Nella classifica relativa al valore di mercato dei calciatori professionisti di tutto il mondo il primo italiano compare in ventiseiesima posizione
Nella graduatoria degli under 20 la differenza è ancora maggiore. All’estero i grandi club puntano sui giovani. In Italia ancora poco
Non c’è nessun giocatore italiano tra i primi 20 calciatori a livello mondiale nella graduatoria basata sul valore di mercato. Un triste verità che si può scorgere guardando la classifica che il sito Transfermarkt stila in base al parametro di valutazione economica dei professionisti che calcano i campi da calcio di tutto il mondo.
La mancata qualificazione della nazionale italiana ai campionati del mondo di calcio e gli scarsi risultati ottenuti dalle squadre italiane nelle coppe europee negli ultimi anni hanno messo a nudo il problema della qualità non eccelsa dei calciatori del bel paese. Un problema mascherato dalla vittoria della nazionale ai campionati europei, ma riemerso recentemente con la sconfitta contro la Macedonia del Nord nello spareggio pr le qualificazioni mondiali. A differenza del passato mancano campioni affermati in grado di fare la differenza e trascinare le rispettive squadre e la nazionale in cima alle competizioni a cui partecipano.
Nella classifica mondiale dei calciatori più preziosi del mondo stilata dal sito Tranfermarkt i primi due italiani presenti sono Chiesa della Juvents e Barella dell’Inter. Il cartellino di entrambi i calciatori ha un valore stimato di 70 milioni di euro. Una quotazione che li pone in ventiseiesima posizione, insieme ad altri giocatori. I due sono seguiti da Donnarumma del Paris Saint Germain, che con un valore di mercato di 65 milioni di euro giace in quarantatreesima posizione, in compagnia anche lui di altri calciatori. Al cinquantesimo posto poi compare Bastoni dell’Inter. Ultimo italiano nella classifica dei 100 giocatori più preziosi del mondo è Verratti, al sessantaseiesimo posto con un valore di 55 milioni di euro.
Tra i primi 100 under 23 i calciatori italiani sono 6
La situazione migliora se si guarda alla classifica relativa ai calciatori under 23, nella quale gli italiani presenti nelle prime 100 posizioni sono 6. Donnarumma in questa graduatoria è posizionato al ventesimo posto. Mentre Alessandro Bastoni al venticinquesimo posto. Nicolò Zaniolo invece giace in cinquantanovesima posizione, Gianluca Scamacca al settantesimo posto, Giacomo Raspadori al settantatreesimo posto. Moise Kean infine al settantaseiesimo posto.
Scarsa la presenza degli italiani nella classifica degli under 20
Deludente invece la posizione degli italiani nella classifica relativa al valore di mercato dei giocatori under 20. Il primo rappresentante del bel paese è Samuele Ricci del Torino al cinquantacinquesimo posto, seguito da Nicolò Rovella al settantatreesimo posto, e Destiny Udogie dell’Udinese all’ottantunesimo posto. Ai primi posti di questa graduatoria ci sono giocatori come Pedri, Bellingham e Wirtz, che giocano titolari in squadre spagnole e tedesche posizionate ai piani alti dei rispettivi campionati e calcano i campi delle principali competizioni internazionali del vecchio continente. Alcuni come Pedri, Gavi e Fati sono stati facilitati nella loro ascesa dal fatto che la squadra dove giocano, il Barcellona, ha dovuto puntare sui giovani a causa della disastrosa situazione finanziaria nella quale si è trovate. Altri hanno giovato del fatto che il proprio club punta sui giovani da anni per dare sostenibilità al proprio bilancio. Un esempio su tutti è dato dal Borussia Dortmund.
In Italia invece le grandi squadre, tranne alcune eccezioni, non sembrano puntare molto sui giovani al di sotto dei 20 anni.
Pochi italiani anche tra i migliori under 19 e under 18 a livello mondiale
Anche nella classifica relativa al valore di mercato di altre due categorie di giovani calciatori la presenza italiana è bassa. Tra gli under 19 il primo italiano presente è Destiny Udogie in quarantasettesima posizione, mentre tra gli under 18 il primo rappresentante è Wilfried Gnonto del Zurigo in ventesima posizione, seguito da Giorgio Scalvini dell’Atalanta in ventiseiesima posizione.
La nazionale italiana è ancora, nonostante la mancata qualificazione ai mondiali una delle più forti del mondo. Ma lo scarso investimento sulle giovani generazioni da parte delle squadre italiane rischia di ripercuotersi sulle prestazioni dei club del bel paese nelle competizioni europee.
Marco Orlando