Caso Elisabetta Franchi, la polemica sui social non si placa

Elisabetta Franchi, nota stilista, imprenditrice e amministratrice delegata dell’omonima casa di moda, è finita al centro delle polemiche sui social e non solo a causa di alcune dichiarazioni rilasciate durante una conferenza dedicata alla partecipazione delle donne nel settore moda.

Nel corso della conferenza organizzata da da PWH Italia e Il Foglio sul tema Le donne e la Moda, l’imprenditrice ha spiegato a chiare lettere la sua politica aziendale in tema assunzioni.

La stilista, stando a quanto si coglie dal suo discorso, assume soltanto donne che hanno più di 40 anni, che “hanno superato i quattro giri di boa”. In altre parole, la Franchi prende a lavorare in aziende donzelle che hanno già superato il periodo fertile. Le sue parole, neanche a dirlo, hanno scatenato una polemica mediatica che prosegue ininterrottamente da giorni. Si tratta di un tema incandescente, considerando che, a partire dall’era Covid, il Paese ha subìto un forte calo demografico.

La polemica sul web si è concentrata sulle “24 ore di dedizione” che la stilista avrebbe detto di pretendere da un dirigente. Tra i tweet di maggiore successo sull’argomento, vi è quello del giornalista e saggista Paolo Berizzi: “Se il mondo del lavoro avesse applicato il metodo Elisabetta Franchi alla giovane mamma Elisabetta Franchi, Elisabetta Franchi non sarebbe diventata Elisabetta Franchi. E magari non avrebbe sparato una boiata che il medioevo al confronto le allaccia i vestiti”.

A scagliarsi contro di lei c’è, tra i tanti, l’attore Alessandro Gassmann, che ha twittato: “Mi auguro che tutte le clienti under 40 della #Franchi cessino di acquistare i suoi prodotti, perché troppo occupate in altro”. Dura la replica anche della politica con la deputata Marianna Madia, che ha scritto su Twitter: “Una somma di stereotipi sciocchi su donne, uomini, giovani, lavoro e impresa. Per fortuna la nostra società è nel complesso più avanti di così, anche se le carenze di welfare sono ancora davvero troppe”.

Ha usato parole dure contro la stilista anche la giornalista Selvaggia Lucarelli, che non ha mai il timore di esprimere il proprio pensiero su fatti e persone. “Suggerisco timidamente a Elisabetta Franchi di assumere velocemente un ufficio stampa personale che segua lei pure quando va in bagno, non il brand. Fosse pure una diciannovenne incinta di sei gemelli”. La Lucarelli ha inoltre precisato che Elisabetta Franchi, da imprenditrice e da madre, dovrebbe essere la prima a riflettere ed a consentire alle donne di poter vivere lavoro e maternità con maggiore serenità.

Dopo la bufera scatenata dalle sue parole, la Franchi si è giustificata sottolineando che le sue dichiarazioni volevano essere solo una critica allo Stato. Intervistata dal Corriere della Sera, la stilista ha ammesso: “Non accetto strumentalizzazioni: sono una donna imprenditrice a capo di un azienda da 131 milioni di fatturato e che ha tirato avanti anche la famiglia, con grande fatica. Come può essere contro le donne chi ha al suo interno l’80 per cento di forza lavoro femminile? Ho cercato di dare una risposta all’assenza di donne nelle posizione gerarchiche nella moda: la conclusione è che donne dirigenti nel nostro ambiente non ne esistono perché, nel momento in cui una trentenne si assenta per maternità, non ritrova la posizione che aveva lasciato. E questo perché da noi lo Stato non riesce a dare il sostegno che c’è altrove”.

Dopo le polemiche sorte negli ultimi giorni a seguito delle sue infelici dichiarazioni, la stilista è tornata sulla questione anche con un comunicato, reso pubblico su Instagram, dove ha spiegato quale fosse davvero il senso del suo intervento. 

“C’è stato un grande fraintendimento per quello che sta girando sul web, strumentalizzando le sue parole. L’oggetto di discussione dell’evento a cui ho partecipato è la ricerca di Price, dal titolo ‘Donne e moda’, da cui è emerso che nella società odierna le donne non ricoprono cariche importanti perché purtroppo, al contrario di altri Paesi, è emerso che lo Stato italiano è ancora abbastanza assente. Mancando le strutture e gli aiuti, le donne si trovano a dover affrontare una scelta fra famiglia e carriera . Come ho sottolineato avere una famiglia è un sacrosanto diritto. Chi riesce a conciliare famiglia e carriera è comunque sottoposta a enormi sacrifici, esattamente come quelli che ho dovuto fare io”.

Neanche a dirlo, la lettera pubblicata su Instagram si è rivelata un boomerang, una “toppa peggiore del buco”, come si suol dire, per la stilista. Nelle centinaia di commenti al suo post si è infatti infiammata nuovamente la polemica, con molti che le hanno fatto notare come – di fatto – non siano arrivate delle scuse rispetto alle sue dichiarazioni. Queste ultime denotano scarsa etica e sensibilità sociale e risulterebbero anacronistiche anche se pronunciate nell’800, cartina tornasole di una situazione drammatica per le giovani donne che continuano ad essere fanalino di coda in un sistema culturalmente arretrato e sessista. Oltretutto, considerando che la Franchi rivendica un’azienda all’80% di presenza femminile, viene spontaneo chiedersi come mai non abbia mai pensato di attivare un servizio di nido aziendale per le sue dipendenti. Dà forse per scontato che abbiano tutte l’aiuto dei nonni o che possano tutte pagarsi una babysitter?

L’intervista della stilista rilasciata alla giornalista Fabiana Giacomotti sarebbe stata una buona occasione per parlare di welfare, congedi parentali, bonus, tutele per il datore di lavoro e il dipendente, gender gap e invece si è trasformata in uno scivolone epocale. L’ennesimo, purtroppo. In sintesi. Se volete lavorare dalla signora Franchi, venite dopo aver già messo al mondo dei figli.

Giulia Cortese

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *