Entro il 2025 i pagamenti in Italia saranno al 50% digitali.
Addio ai contanti. Secondo l’EY Digital Payments, questo è lo scenario che aspetta l’Italia nei prossimi 3 anni, complici gli strumenti di pagamento di ultima generazione come smartphone, Pos, app di pagamento, portafogli elettronici, wearable device e quant’altro, un modo pratico, veloce di avere sempre i soldi dietro senza il fastidio che ad alcuni provoca il contante.
Un cambiamento che coinvolge anche le istituzioni governative
Questo nuovo trend coinvolgerà sicuramente anche le istituzioni governative di tutto il mondo. Già da diverso tempo infatti si stanno conducendo delle sperimentazioni sulla digitalizzazione delle monete nazionali e la Bce entro l’anno prossimo svelerà i risultati su un’investigazione fatta per verificare la reale fattibilità dell’euro digitale, un cambiamento questo che sconvolgerebbe il modo di concepire i soldi.
Cosa ne pensano gli italiani
Secondo il 54% degli intervistati, il servizio che riscuoterà maggior successo è il “buy now, pay later”, un servizio che permette di pagare a rate o che fa sì che l’app paghi subito al posto vostro per poi rimborsare a rate la tariffa.
Subito dopo viene il “blockchain” e “super app”, citati dal 39% del campione.
Il sistema delle critpovalute offre invece ancora poco, soprattutto nel nostro Paese in cui è ancora poco diffuso nonostante l’effettiva comodità di poter transitare senza il tasso di cambio tipico delle transazioni internazionali. Questo si può sicuramente imputare al fatto che gli italiani conoscono poco questo mondo e non ci si sanno muovere comodamente all’interno e anche al ritardo tecnologico necessario per gestire questo tipo di transazioni.
Le società tecnologiche sono una realtà con il concetto di Data society
Durante il dibattito organizzato da EY con i player del settore il concetto di Data society è stato tirato in ballo diverse volte. Il ceo di Telepass, Gabriele Benedetto ha parlato dell’importanza dell’usabilità dei dati per mettere a punto i nuovi servizi sempre più abilitati da tecnologie innovative come la blockchain, trovando un equilibrio tra la pivacy e la sicurezza creando allo stesso tempo un esperienza di pagamento semplice e intuitiva.
Per i player del settore può diventare fondamentale il ruolo delle partnership con Fintech e operatori finanziari tradizionali.
Parlano i big del settore
«Stiamo assistendo alla nascita di nuovi modelli di collaborazione in una sorta di passaggio dalla competition alla coopetion», ha affermato Giovanni Speranza, vice president Cards Acquisition Insurance, American Express Italia, parlando dei nuovi modelli di partnership anche in una logica di industry convergence. Il settore infatti si sta connettendo con l’arrivo di altri players di altri comparti come trasporti, Energy Utilities, che hanno l’obiettivo di proporre ai loro clienti una diversificazione del business.
Laura Grassi, direttrice Osservatorio Fintech Insurtech del Politecnico di Milano dice che:
«La questione emergente dell’industry convergence sottolinea una certa attrattiva del comparto finanziario italiano. Questi nuovi modelli di collaborazione necessitano di crescita anche in un’ottica di rapporto tra innovazione e regolamentazione».
Daniele Zini, Country Manager Italy Yapily sottolinea come gli investimenti siano fondamentale in questa fase di crescita del settore.
«Siamo di fronte ad un nuovo environment, l’open finance/open banking, costituito da piattaforme che in qualche modo potrebbero andare a disintermediare l’attività degli intermediari finanziari tradizionali, ponendo nuove basi per lo sviluppo di servizi integrati verso il cliente, con la logica di offrire una migliore customer experience».
Giacomo De Lorenzo, Head of parnter success Italy Klarna spiega come: «la customer experience abilitata da tecnologie permette di semplificare la modalità di fruizione del servizio da parte del consumatore finale». Dunque, il ruolo delle nuove tecnologie appare prioritario nell’ottimizzare l’intera value chain sia in ottica B2C che B2B.
Conclude «In un sistema economico e produttivo in cui le tecnologie necessarie ad abilitare i servizi digitali sono già una realtà, gli investitori stanno guardando con maggiore attenzione ai payments – conclude Andrea Ferretti, Markets Business Development Leader per i Financial Services di EY in Italia – infatti, la raccolta di fondi per singola startup è in aumento e le istituzioni italiane ed europee stanno già rivedendo le regolamentazioni al fine di agevolare questo processo di finanziamento per la nascita e lo sviluppo di nuove aziende. In tale contesto, i player tradizionali e consolidati oltre a focalizzarsi sulla trasformazione tecnologica, dovranno rivedere i propri modelli di business e semplificare i propri processi per favorire la collaborazione con tali realtà più dinamiche ed innovative e cogliere in modo tempestivo le opportunità di un mercato in continua evoluzione».