I sindacati hanno criticato il Governo per la mancanza di risposte concrete del Governo alle loro richieste
Per poter far fronte alle emergenze per Cgil, Cisl e Uil servono risorse economiche maggiori di quelle proviste dal Def
Accolgono positivamente i sindacati la proposta di Draghi di aprire un dialogo permanente con il Governo per affrontare i problemi e di confrontarsi dopo pasqua con le associazioni datoriali. Ma sono per lo più insoddisfatti per le proposte ricevute dall’esecutivo dopo l’incontro sul Def.
La posizione della Cgil
“Nel merito non abbiamo avuto le risposte che ci aspettavamo” Ha spiegato il segretario della Cgil Landini, che ha chiesto al Governo una moratoria dei mutui, un blocco degli sfratti, un aumento del fondo degli affitti e dei bonus per pagare le bollette per pensionati e lavoratori con i redditi più bassi. “Abbiamo posto il tema di un intervento sui redditi e i patrimoni più alti, che venga introdotto un prelievo come elemento di solidarietà per tutelare chi sta peggio. Per questo abbiamo detto che 5 miliardi non sono sufficienti. C’è bisogno di uno scostamento”. Landini ha dichiarato di aver chiesto anche di stabilizzare i lavoratori precari nella pubblico impiego e di modificare le leggi che per il sindacato hanno prodotto troppa precarietà lavorativa.
Il segretario della Cgil ha poi affermato di aver domandato al Governo di compiere delle scelte sulla politica energetica del paese, indicando nello sviluppo delle energie rinnovabili la strada da seguire. Landini ha in un passo del suo intervento ha spiegato che: ”E’ necessario che l’Italia, e noi siamo disposti a fare la nostra parte, si batta perché a perché a livello europeo cambino strutturalmente quelle logiche politiche sbagliate che negli anni passati hanno portato all’austerità, al patto di stabilità, al fiscal compact, a quelle situazioni che hanno bisogno di essere riviste, rinegoziate”.
La posizione della Uil
Anche il segretario della Uil Bombardieri, intervistato a Tgcom24, nonostante l’apprezzamento per la proposta di aprire un dialogo continuo tra Governo, i sindacati e le associazioni datoriali ha espresso insoddisfazione per l’incontro con l’esecutivo: “Abbiamo bisogno di risposte concrete, C’è l’inflazione al 7%, c’è l’aumento del costo dell’energia, queste cose colpiscono in modo particolare pensionati, lavoratori, lavoratrici e giovani che aspettano di entrare nel mondo del lavoro, Su questo riteniamo che il governo debba avere più coraggio e decidere misure immediate per dare risposta alla perdita complessiva del potere d’acquisto reale di salari e pensioni. Su questo non abbiamo ricevuto risposta e non siamo soddisfatti”.
In un passo successivo dell’intervista Bombaridieri ha affermato di aver chiesto: “che ci siano azioni decise perché sono in corso speculazioni vere e proprie. Quando noi parliamo di carburanti sappiamo benissimo che sono stati comprati e stoccati un anno fa e vengono venduti a prezzo di mercato. E lo stesso avviene per alcune aziende italiane che hanno contratti decennali, acquistano gas a prezzo calmierato e lo vendono a prezzo di mercato. Su questo Il governo deve avere più coraggio, deve colpire chi fa speculazione”. Bombardieri ha proseguito affermando che l’esecutivo deve intervenire: ”calmierando i prezzi e facendo quello che hanno fatto in altri paesi europei, stabilendo un tetto al costo dell’energia”.
Bombardieri ha concluso l’intervista affermando che: ”bisogna chiedere in Europa la costruzione di un programma Sure e poi bisogna fare uno stanziamento di bilancio ulteriore per dare risposte alle emergenze sociali che rischiano di esplodere”.
La posizione della Cisl
Il sindacato ha spiegato in una nota di condividere la proposta di Draghi di un dialogo permanente: ”Abbiamo espresso piena condivisione di questo metodo, considerando, come più volte già detto nel recente passato, necessario giungere ad un nuovo patto sociale che declini complessivamente e armonicamente tutti gli interventi da fare per una ripresa del Paese su basi profondamente diverse da quelle che, già prima della pandemia e della guerra in Ucraina, ne avevano minato la capacità di sviluppo e i livelli di benessere sociale”.
Anche la Cisl concorda che i 5 miliardi che il governo vuole mettere a disposizione per contrastare il caro energia non siano sufficienti e propone di: ”reperire ulteriori risorse, anche attraverso uno scostamento di bilancio e una maggiore tassazione degli extra profitti delle aziende importatrici, produttrici e distributrici di energia, gas e carburanti. Abbiamo inoltre sollecitato la riattivazione del tavolo sulle pensioni, finalizzato a definire strumenti di protezione previdenziale per i giovani penalizzati dalla discontinuità lavorativa; forme di maggiore flessibilità in uscita; nuove tutele per le lavoratrici madri; una specifica attenzione alla previdenza integrativa e infine la tutela dei trattamenti in essere, adempiendo a tutti gli aspetti contenuti nei patti sottoscritti nei mesi scorsi”.
Sul tema della delega fiscale La Cisl ha spiegato che nell’incontro ha espresso: “diverse contrarietà rispetto al testo che si va profilando in Parlamento, a partire dall’ipotesi di mantenimento e rafforzamento della cosiddetta flat-tax e dall’insistenza su un modello di tassazione che privilegia i redditi da capitale e finanziari. Su questo tema abbiamo ribadito che la riforma fiscale deve restituire reddito a chi, lavoratori dipendenti e pensionati, da molti anni paga la quasi totalità dell’IRPEF, senza creare ulteriori aree di privilegio”.
Marco Orlando