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Un’altra vittima dell’alternanza scuola-lavoro

Seconda tragedia in meno di un mese Giusepp Lenoci, un ragazzo di sedici anni è deceduto a Serra de’ Conti,...

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Seconda tragedia in meno di un mese

Giusepp Lenoci, un ragazzo di sedici anni è deceduto a Serra de’ Conti, in provincia di Ancona, mentre si recava presso la sede di uno stage in termo-idraulica. Seconda vittima dei PTCO, Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento, cosiddetta “Alternanza Scuola-lavoro”. Il ragazzo è morto subito dopo lo schianto del furgone contro un albero, mentre il guidatore di 37 anni è balzato fuori dal veicolo. Il 21 gennaio, meno di un mese fa era deceduto Lorenzo Parelli, di 18 anni, schiacciato da una trave di 150 chili e anche lui stava frequentando uno stage, alla Burimec, Sistemi avanzati di pesatura industriale e costruzioni meccaniche, in provincia di Udine. Queste tragedie dei tirocini si aggiungono naturalmente alla gigante sciagura dei morti sul lavoro: 135 nel 2022, di cui 65 sul luogo di lavoro e tutti gli altri durante il tragitto, come dichiarato sulla pagina indipendente dell’Osservatorio Nazionale Morti sul Lavoro.  La sindaca di Monte Urano, paese di Giuseppe Lenoci,  ha dichiarato sul Manifesto che “bisogna fermarsi e riflettere” e non sono ovviamente mancate le proteste.

Unione degli studenti, Studenti Medi e Usb

Luca Redolfi, coordinatore dell’Unione degli Studenti, ha parlato ad Androknos di “una lunga lista di morti sul lavoro e all’interno delle scuole”, accusando un “un sistema malato, volto solamente al profitto”. La richiesta degli studenti è l’istituzione di nuove modalità di formazione che aspirino a una nuova società, piuttosto che assecondare i sistemi di sfruttamento attuale; dunque aspirano, in ultima analisi, all’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro. Anche la Rete degli Studenti Medi ha lamentato il terribile momento storico per studenti e lavoratori, infatti solo qualche settimana fa è deceduto un ragazzo a Udine e nelle manifestazioni contro la precarietà, gli studenti hanno subito violenze inaudite da parte della polizia. Venerdì 18 e 19 febbraio sono stati indetti gli “Stati generali della scuola”, contro un sistema educativo che ha a cuore il solo profitto. Anche perché in un Paese al secondo posto per il più basso numero di occupati in Italia, con un tasso di disoccupazione intorno al 9 per cento (dati tratti da Openopolis, “fondazione indipendente e senza scopo di lucro per l’accesso alle informazioni pubbliche, la trasparenza e la partecipazione democratica”), tutti questi ragazzi e ragazze che fanno alternanza scuola-lavoro, come fanno a essere impiegati? Evidentemente le forme di sfruttamento sono all’ordine del giorno: non sarà che, in certi casi, con il pretesto degli stages si assume manodopera a basso costo? Secondo il sindacato Usb, su Androknos, i modelli di formazione professionale vanno totalmente modificati e gli stages vengono definiti come la “serie B dell’ingresso nel mondo del lavoro, riservata ai ragazzi che alle medie ricevono il bollino ‘scarso’, il 6 o giù di lì, e per questo vengono gettati nel calderone del lavoro non qualificato”.

Il nuovo movimento della Lupa

Dopo la morte di Lorenzo Parelli si è creato un movimento di studenti, La Lupa, contro l’alternanza scuola-lavoro e hanno appeso uno striscione davanti al Ministero dell’Istruzione che recita: “La vostra scuola uccide. Pagherete caro, pagherete tutto. Stop all’alternanza scuola-lavoro”. Il movimento è nato in seguito alle occupazioni e scioperi del passato autunno contro la Dad e il nome riprende la specificità di un movimento nato a Roma. Nelle future manifestazioni si concentreranno su questa sperimentazione inclusa nella “Buona scuola” del 2015, la legge 107, che suscitò numerose proteste anche all’epoca ed è stata oggetto di infinte contrattazioni fra sindacati e ministero, a causa di tutte le sue falle stipendiali ed educative.

Altri morti sul lavoro nei giorni scorsi

Qualche giorno fa è morto un operaio di una ditta di trasporti, in provincia di Benevento. Aveva 43 anni è non si sa se sia caduto e abbia battuto la testa o se sia stato colpito da alcune lamiere che erano su un camion. Anche il 10 febbraio un operaio è deceduto, mentre un altro è rimasto ferito in modo grave, a Milano, perché precipitati nel vano ascensore, in un cantiere di un palazzo in corso di ristrutturazione. I lavoratori non sono in sicurezza, non si investe su questo e il problema si fa più bruciante per il coinvolgimento di due giovanissimi. Si vedrà infatti nei prossimi giorni quali saranno i risultati delle proteste organizzate dagli studenti, nella speranza che portino aria nuova.

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