Nonostante la Chopin Society celebri il suo compleanno il 22 febbraio, data riportata sul certificato di battesimo, secondo dei documenti richiesti da F. Liszt qualche settimana dopo la morte del compositore, per avvalorare la vita di una delle glorie più nobili dell’arte, e come viene certificato da alcune lettere, la madre di Chopin ha sempre ritenuto che la data di nascita del figlio fosse quella del 1° marzo 1810, e che per questo motivo il suo compleanno in famiglia sia sempre stato festeggiato nella ricorrenza di quel giorno. Questo lapsus memoriae ha fatto sì che tale data sia stata riconosciuta nel tempo come quella probabilmente più corretta.
Il padre di Fryderyk è un emigrato francese che si trasferisce dalla Lorena in Polonia e, a pochi mesi dopo la nascita del compositore, si stabilisce con la famiglia a Varsavia. In questa città, dando prova fin da giovanissimo di possedere un’immensa sensibilità musicale, Chopin intraprende lo studio del pianoforte e della composizione.
Inizia le sue esperienze all’estero suonando a Berlino e a Vienna, ma è a Parigi che ottiene fama europea. I legami di Chopin nell’ambiente parigino sono molteplici: Liszt, Mendelssohn, Rossini, Berlioz, ma anche Bellini, Balzac, Delacroix, fanno parte della cerchia di artisti che divengono suoi amici; lo stesso Schumann recensisce positivamente i suoi lavori che vengono pubblicati da case editrici inglesi, italiane, tedesche e francesi.
Si dedica alla composizione, ad un’intensa attività di insegnamento e man mano le sue apparizioni pubbliche vanno sempre più scemando, poiché predilige esibirsi negli ambienti più raccolti dei salotti aristocratici.
Proprio in un salotto nel 1838 avviene l’incontro con la scrittrice eclettica e femminista Aurore Dupin, in arte George Sand, dal quale nasce una relazione controversa ma lunga più di otto anni. Afflitto da forti reumatismi, nonostante la giovane età, Chopin mal sopporta il clima dell’inverno parigino e si reca con lei a Palma di Maiorca, in cerca di benefici per le sue precarie condizioni di salute. Quella che all’inizio appare come la dimora più poetica in terra, muta improvvisamente aspetto a seguito ad un’inattesa, quanto inusuale per la zona, stagione di pioggia che aggrava le già precarie condizioni di salute del compositore.
«Chopin è un angelo di dolcezza, di pazienza e di bontà. Io lo curo come un figlio, lui mi ama come sua madre. A Maiorca, malato, ha fatto della musica che odorava di paradiso» così in una lettera ad un’amica, la Sand descrive i preludi op. 28 composti proprio in quel periodo.
Al rientro a Parigi segue un progressivo ulteriore peggioramento della salute di Chopin, che in seguito ad un tracollo, lascia questo mondo il 17 ottobre del 1849.
Il suo cuore è portato in un’urna e conservato a Varsavia, nella chiesa di Santa Croce.
Chopin ha praticamente dedicato la sua intera vita al pianoforte. La sua produzione comprende oltre ad alcune opere per pianoforte e orchestra, poche composizioni sia da camera (tra cui la sonata op. 65 per violoncello e pianoforte), sia vocali (come i 17 canti polacchi per voce e pianoforte) e tutto il resto per pianoforte solo: 4 ballate, 4 improvvisi, 59 mazurche, 17 polacche, 21 notturni, 26 preludi, 4 rondò, 3 sonate, 4 scherzi, 27 studi, 19 valzer, 4 variazioni e 15 composizioni di vario genere.
Uno dei modi migliori per ricordare Chopin in questo giorno e in questo particolare momento storico, in cui tutti abbiamo a cuore le sorti dell’Ucraina, può essere l’ascolto delle sue note attraverso l’esecuzione della pianista di Kiev Valentina Lisitsa.
F. Chopin, Ballade n. 1, Op. 23