Eurovision 2022: torna in Italia e a trionfare è l’Ucraina
Si è tenuta ieri sera a Torino la serata finale dell’Eurovision Song Contest, uno dei più famosi eventi di competizione musicali al mondo, che ha visto trionfare sul palco l’Ucraina.
L’edizione di quest’anno è stata la più attesa che mai per il nostro paese, infatti, la città che lo ha ospitato è stata proprio Torino. Come da tradizione, infatti, il vincitore dell’edizione ospiterà nel suo paese l’evento l’anno dopo. E dunque, dopo la strabiliante vittoria della band italiana Måneskin, quest’anno è stata la volta dell’Italia.
A trionfare sul palco, con grande partecipazione e gioia di tutti, è stata l’Ucraina. Rispetto agli anni scorsi, lo spettacolo che si è svolto quest’anno ha preso piede inevitabilmente sullo sfondo nero della guerra in Ucraina, Paese che ha partecipato con orgoglio al contest e che è stato rappresentato dai Kalush Orchestra. Il tifo del pubblico è stato fin da subito caloroso ed evidente, tra battiti di mani e inquadrature su bandiere della pace per l’ingresso sul palco dell’Eurovision Song Contest dei concorrenti ucraini, che hanno portato il brano ‘Stefania’: brano tra folk, pop e rap, dedicato dal leader del gruppo alla mamma, ma diventato una sorta di inno alla madre patria nei giorni della guerra contro l’invasione russa.
“Noi vogliamo dimostrare che la musica e la cultura del nostro Paese esistono ancora. È solo così che riusciamo a mantenere la concentrazione mentre suoniamo”, hanno dichiarato la prima sera.
Vincono i Kalush Orchestra
L’Ucraina, con “Stefania” della Kalush Orchestra, ha vinto l’edizione 2022 dell’Eurovision Song Contest.
Una vittoria arrivata sull’onda del televoto che ha ribaltato la classifica mandando un messaggio più significativo che mai.
“Questa vittoria è per tutti gli ucraini. Slava Ucraini – hanno dichiarato i Kalush Orchestra – Per favore aiutate l’Ucraina e Mariupol, aiutate Azovstal, ora“, ha detto il cantante Oleh Psjuk alla fine dell’esibizione. Dichiarazione che gli è costata quasi la squalifica, infatti, il regolamento della manifestazione non accetta messaggi politici sul palco. Poco prima dell’inizio della lunga serata anche il presidente Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio su Telegram, aveva invitato l’Europa a votare per l’Ucraina.
Secondo posto per la Gran Bretagna, con Sam Ryder, che era stato il più votato dalle delegazioni dei Paesi, mentre a completare il podio c’è la Spagna. Mentre per quanto riguarda il nostro paese, Mahmood e Blanco con “Brividi” si sono fermati al sesto posto.
La prima volta in Italia è un successo
La manifestazione musicale dell’Eurovision Song Contest 2022 ha visto sul palco del Pala Olimpico di Torino diverse nazioni in gara.
A presentare lo spettacolo ci hanno pensato 3 presentatori divertenti e perfetti per il tipo di spettacolo in questione: Laura Pausini, Mika e Alessandro Cattelan. Secondo quanto riportato, i 3 conduttori sarebbero riusciti a rispettare alla lettera la scaletta, senza nessun tipo di sbavatura e senza la necessità di ricorrere a tempo extra. Sotto lo stupore di tutti gli italiani, abituati al prolungarsi oltre l’orario prestabilito del programma, le prime puntate dell’Eurovision infatti sono iniziate alle 21 e terminate alle 23.15 (tempistica molto diversa da Sanremo). L’opening spettacolare dello show è stato affidato alla direzione artistica di Laccio tra il mito ispirato agli elementi del sole, dell’acqua e della terra. Non è mancato poi l’elemento rock ispirato ai vincitori della scorsa edizione, i Måneskin e un imponente corpo di ballo di 40 elementi ad occupare tutta la scena tra luci ed effetti speciali.
Grandi emozioni anche per Diodato che due anni fa si esibì con la sua Fai Rumore in un’Arena deserta e con questa edizione si è ripreso in parte quello che gli era stato tolto dalla pandemia, con il pubblico che ha cantato con lui.
“Mi sembra la bella chiusura del cerchio dopo le trasformazioni che questa canzone ha vissuto in questi due anni”, ha dichiarato il cantante.
Una finale apprezzatissima
Ad aprire il palco agli ultimi istanti di competizione ci ha pensato invece Laura Pausini. La cantante (per l’occasione conduttrice insieme a Mika e Alessandro Cattelan), ha cantando alcuni suoi successi: ‘Benvenuto’, ‘Io Canto’, ‘La Solitudine’, ‘Le cose che vivi’ e l’ultimo brano ‘Scatola’ (alternando italiano, spagnolo e inglese), accompagnata anche da Paolo Carta, chitarrista e compagno di vita.
A rendere leggero e divertente il clima sul palco poi ci ha pensato front-man dei Måneskin, Damiano, che ha ironizzato ricordando ciò che è successo l’anno scorso: “Divertitevi e non avvicinatevi troppo ai tavoli”.
Infine, grande assente dal palco nel momento finale è stata Laura Pausini. Sul web in tantissimi si sono chiesti dove fosse finita e a rivelarlo ci ha pensato la stessa cantante, che ha dichiarato: “Scusatemi, ero troppo emozionata per la serata“.
Gli ultimi Eurovision in Italia
L’ultima volta che l’Eurovision era stato ospitato dall’Italia era il 1991, 31 anni fa, per la trentacinquesima edizione: si chiamava ancora Eurofestival e si svolgeva in una sola serata.
La celebre manifestazione canora, nata a Lugano nel 1956, vede la partecipazione dei Paesi europei che presentano in gara i rappresentanti della loro scena musicale. Ogni Stato, infatti, vedrà esibirsi il singolo o la band che si interfaccerà con quelli degli altri Paesi suoi rivali.
L’ultimo evento al quale ha partecipato l’Italia però, non è stato proprio un successo. Mesi prima che la competizione iniziasse, infatti, si verificò il primo problema. L’edizione del 1991 avrebbe dovuto tenersi nel teatro Ariston di Sanremo (in onore del Festival della canzone italiana che ispirò l’Eurovision alla sua nascita). La Rai però optò per un cambio di rotta, decidendo che si sarebbe svolto nello studio 15 di Cinecittà. La motivazione a tale decisione venne presa per garantire alle delegazioni straniere in trasferta una maggiore sicurezza in un momento storico in cui era in corso la guerra del Golfo.
Inoltre, “l’Unione europea di radiodiffusione, l’ente che organizza la competizione, aveva concluso che il teatro di Sanremo era troppo piccolo per uno spettacolo di quelle dimensioni”, si legge su Il Post. Quindi, pur di non rinunciare, Sanremo propose di sfruttare tre teatri diversi della città, ma senza successo.