sabato25 Marzo 2023
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Carceri: De Fazio (Uilpa), ‘sesso? Più problemi da aumento permessi e telefonate’

(Fonte Adnkronos) “La possibile costruzione di ‘casette dell’amore’ in carcere per consentire ai detenuti di trascorrere con i rispettivi congiunti...

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(Fonte Adnkronos) “La possibile costruzione di ‘casette dell’amore’ in carcere per consentire ai detenuti di trascorrere con i rispettivi congiunti fino a ventiquattr’ore d’intimità, una volta al mese, sta catalizzando il dibattito fra gli addetti ai lavori e alcuni esponenti politici. Tra favorevoli e contrari, come al solito, sembra ci si soffermi particolarmente sugli aspetti più ‘piccanti’ della questione. A noi quel che preoccupa di più non è tanto l’affettività, quanto l’ampliamento dei permessi e delle telefonate”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria.

“Sull’affettività in carcere si possono avere sensibilità diverse e pensarla in modo differente – continua – tuttavia, considerato che si garantirebbe in plessi dedicati senza il controllo della Polizia penitenziaria, l’impatto sul carico di lavoro sarebbe marginale. Le proposte di modifica legislativa, tuttavia, mirano anche all’ampliamento della possibilità di fruire dei permessi di necessità, che quasi sempre si effettuano con accompagnamento e scorta della Polizia penitenziaria, nonché all’aumento del numero delle telefonate, da una alla settimana a una al giorno, e della loro durata, da 10 a 20 minuti. Tutto ciò, e sempre astenendoci dal formulare valutazioni di natura morale, sarebbe devastante per il sistema carcerario, già allo sbando e in stato comatoso”.

“Non deve sfuggire, infatti, che i contatti telefonici fra detenuti e congiunti sono stabiliti dalla Polizia penitenziaria dopo una complessa istruttoria, che talvolta le conversazioni devono essere registrate per disposizione dell’autorità giudiziaria, che gli operatori del Corpo devono vigilare sulla loro durata e devono correttamente imputarne i costi. Tutto ciò è impensabile nella situazione attuale, con gli organici della Polizia penitenziaria mancanti di 18mila unità – conclude il sindacalista – Occorre una riforma complessiva che rifondi il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e riorganizzi il Corpo di polizia penitenziaria. Invitiamo nuovamente, pertanto, la politica e, soprattutto, la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ad aprire finalmente un confronto compiuto e serrato”.

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