Seminario sulle criptovalute organizzato da Iral: Gli Emirati restano il paese più aggiornato
Gli Emirati Arabi Uniti, sono stati una delle prime nazioni a stabilire una regolamentazione per il crescente spazio crittografico gia’ nel 2018
L’entità della regolamentazione delle risorse crittografiche varia notevolmente tra i diversi paesi: proprio per questo motivo orientarsi nel mondo delle criptovalute diventa fondamentale per chi ha business in più di un paese. Ed è partendo da questo presupposto che Iral (Registro internazionale di commercialisti e avvocati) ha organizzato il seminario.
Quel che segue è una sintesi dell’intervento del direttore generale di Iral, Ivan Calligaris.
Come vengono divise le competenze giurisdizionali negli Emirati
Gli Emirati Arabi Uniti (“UAE”) sono uno Stato federale che comprende 7 Emirati. Ogni emirato mantiene la giurisdizione su alcune questioni mentre altre vengono cedute allo Stato federale. Le questioni che rientrano nella sfera di competenza dello Stato federale comprendono le questioni di regolamentazione bancaria e finanziaria.
La famosa “zona franca” degli Emirati
Le singole aree di “zona franca” esistono all’interno dei confini fisici degli Emirati Arabi Uniti e sono suddivise in zone franche finanziarie e zone franche non finanziarie. Attualmente, le due zone franche finanziarie esistenti negli UAE, sono, per l’emirato di Dubai, il Dubai International Financial Centre (“DIFC”) e per l’emirato di Abu Dhabi, l’Abu Dhabi Global Market (“ADGM”).
Il quadro normativo di Abu Dhabi
Abu Dhabi ha stabilito un quadro normativo iniziale per le criptovaluta, gia’, nel 2018, infatti l’Emirato ha attirato l’attenzione delle società di asset digitali nel loro tentativo di creare un mercato fiorente per l’industria delle criptovalute. L’Abu Dhabi Global Market o ADGM ritiene che un mercato equo, efficiente e trasparente sia fondamentale per soddisfare le esigenze dinamiche e crescenti dell’economia di Abu Dhabi e dei mercati globali. L’Autorità di regolamentazione dei servizi finanziari dell’ADGM e’ il Financial Services Regulatory Authority (Fsra) istituita per sostenere un ambiente di servizi finanziari progressivi e sostenere l’integrità dell’intero centro finanziario internazionale, gestendo qualsiasi potenziale esposizione ai rischi e impatti indesiderati.
L’uso equo e proporzionato dei poteri esecutivi dell’FSRA svolge un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi dell’ADGM. La FSRA adotta un approccio alla regolamentazione basato sul rischio, concentrando i propri sforzi su quelle attività che possono comportare rischi negativi e un’influenza dannosa per il proseguimento dei suoi obiettivi normativi. Maggiori informazioni sull’approccio della FSRA alle azioni normative e all’applicazione possono essere trovate nel Manuale Guida e Politiche (GPM) della FSRA.
Le regole a Dubai
Tenendo conto che l’amministrazione è divisa in 4 aree, bisogna chiarire che l’idea era quella di creare un’area dedicata al criptosistema. Vediamo le differenze tra le 4:
- 1. Il Dubai international financial center
Il Difc è stato il primo a creare un’area dedicato alle cripto. a differenza delle altre tre free zone ha un ente regolatore al proprio interno la “DFSA”, ovvero Dubai Financial Services Authority. La DFSA è l’autorità di regolamentazione del DIFC. Le risorse crittografiche non sono state storicamente regolate nel DIFC e le aziende non erano autorizzate a svolgere attività in relazione alle risorse crittografiche. Qualsiasi persona che svolga determinate attività relative ai token di investimento, all’interno o dal DIFC, deve richiedere l’approvazione/autorizzazione della DFSA.
- 2. Il Dubai multi commodities center
La Dmcc ha firmato un Memorandum of Understanding (MoU) con la Securities and Commodities Authority (SCA) per stabilire un quadro normativo per le aziende crittografiche che operano nella zona franca. Di conseguenza, il Dmcc dispone di un solido framework per l’offerta, l’emissione, la quotazione e il trading di criptovalute in linea con le normative di SCA. Il Crypto Center del Dmcc consente agli investitori di creare una società basata su criptovalute all’interno della zona franca. Tuttavia, gli investitori devono avere familiarità con i requisiti e le procedure per avviare un’attività di criptovaluta nella zona franca del Dmcc. Tutte le aziende e i professionisti che operano con le cripto, infatti, devono rispettare la legge antiriciclaggio.
- 3. Il Dubai airport free zone authority
La Dafz ha firmato, di recente, un accordo con la Securities and commodities authority (Sia). L’accordo servira’ alla regolamentazione, l’offerta, l’emissione, la quotazione e lo scambio di criptovalute all’interno della zona franca e consente alle società che investono in criptovalute di ottenere la licenza all’interno di Dafz poiché la Sca rilascerà le relative approvazioni e licenze. Tutto questo contribuirà a guidare la crescita nel settore delle criptovalute e a migliorare l’uso della blockchain nell’emirato di Dubai e negli Emirati Arabi Uniti, che sarà parte integrante della strategia blockchain.
- 4. Il World trade center
L’ultima free zone in ordine cronologico ad aver firmato con Sca è il Wtc: La Sca è responsabile della supervisione normativa dell’offerta, dell’emissione, negoziazione e quotazione di criptovalute e concessione in licenza di attività finanziarie ad esse correlate. I contenuti e le questioni legali derivanti dalla sfera delle criptovalute presentano interessanti opportunità per comprendere nuove tecnologie e definizioni e collaborare con le autorità di regolamentazione per valutare la via da seguire per le risorse crittografiche.
Il nuovo regolamento della banca centrale
Il 3 novembre 2020 la Banca Centrale emana un nuovo regolamento sulle strutture a valore memorizzato, il “Regolamento SVF”, che in molti ritenevano risolvesse le precedenti incertezze sull’ammissibilità delle criptovalute negli Emirati Arabi Uniti. Ciò è dovuto al fatto che i “crypto-asset” sono stati espressamente inclusi nella definizione di “Stored Value Facility”. Il regolamento SVF mira a concedere la licenza alle entità che emettono o forniscono SVF negli Emirati Arabi Uniti e si riferisce ad un nuovo regolamento sui servizi di pagamento al dettaglio che introduce il concetto di token di pagamento che doveva essere emesso. La Banca Centrale ha dichiarato che, emanando il regolamento SVF, avrebbe facilitato l’accesso delle aziende Fin-Tech e di altri fornitori di servizi di pagamento non bancari al mercato degli Emirati Arabi Uniti, garantendo una corretta condotta aziendale e supportando lo sviluppo di prodotti di pagamento e Servizi.
Eppure l’unica moneta in corso di validità rimane il dirham
Tuttavia, il 6 dicembre 2020 la Banca Centrale ha emesso un comunicato stampa in cui ha evidenziato alcuni punti e chiarito il campo di applicazione del Regolamento SVF, precisando che la Banca centrale non accetta attualmente criptovalute o risorse virtuali come moneta a corso legale negli Emirati Arabi Uniti e l’unica moneta a corso legale è il dirham.