Biodiversità. In Italia perse 6.000 varietà di frutta nell’ultimo secolo

Frutta Frutta

La grande distribuzione condiziona ciò che mangiamo. Più quantità e meno varietà

Nella Giornata Mondiale della Biodiversità, la Coldiretti ha lanciato l’allarme estinzione sia per le piante coltivate che per gli animali allevati

In Italia sono scomparse tre varietà di frutta su quattro nell’ultimo secolo. Prima si contavano 8 mila varietà di frutta lungo la Penisola, mentre oggi si arriva a poco meno di 2 mila e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio scomparsa. La colpa è della distribuzione alimentare che, con i moderni sistemi, privilegia le grandi quantità per riempire i supermercati e standardizza l’offerta. A questo si aggiunge il lavoro mal retribuito dei coltivatori che, per far fronte alle spese, coltivano ciò che gli viene chiesto per la grande distribuzione. Nella Giornata Mondiale della Biodiversità, celebrata il 22 maggio, la Coldiretti ha spiegato che l’omologazione mette a rischio la grande varietà di sementi della tradizione italiana, che vanta una lunga storia agricola. “La difesa della biodiversità non ha solo un valore naturalistico – sottolinea la Coldiretti – ma è anche il vero valore aggiunto delle produzioni agricole Made in Italy”. Per tutelarsi, l’agricoltura italiana ha invertito la rotta negli ultimi anni ed è diventato il Paese più green d’Europa. Sul territorio nazionale oggi ci sono, ad esempio, 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei francesi. Per quanto riguarda le olive, esistono 533 varietà contro le 70 spagnole, altra grande produttrice europea. “L’Italia – afferma ancora la Coldiretti – è l’unico Paese al mondo con 5.333 prodotti alimentari tradizionali censiti, 316 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 526 vini Dop/Igp, ma è anche leader in Europa con quasi 80mila operatori nel biologico e può contare, con Campagna Amica, sulla più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori con diecimila punti vendita tra fattorie e mercati. Per quanto riguarda l’allevamento, invece, l’impegno dell’Associazione italiana Allevatori (AIA) si stanno valorizzando ben 58 razze bovine per un totale di oltre 3 milioni e 130 mila animali, 46 ovine (oltre 52 mila e 800 animali) e 38 caprine (121 mila animali), grazie al Progetto Leo, “Livestock Environment Opendata”. Si tratta, tuttavia, di un patrimonio messo a rischio dai bassi compensi riconosciuti agli allevatori e dagli attacchi della fauna selvatica che spinge all’abbandono delle aree interne e montane.

Segnali incoraggianti e indispensabili per la sopravvivenza della nostra agricoltura, sono i mercati degli agricoltori e delle fattorie di Campagna Amica, attiva in tutte le Regioni italiane, che offre ai coltivatori e agli allevatori l’opportunità di guadagnare e di tutelare razze e semi a rischio di estinzione, che non sopravviverebbero alle regole del mercato. “Un’azione formalizzata con i prodotti presenti nell’elenco dei “Sigilli” di Campagna Amica che – spiega la Coldiretti – sono la più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia, che può essere sostenuta direttamente dai cittadini nei mercati a chilometri zero degli agricoltori e nelle fattorie lungo tutta la Penisola. Una mappa del tesoro che per la prima volta è alla portata di tutti”.

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