Pedofilia online, un fenomeno in espansione

Sweetie Sweetie

In occasione della giornata nazionale contro la pedofilia e la pedo-pornografia, il 5 maggio, Save the Children e Polizia Postale hanno diffuso un dossier dati sull’adescamento online – cresciuto negli anni della pandemia – insieme ad una guida per genitori.

La fascia più a rischio, denuncia il dossier, è quella tra i 10 e i 13 anni, mentre crescono i pericoli per i bambini sotto i 9 anni, sempre più connessi ai giochi di ruolo e videogiochi online.

Il fenomeno è in crescita: tra il 1° gennaio 2021 ed il 31 marzo di quest’anno, il compartimento polizia postale della Lombardia si è occupato di 480 casi (di cui 72 under 13) nei quali famiglie e vittime sono state costrette a fare i conti con la capacità manipolatoria di adulti malintenzionati, con la circolazione illegale di immagini di abusi e violenze sessuali verso bambini, con la condivisione in circuiti apparentemente anonimi, come il Dark Web. A riprova dell’aggravamento della minaccia contro l’infanzia in rete, basti pensare che, nello stesso periodo, sono stati 350 i soggetti indagati per reati di pornografia infantile ed adescamento sul territorio lombardo, di cui 42 tratti in arresto, o perché colti nella flagranza del reato di detenzione di ingenti quantità di materiale pedopornografico, o perché raggiunti da ordinanze di custodia cautelare in carcere.

“Quanto accaduto negli ultimi due anni per l’emergenza pandemica, ha accelerato i processi di avvicinamento tra i bambini ed internet, ha intensificato il rapporto di reciproca attrazione che già esisteva tra adolescenza e servizi di rete sociale online ed ha influenzato le abitudini quotidiane di ognuno di noi, imponendo una relazione sempre più stretta con il mondo virtuale, mostrando però altrettanto velocemente il suo lato oscuro”, ha affermato la Dott.ssa Manuela De Giorgi, Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni del Friuli-Venezia Giulia. L’aumento dei casi di pedofilia in rete si riconferma, infatti, un trend preoccupante anche per i bambini più piccoli: incrementi pari al 49% nel 2021 rispetto all’anno precedente a livello regionale nel numero dei bambini coinvolti in casi di adescamento. Social network, videogiochi e messaggistica possono costituire una grande opportunità di crescita, ma anche un pericolo a cui prestare la massima attenzione.

“L’accesso alla rete – ha spiegato la sottosegretaria alla Giustizia Anna Macina – è un diritto che dobbiamo garantire ai minori, fa parte della costruzione della loro identità, anche digitale. Accade però che bambini anche molto piccoli entrino in contatto con ambienti digitali potenzialmente a rischio e dei quali non riescono a percepire il pericolo. Parliamo di bambini che hanno ancora bisogno dei genitori per attraversare la strada, vanno accompagnati e presi per mano anche mentre esplorano la rete. La normativa, non solo nel nostro Paese, è indietro perché la tecnologia corre molto veloce, dobbiamo riuscire a stare al passo”. Accanto a questi provvedimenti il ministero intende dare avvio ad una campagna di comunicazione (per minori e adulti) da pubblicare sulle stesse piattaforme, con periodicità fissata insieme alle autorità in regime di co-regolamentazione.

“Molti bambini devono essere liberati. Troppi sono ridotti a schiavitù̀ sessuale e manipolati da chiare ideologie che riducono la vita umana a scarto, a merce, a oggetti di piacere”. E’ forte il grido di allarme che arriva dal Report 2021 sulla pedofilia dell’Associazione Meter di don Fortunato Di Noto, presentato a Pachino, vicino Siracusa, presso il Polo Formativo ed Educativo dell’Associazione. Forte anche la richiesta, a fronte dei numeri, di “un’azione congiunta dei legislatori che permetta di emanare leggi capaci di regolamentare il mondo del web e contrastare questo fenomeno”. Questo non significa solo bloccare i siti con foto e video di abusi ma soprattutto “salvare i minori dallo sfruttamento sessuale, dalle forme più violente di schiavitù sessuale e dall’immane traffico di materiale che genera lucro sulla pelle delle piccole vittime”.

Il fenomeno, ovviamente, è mondiale. Secondo l’FBI, ogni giorno 750.000 predatori sono in rete, pronti ad abusare di un bambino. Per capire chi sono, Terre des Hommes, in Olanda, ha avuto un’idea. Alcuni ricercatori si sono posizionati su diciannove chat room pubbliche, presentandosi come Sweetie, una bimba filippina di dieci anni. In realtà, un avatar estremamente realistico, animato in 3D. Diecimila predatori si sono fatti avanti, mille sono stati individuati. In Canada, Australia e UK sono scattati alcuni arresti. In Italia, no: Sweetie non è una persona, il reato non esiste. Al di là di questo aspetto legale: che orrore, che umiliazione. La rete ha liberato i mostri e nel nostro Paese non riusciamo a riprenderli.

Giulia Cortese

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