L’ultima giornata del campionato di Serie A decreta gli ultimi verdetti. Il Milan ha vinto il campionato.
All’inizio della stagione non era assolutamente scontato che la squadra raggiungesse questo importante obiettivo, ma possiamo dire che la società ha saputo lavorare per arrivarci, e che il risultato arriva meritato.
Milan campione d’Italia
Il Milan ha vinto superando le difficoltà di un percorso per niente agevole, al di là del pareri di alcuni esperti che indicano la stagione appena conclusa come un campionato livellato verso il basso. La Juventus si era tirata presto fuori dalla corsa per il titolo, il Napoli lo ha fatto più tardi, l’Atalanta è crollata, Roma e Lazio troppo dietro. Eppure con l’Inter che dava impressione di solidità, e coi punti persi per qualche arbitraggio sbagliato, a poche giornate dal termine pareva che proprio i cugini nerazzurri fossero i più accreditati per la vittoria finale. E invece i rossoneri non si sono smarriti, hanno messo in fila vittorie e punti, e quando l’Inter è caduta a Bologna, hanno approfittato della ghiotta occasione andando in fuga.
A differenza di altri passati campionati in cui le grandi dominavano agevolmente, la Serie A 2021-2022 ha mostrato il carattere delle piccole, capaci di tenere testa alle avversarie meglio attrezzate. Anche per questo fino alla fine è servita la massima concentrazione. La possibilità che il Sassuolo all’ultima giornata facesse risultato coi campioni non poteva andare esclusa. Ma non è successo, la doppietta di Giroud (che acquisto intelligente) e il gol di Kessie hanno reso vana la vittoria ottenuta dall’Inter al Meazza contro la Sampdoria, consegnando al diavolo il diciottesimo titolo della sua storia.
É stata una vittoria di testa e piedi, partita da un gruppo dirigente che ha avuto la lucidità due anni fa di trattenere il tecnico Pioli contro le abitudini del nostro calcio. Attorno a Pioli, bravissimo, si è costruita una squadra vincente. Rafael Leao e Theo Hernandez, si sono dimostrati forse i migliori giocatori del campionato. Messias, talento arrivato tardi al calcio che conta ha offerto un utile contributo, Giroud ha portato altra esperienza e qualche gol, Tomori un baluardo, Maignan una certezza in difesa, Kessie e Tonali a fare grande il centrocampo, ma anche Bennacer, Calabria, Saelemekers, Rebic, ma anche tutti gli altri hanno fatto la propria parte, hanno fatto gruppo. Menzione speciale per Zlatan Ibrahimovic che a questa squadra ha impresso la sua cattiveria agonistica, la mentalità vincente, la personalità, ha fatto da modello e ha continuato a offrire giocate preziose e pregevoli sfidando l’anagrafe e gli avversari, confermandosi il campione che è sempre stato.
Adesso, alla fine di questa straordinaria avventura, bisognerà cominciare a costruire il futuro. Molti rimarranno qualcuno andrà via. Si passerà per una transizione della proprietà, rimarrà Paolo Maldini, primo artefice di questo successo. Il posto del Milan è lassù, sul tetto del mondo.
