Ue: 100 città a impatto zero entro il 2030, 9 sono Italiane

9 città italiane verso l’impatto zero entro il 2030.

L’Unione europea ha scelto le 100 città che andranno verso l’impatto climatico zero entro il 2030, tra queste 9 sono italiane.

Sarebbero proprio Milano e Roma, Bologna e Parma, Firenze e Torino, le città italiane scelte per questo green project, seguite da Bergamo, Padova e Prato. Decisione presa dalla Commissione europea per rendere queste città parte dei 100 centri urbani che Bruxelles intende evolvere in “intelligenti e a impatto climatico zero” entro il 2030.

In cosa consiste questo progetto

Nell’anno in corso e nel successivo, per favorire la missione saranno finanziati 360 milioni di euro a favore del programma per la ricerca Ue Orizzonte Europa, necessari per avviare percorsi di innovazione verso la neutralità climatica entro il 2030. Tali azioni, come si legge su La Repubblica, “riguarderanno mobilità, efficienza energetica e pianificazione urbana verde, con la possibilità di costruire iniziative congiunte con altri programmi dell’Ue”. La Commissione, inoltre, inviterà le 100 città selezionate a sviluppare insieme a imprese e cittadini “dei contratti con un piano generale per la neutralità climatica in tutti i settori e relativi piani di investimento”.

Progetto importante per la Commissione europea, considerando che, a livello globale le città consumano oltre il 65% dell’energia mondiale, causando oltre il 70% delle emissioni di CO2.

Come riporta La Repubblica, i dati parlano chiaro e attestano come nell’Unione europea “le aree urbane ospitano il 75% della popolazione e per questo la Commissione Ue ritiene importante che fungano da ecosistemi di sperimentazione e innovazione e aiutino tutte le altre a diventare climaticamente neutre entro il 2050”.

Dati confermati anche da un tweet del presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che ha dichiarato: “In Europa, la transizione verde sta avvenendo proprio ora. E c’è sempre bisogno di pionieri, che fissino obiettivi ancora più alti – aggiungendo – Oggi abbiamo annunciato le città che parteciperanno alla missione dell’Ue per 100 città intelligenti a impatto climatico zero entro il 2030. Ci stanno mostrando la strada”.

I vantaggi

Come è possibile leggere direttamente sul sito della Commissione europea, tra i vantaggi per le città vi sono la possibilità di ricevere consulenza e assistenza su misura da parte di un’apposita piattaforma della missione gestita da NetZeroCities, “nuove opportunità di ottenere sovvenzioni e finanziamenti e la possibilità di aderire a grandi azioni di innovazione e progetti pilota. La missione offre inoltre opportunità di creare reti, consente lo scambio di buone pratiche tra le città e sostiene la partecipazione dei cittadini”.

Il primo passo vedrà dunque la Commissione invitare le città selezionate a redigere “contratti cittadini per il clima“, ovvero, una sorta di piano globale per la neutralità climatica di tutti i settori, che vanno dall’energia, all’edilizia, alla gestione dei rifiuti e i trasporti. Tale processo vedrà coinvolti diversi soggetti, dai cittadini, agli organismi di ricerca fino al settore privato. Inoltre, come viene riportato “gli impegni chiari e tangibili assunti dalle città nei contratti cittadini per il clima consentiranno loro di dialogare con le autorità europee, nazionali e regionali, e soprattutto con la popolazione, per conseguire questo ambizioso obiettivo”.

Le altre città selezionate

Le 100 città sono state scelte tramite un percorso ben preciso. In una prima fase, ciascuna manifestazione di interesse da parte delle città che si sono candidate è stata valutata da esperti indipendenti. Successivamente la Commissione ha applicato ulteriori criteri per garantire l’equa distribuzione geografica e selezionare un gruppo di città eterogeneo in termini di dimensioni, impatto e idee innovative. Infine, delle 377 città che hanno chiesto di partecipare alla Missione, 100 sono state selezionate, rappresentando il 12 % della popolazione dell’UE.

Le città selezionate sono:

Per il Portogallo: Guimarães, Lisbona, Porto. Per la Spagna: Barcellona, Madrid, Seville, Valencia, Valladolid, Vitoria-Gasteiz, Zaragoza. Per l’Irlanda: Cork, Dublin. Per la Francia: Angers, Loire Metropole, Bordeaux Metropole, Dijon Metropole, Dunkerque, Grenoble-Alpes Metropole, Lyon, Marseille, Nantes Metropole, Paris. Per la Danimarca: Aarhus, Copenhagen, Sønderborg. Per l’Olanda: Amsterdam, Eindhoven & Helmond, Groningen, Rotterdam, The Hague, Utrecht. Per il Belgio: Antwerp, Brussels Capital Region, La Louvière, Leuven. Per la Germania: Aachen, Dortmund, Dresden, Frankfurt/Main, Heidelberg, Leipzig, Mannheim, Munich, Münster. Per Lussemburgo: Differdange. Per l’Austria: Klagenfurt. Per la Svezia: Gävle, Gothenburg, Helsingborg, Lund, Malmö, Stockholm, Umeå. Per la Croazia: Zagrabia. Per la Slovenia: Kranj, Ljubljana, Velenje. Per Malta: Gozo. Per la Finlandia: Espoo, Helsinki, Lahti, Lappeenranta, Tampere, Turku. Per l’Estonia: Tartu. Per la Lettonia: Liepāja, Riga. Per la Lituania: Taurage, Vilnius. Per la Polonia: Krakow, Łódź, Rzeszow, Warsaw, Wrocław. Per la Rep. Ceca: Liberec. Per la Slovacchia: Bratislava, Košice. Per l’Ungheria: Budapest, Miskolc, Pécs. Per Cipro: Limassol. Per la Bulgaria: Gabrovo, Sofia. Per la Romania: Bucharest, Cluj-Napoca, Suceava. Per la Grecia: Athens, Ioannina, Kalamata, Kozani, Thessaloniki, Trikala

A queste si aggiungono altre 12 città appartenenti a Paesi associati o che potrebbero associarsi a Horizon Europe. In particolare: Albania: Elbasan, Bosnia ed Erzegovina: Sarajevo, Islanda: Reykjavík, Israele: Eilat, Montenegro: Podgorica, Norvegia: Oslo, Stavanger, Trondheim, Turchia: Istanbul, Izmir e Regno Unito: Bristol, Glasgow. A queste si aggiungono infine quelle italiane.

Per le città escluse, la Commissione promette “un sostegno” e “opportunità di finanziamento” nell’ambito di Horizon Europe.

Le città italiane del sud sono state escluse

Dall’Italia, si legge nel documento ufficiale della Commissione, sono arrivate 36 domande in tutto, di cui 10 dal Sud, per la precisione da Messina, Lecce, Pescara, L’Aquila, Salerno, Battipaglia, Ragusa, Bagheria, Giugliano in Campania e Campobasso. Ma nessuna di queste città è stata selezionata.

La motivazione di tale esclusione, stando a quanto spiegato dalla Commissione europea, sarebbe che le città erano state invitate candidarsi alla missione nel novembre 2021, con un bando che è scaduto il 31 gennaio 2022. L’Esecutivo Ue, come riporta EuropaToday dice di aver “applicato una procedura rigorosa per selezionare le città in modo obiettivo ed equo. 377 città di tutti gli Stati membri dell’Ue e di nove Paesi associati o potenzialmente associati hanno presentato una manifestazione di interesse. 362 di loro sono risultati idonei“. In questo modo sarebbero state escluse tutte le città non ritenute idonee, tra cui quelle del sud Italia.

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *