organizzata.

Giorni fa, durante alcuni controlli, in un’abitazione dove risiedono alcuni parenti del boss Giuseppe Monfregolo, il comandante Chiariello, ha chiesto i documenti per identificare alcuni soggetti, durante la procedura, è avvenuto un repentino conciliabolo tra il capo della polizia Municipale e l’identificato, quest’ultimo con estrema tracotanza e spavalderia dice: “A Frattamaggiore (Chiariello è stato comandante anche lì, ndr)  avete fatto i macelli, qui siamo ad Arzano, i macelli non si fanno”. Con grande aplomb, il comandante dopo l’operazione, denuncia per occupazione abusiva di alloggio la figlia del boss Monfregolo. La vicenda non termina qui, dopo la chiara affermazione minatoria, Chiariello ritorna nell’auto di servizio ed improvvisamente viene affiancato da una Fiat Panda con all’interno due soggetti appartenenti al locale clan che non solo lo osservano per svariati minuti ma lo seguono durante il tragitto. Al momento, l’accaduto è al vaglio della magistratura, le valutazioni e le conseguenze potrebbero riassumersi con l’assegnazione di una scorta, ma questo non basta, l’episodio non deve essere sottovalutato, la tensione ad Arzano resta altissima.

Proprio da Arzano è partita la strategia delle bombe che sta terrorizzando il vicino Comune di Frattaminore, lì, dove si sono rintanati i Cristiano, rivali dei Monfregolo. Sempre a Frattaminore, come già raccontato dalla nostra testata, si è tenuto un sit-in organizzato dal Comitato per la liberazione dalla camorra area nord di Napoli, tra i presenti, il sindaco Giuseppe Bencivenga, Don Maurizio Patriciello ed il senatore Sandro Ruotolo. La manifestazione è stato un primo segnale in risposta ai cinque ordigni fatti esplodere nei giorni scorsi, adesso, dopo le minacce al comandante Chiariello, lo Stato deve intervenire in maniera ferma e decisa. Qualche giorno fa, invece, a Frattamaggiore, in via Rossini, sempre nelle case popolari si è consumata un’altra stesa, una raffica di proiettili sono stati fatti esplodere contro l’abitazione di un affiliato dei CristianoMormile, fortunatamente non si sono registrati feriti, questo significa che la faida si sta espandendo in più Comuni.

Le dichiarazioni del comandante Biagio Chiariello

“Quello che mi è successo non mi ha intimorito affatto, andremo avanti , mi è stato affidato un compito, quello del censimento degli alloggi abusivi del rione ‘167’ e lo porterò a termine. Se pensano di spaventarmi si sbagliano di grosso, ripristinare la legalità ad Arzano resta l’obiettivo principale, non arretreremo di un passo. I valori in cui credo, la divisa che con grande onore indosso mi obbligano ad andare avanti e così sarà”.

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