La scorsa estate le frontiere europee e non sono rimaste in parte chiuse a causa del Covid
L’emergenza scatenata dalla pandemia di Coronavirus ha causato una vera e propria rinascita del turismo, che ha visto i borghi italiani in cima alla lista delle mete più gettonate per le vacanze italiane
Sempre più italiani hanno optato per delle partenze in piccoli borghi, alla riscoperta di tanta tradizione, cultura, arte e storia.
Alcuni, soprattutto famiglie giovani con bambini, hanno scoperto i vantaggi del vivere fuori dalle grandi città e sono partiti all’acquisto di immobili in vendita in luoghi prima quasi disabitati. I primi ad essere interessati ad avere un pezzetto d’Italia sono i milioni di stranieri che amano il nostro Paese, in particolar modo i nord europei ed i giovani professionisti tra i 25 ed i 45 anni, così come i vari milioni di italiani iscritti all’AIRE residenti nel mondo.
Il famoso architetto Stefano Boeri, celebre per il bosco verticale di Milano e non solo, ha dichiarato in un’intervista: “I borghi devono diventare piccole città”, con conseguenze non meno temerarie, tipo: “I borghi possono accogliere anche negozi di catene, franchising, che mantengono in modo diffuso la loro presenza sul territorio”.
L’elenco dei borghi in Italia è davvero lunghissimo. Ma mai come in questi anni, l’Italia ha bisogno di ripartire proprio da quelle sue bellezze, bisognose di cure e tutela. Una startup italiana con sede a Londra, ITS Italy, è nata proprio con lo scopo di far scoprire le bellezze italiane dimenticate perché spopolate e lasciate andare, ma che possono rinascere tramite lo sviluppo immobiliare, gli investimenti esteri e la raccolta di fondi, accompagnati dal sostegno di nuove imprese al servizio di nuovi residenti, per favorire così un’economia circolare.
“Siamo partiti con tre regioni: Genova, Sicilia e Sardegna anche se la pipeline ne coinvolge altre 3” – rivela Matteo Cerri, il fondatore della startup, in esclusiva su London One Radio ed ha aggiunto: “E’ stato sorprendente vedere l’apertura da parte dei primi sindaci che hanno aderito, così come le migliaia di richieste che riceviamo attualmente ed a cui facciamo fatica a star dietro”.
Ad oggi i borghi coinvolti nel progetto sono più di 60, coprono la gran parte delle regioni italiane e rappresentano in gran parte le eccellenze inserite nelle principali associazioni del settore quali “I borghi più belli d’Italia”, “Bandiera arancione” del Touring Club Italiano e “I Borghi autentici”. Uno degli obiettivi principali di ITS Italy è promuovere la rigenerazione ed il ripopolamento dei vari territori, partendo proprio dalle loro comunità, tramite un accordo con i vari Comuni – non oneroso per il pubblico – di sviluppo strategico e di partenariato pubblico/privato.
Sul sito della società, nata 18 mesi fa, si legge: “L’Italia è costellata di antichi borghi da rivitalizzare e, in alcuni casi, ripopolare. I villaggi offrono alcune delle proprietà immobiliari più interessanti d’Europa con un enorme potenziale. La maggior parte di loro sono fuori dai sentieri battuti, circondati da uno splendido scenario naturale ed in genere vantano una splendida architettura in pietra, spesso in stato di abbandono. ITS Italy, nata nel 2020, sostiene la crescita e gli investimenti futuri in antichi borghi italiani a beneficio dell’intera comunità”.
È qui che ITS Lending gioca il suo ruolo. L’ecosistema della società è composto anche da ITS Lending – società di crowdfundfing – e da ITS Card, una carta digitale che, tramite un sistema di cashback, velocizza la crescita circolare dell’economia del territorio incentivando le relazioni economiche fra attività commerciali, cittadini ed istituzioni.
Per i primi dieci anni, chi si trasferisce nei nuovi comuni può beneficiare di esenzioni fiscali del 90% per i primi cinque/dieci anni. Con il motto “Don’t visit, just belong!” la società si prefigge l’obiettivo di attirare coloro che hanno scelto l’Italia non solo per passare qualche settimana al sole, ma con un’idea di appartenenza.