Sanzioni contro la Russia, il Consiglio UE non approva il sesto pacchetto

Il sesto pacchetto di misure restrittive contro Mosca ha generato malumori da parte di Stati che dipendono dal petrolio russo

L’approvazione delle sanzioni dovrebbe avvenire nel fine settimana 

Non passa al consiglio dell’Unione Europea il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia. La riunione dei rappresentanti permanenti dei 27 membri è finita senza un accordo. La proposta di un graduale embargo delle importazioni di petrolio proveniente da Mosca ha provocato le proteste di alcuni stati che dipendono dal petrolio russo. In particolare la Bulgaria, l’Ungheria e la Slovacchia hanno chiesto una deroga. Anche la Grecia, che importa il 25% del proprio fabbisogno petrolifero dalla Russia, non è soddisfatta del pacchetto. Nei prossimi giorni si terrà un nuovo incontro per discutere delle misure di esclusione e giungere ad un’intesa, che potrebbe arrivare nel fine settimana.

Cosa prevedono le misure proposte

Il sesto pacchetto di misure restrittive contro Mosca annunciato dalla presidente della Commissione Europea Von der Leyen ha previsto di colpire alcuni istituti bancari e di allontanare progressivamente l’Unione Europea dalla dipendenza dalle fonti energetiche russe.

La presidente della commissione europea nel discorso tenuto a Bruxelles ha chiarito che l’Unione Europea vuole perseguire i militari russi che hanno commesso delitti contro i civili ucraini: “In primo luogo, elenchiamo ufficiali militari di alto rango e altre persone che hanno commesso crimini di guerra a Bucha e che sono responsabili dell’assedio disumano della città di Mariupol. Questo invierà un altro messaggio importante a tutti i responsabili della guerra del Cremlino: sappiamo chi sei, e sarai chiamato a risponderne”.

Von Der Leyen ha poi illustrato il pacchetto di sanzioni contro Mosca :”Abbiamo allargato a Sberbank, di gran lunga la più grande banca russa, e altre due grandi banche l’esclusione dal sistema Swift. Con questo, colpiamo le banche chiave dal punto di vista sistemico per il sistema finanziario russo e la capacità di Putin di finanziare la distruzione. Questo consoliderà il completo isolamento del settore finanziario russo dal sistema globale”.

La Commissione Europea ha infine proibito a tre grandi media statali russi la distribuzione di contenuti nell’Unione in tutti i canali: radio, tv, internet. E ha deciso anche il blocco dei servizi contabili, degli spin doctor e dei consulenti alle società russe forniti dall’Unione Europea.

Le sanzioni sul petrolio

L’attesa maggiore riguardava la scelta rispetto alla fornitura di greggio da parte di Mosca. La decisione europea è stata quella di bloccare gradualmente i rifornimenti dal petrolio russo, per permettere agli Stati di poter siglare un accordo con altri fornitori: “Nell’ultimo pacchetto di sanzioni abbiamo iniziato con il carbone. Ha affermato Von der Leyen. Ora affrontiamo la nostra dipendenza dal petrolio russo. Sia chiaro, non sarà facile. Alcuni Stati membri ne dipendono fortemente. Ma dobbiamo semplicemente lavorarci”.

La proposta della Commissione Europea ha previsto il blocco del petrolio a novembre, e dei prodotti raffinati dal 2023.

Rimane aperto però il problema dell’efficacia delle sanzioni dal punto di vista economico. La Russia ha stretto un accordo con l’India per la vendita del greggio a prezzo scontato. Il paese asiatico importa solamente una piccola quantità del proprio fabbisogno petrolifero dalla Russia, e potrebbe aumentare i rifornimenti. In questo modo la Russia potrebbe compensare parzialmente  l’effetto delle sanzioni. E anche le raffinerie indipendenti cinesi hanno acquistato il greggio di Mosca.

Marco Orlando

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *