L’associazione ambientalista chiede lo stop alle pubblicità ingannevoli
Con la sua forte dipendenza dal petrolio, il settore aereo è tra i grandi responsabili della crisi climatica. Greenpeace lancia una petizione per vietare le pubblicità e le sponsorizzazioni delle aziende legate ai combustibili fossili
Flying towards climate failure, tradotto “Volando verso il fallimento climatico”, è il nuovo rapporto commissionato da Greenpeace Central and Eastern Europe (CEE) da cui emerge che le sette maggiori compagnie aeree in Europa non hanno adottato misure sufficienti per ridurre le emissioni di gas serra in linea con l’Accordo di Parigi. L’analisi si concentra su Lufthansa, Air France KLM, International Airlines Group (IAG), Ryanair, EasyJet, SAS e TAP Air Portugal. Gli impegni di queste compagnie per tagliare le proprie emissioni nei prossimi anni, spiega Greenpeace, si basano principalmente su soluzioni false e inefficaci, come la compensazione di CO₂ o i cosiddetti “combustibili sostenibili per l’aviazione”. Con il greenwashing, inoltre, le compagnie distraggono le persone, soprattutto i passeggeri, sulla realtà delle loro emissioni e la mancanza di seri obiettivi per ridurre l’inquinamento causato dai viaggi aerei. Con la sua forte dipendenza dal petrolio, il settore aereo è tra i grandi responsabili della crisi climatica. Nel 2019, queste sette compagnie aeree europee sono state responsabili da sole di 170 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra, più delle emissioni annuali totali dei paesi scandinavi (Norvegia, Svezia, Danimarca e Finlandia) messi insieme.
La petizione
Greenpeace lancia una petizione e una campagna pubblicitaria per evitare le pubblicità ingannevoli delle compagnie aeree. È stato realizzato, infatti, un video in collaborazione con l’agenzia Latte Creative, ambientato in uno scenario distopico che potrebbe diventare la realtà. Nel video, una hostess invita a scegliere la sua compagnia, “la prima al mondo ad emissioni zero”. Finito il ciak, l’attrice ammette di aver mentito, si cambia, indossa una maschera antigas ed esce all’esterno dello studio dove il cielo è marrone e lo smog non fa passare l’aria e la luce. Il video promuove l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) per vietare le pubblicità e le sponsorizzazioni delle aziende legate ai combustibili fossili, come quelle dell’aviazione e dei trasporti. La petizione, sostenuta da più di trenta organizzazioni internazionali, punta invece a raccogliere un milione di firme entro ottobre, per obbligare la Commissione europea a discutere una proposta di legge per mettere fine alla propaganda ingannevole dell’industria fossile, inclusi i settori automotive e aviazione.
Cosa devono fare le compagnie aeree
Tra i punti proposti da Greenpeace per la transizione ecologica delle compagnie aeree ci sono lo sviluppo di piani realistici e vincolanti per ottenere la piena decarbonizzazione, ovvero una totale eliminazione dei combustibili fossili, al più tardi entro il 2040, come indicato nella “Tabella di marcia per i trasporti 2040” di Greenpeace. Il percorso non deve fare affidamento a soluzioni false come compensazioni di carbonio, agro carburanti o bioenergia, a meno che non si tratti di combustibili a base di rifiuti. Le compagnie aeree europee devono iniziare a ridurre i voli di almeno il 2% all’anno, iniziando con l’eliminazione graduale dei voli a corto raggio, tragitti per cui si possono utilizzare treni o traghetti già disponibili. Per questo Greenpeace chiede la collaborazione con le ferrovie di tutta Europa. L’intero settore delle compagnie aeree, secondo Greenpeace, deve iniziare a investire pesantemente nello sviluppo e nell’utilizzo di combustibili sintetici a base di energia rinnovabile al 100%. Oggi, l’opzione migliore è il cherosene sintetico (e-kerosene). L’idrogeno verde potrebbe diventare un opzione, a seconda della velocità alla quale possono essere sviluppati nuovi velivoli a idrogeno. Sembra che solo Lufthansa stia attualmente investendo in combustibili ricavati da elettricità rinnovabile, ma è troppo poco. Per coerenza, le compagnie aeree devono fermare qualsiasi tentativo di greenwashing, inclusa la promozione di soluzioni false o inefficienti e la sponsorizzazione di eventi di protezione del clima. Le compagnie aeree, infine, dovrebbero investire i dividendi, tornati agli alti livelli pre Covid, per urgenti azioni climatiche e sociali.