sabato25 Marzo 2023
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Allenatore di basket colpisce una sua giocatrice e viene sospeso, lei lo difende

L’allenatore 51enne Luciano Bongiorno è stato fermato dal Tribunale Federale dopo che, domenica scorsa , l’uomo ha schiaffeggiato una sua...

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L’allenatore 51enne Luciano Bongiorno è stato fermato dal Tribunale Federale dopo che, domenica scorsa , l’uomo ha schiaffeggiato una sua giocatrice di 17 anni durante il match Basket Roma Asd-Panthers Roseto, ma la ragazza nega tutto: era solo una pacca sulla coda dei capelli.

L’allenatore è stato sospeso dal suo ruolo

Roma – Il Tribunale Federale della Fip ha sospeso in via cautelare e con effetto immediato Lucian Bongiorno della società Basket Roma ASD, su richiesta della Procura Federale, da ogni attività federale e sociale in seguito all’accaduto nella gara disputata domenica scorsa tra Basket ROma e Panthers Roseto, a Rieti.

Vediamo quali sono i comportamenti che hanno causato la sospensione dell’allenatore.

L’allenatore durante la partita di Serie B femminile, avrebbe colpito una sua giocatrice di appena 17 anni colpevole di un canestro sbagliato, nel video registrato durante la partita, sembrerebbe che abbia schiaffeggiato la ragazza. 

L’allenatore nega la presunta violenza

Al termine della gara in questione, la società Basket Roma ha evidenziato che questo atteggiamento «non fa parte del modo di educare e allenare tutti i nostri ragazzi» e si è scusata con l’atleta per la violenza subita.

L’allenatore Bongiorno non ha mancato di scusarsi per l’episodio che lo ha visto protagonista, ma nega completamente di aver dato uno schiaffo alla sua giocatrice.

«Le ho dato una pacca sulla coda dei capelli» ha raccontato l’allenatore, spiegando come conosca la ragazza da quando aveva 6 anni e che il suo è stato solo un gesto volto a spronarla in campo, anche se ha ammesso l’utilizzo di un linguaggio del corpo troppo violento.

La ragazza si schiera con il suo allenatore

La giocatrice, la diretta interessata di questa faccenda, si è schierata dalla parte dell’allenatore e ha raccontato la sua versione dei fatti in un post di Instagram.

«Era la fine del secondo quarto della finale 3-4 di Serie B, quando ho sbagliato un tiro da sotto il canestro e mentre tornavamo in difesa abbiamo preso una tripla sulla sirena. Il mio allenatore aveva subito capito che stavo andando in down, così ha deciso di riaccendermi dandomi una scossa. Non c’è stato nessun ceffone e nessuno schiaffo, una semplicissima pacca sulla coda che non ha minimamente sfiorato il mio corpo. Il mio allenatore mi conosce da 12 anni, mi ha insegnato il basket e anche a vivere. Pensate che è anche stato il mio maestro alle elementari. Mi stringo forte a Luciano perché il bene vince su tutto». 

Pare quindi che un gesto cameratesco sia stato gonfiato, forse prima di sospendere l’allenatore sarebbe stato giusto sentire la versione della giocatrice che, ricordiamo, è stata lei a ricevere il colpo e spetta a lei dire cosa è stato realmente.

Ogni violenza è bene che sia condannata e non far passare sotto silenzio episodi cruenti o sbagliati è giusto, sarebbe legittimo anche ricordarsi che dall’altra parte ora c’è una persona che vivrà per sempre con lo stigma di allenatore violento addosso.

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