Ucraina, continua la repressione dei dissidenti. Il caso di Gonzalo Lira

Si era temuto il peggio per il reporter cileno Gonzalo Lira, scomparso il 15 aprile a Kharkov. Lira è apparso in video dicendo di stare bene, ma è detenuto dai servizi segreti ucraini. Il suo nome si aggiunge a un lungo elenco di dissidenti arrestati, fatti sparire o uccisi dall’intelligence ucraina.

Il 26 marzo del 2022, dal suo account twitter, il reporter e regista cileno Gonzalo Lira, cresciuto negli Stati Uniti, scriveva un elenco di nomi di persone di cui non si avevano più notizie, avvertendo: se non mi sentite nelle prossime dodici ore, aggiungete il mio nome a questa lista. La lista comprendeva Vlodymyr Struk, sindaco di Kremmina poi trovato morto; Denis Kireev, negoziatore ucraino ucciso dai servizi segreti del suo Paese; Mikhail e Aleksander Kononovich, due fratelli di origine bielorussa, entrambi leader della Gioventù Comunista Ucraina, scomparsi dopo tre giorni dall’inizio della guerra; Nestor Shufrych, politico ucraino del partito euroscettico Piattaforma di opposizione – For Life, aggredito fisicamente durante una diretta televisiva del 18 febbraio e arrestato il 4 marzo. Nell”elenco di persone citato da Lira di cui non si ha più notizia, ci sono pure Yan Taksyur, il poeta settantenne arrestato il 10 marzo per aver denunciato la persecuzione politica della Chiesa ortodossa ucraina da parte del governo sul suo canale Youtube; il giornalista Dmitry Dzhanguirov, membro del partito “Novyi Sotcialism” (“Nuovo socialismo”) scomparso anche lui e Elena Berezhnaya, attivista dei diritti umani, 66 anni, arrestata il 20 marzo per alto tradimento. A questa lista si aggiungono numerosi altri nomi, come quello dell’attivista e blogger Valery Kuleshov, 38 anni, definito filo-russo dai media ucraini, ucciso a Kherson il 21 aprile con un’esecuzione mirata.

Gonzalo Lira è stato invece arrestato il 15 aprile dall‘SBU, il Servizio di Sicurezza dell’Ucraina, ma di lui non si hanno avuto notizie fino al 22 aprile, quando è apparso in un video intervistato da Alex Christoforou. Lira si era recato da Kiev a Kharkov per raccontare la guerra, esprimendo critiche nei confronti del governo ucraino. Si era temuto il peggio quando, il 17 aprile, avrebbe dovuto partecipare a “Mother of All Talk Shows” con il presentatore britannico George Galloway, ma questi non era riuscito a mettersi in contatto con il reporter, lanciando l’allarme per la sua sorte. Lira ha ora detto di stare bene, ma di non poter dire altro e di non poter lasciare Kharkov. Ha ringraziato dell’attenzione che gli è stata rivolta ed ha detto di preoccuparsi delle persone scomparse che aveva citato e non di lui. Il reporter ha denunciato di non possedere più il suo computer e il suo telefono, per cui ogni cosa pubblicata sui suoi account a partire dal 15 aprile è da considerarsi come non vera. Lira era stato additato dalla rivista Daily Beast come complice di Putin. L’autore dell’articolo aveva addirittura detto che forse si trattava di un personaggio di fantasia creato dal Cremlino. Dal suo canale youtube, Gonzalo Lira aveva risposto, lanciando di nuovo l’allarme: “Se non mi sentite entro dodici ore o più, potrei essere stato catturato dal Servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU). La responsabilità di ciò è del Daily Beast, che ha deliberatamente mentito su di me affermando che non sono a Kharkov. Hanno ammesso il fatto che mi stanno cercando e che vogliono localizzarmi con ogni articolo che scrivono”. Lo stesso Daily Beast aveva contattato il governo ucraino per fargli sapere che Lira si trovava a Kharkov, facendo puntare l’attenzione del servizio di sicurezza su di lui. Dopo due tentativi di rapimento, da cui era riuscito a fuggire, come ha raccontato lo stesso Lira, la Sbu è riuscita a prelevarlo e lo tiene in stato di detenzione dal 15 aprile.

Chissà quando e se verranno liberate le persone fatte arrestare dal governo ucraino, che considera traditori della patria tutti coloro che esprimono critiche nei loro account social.

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