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A Bologna nasce un cimitero per tutte le fedi

Un luogo di riposo senza alcune differenze Parla la vicesindaca di Ozzano dell’Emilia, questo sarà un luogo per seppellire, piangere...

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Un luogo di riposo senza alcune differenze

Parla la vicesindaca di Ozzano dell’Emilia, questo sarà un luogo per seppellire, piangere e ricordare persone di tutte le confessioni

Bologna – È emiliano il progetto del cimitero interreligioso, più precisamente di San Pietro a Ozzano dell’Emilia. Un cimitero “unico nel suo genere” per cui non esistono ancora regolamenti.

«Siamo un po’ dei pionieri» ha dichiarato la vice sindaca di Ozzano Mariangela Corrado.

Il progetto coinvolge la riconversione di un cimitero quasi inutilizzato dagli anni ‘90

In questi giorni si sta cercando un luogo in cui far nascere quest’idea di un cimitero religioso e l’amministrazione pensa a un luogo perfetto: il cimitero di San Pietro.

«Abbiamo la consapevolezza di avere nel nostro Comune un luogo pubblico inutilizzato, cioè il cimitero di San Pietro – afferma Corrado – che invece è uno spazio molto prezioso anche solo in termini di testimonianza, c’è ancora molto affetto per questo luogo anche se non è più utilizzato come cimitero dagli inizi degli anni Novanta.» il cimitero quindi è praticamente dismesso, anche se non lo è ancora ufficialmente.

Il comune di Ozzano vuole quindi «mettere a valore questo bene e siamo contenti che la proposta del progetto interreligioso sia stata avanzata e accolta nell’ambito di un percorso partecipativo. Sicuramente è un contenitore prezioso se questa progettualità è condivisa – continua Corrado – tanto più dalle persone che abitano lì vicino perché questo è senz’altro un percorso che ha delle difficoltà e delle particolarità, basti solo pensare che non ci sono regolamenti e siamo un po’ pionieri».

La vicesindaca continua e aggiunge di come il cimitero non sia l’unica idea proposta per il recupero dell’area:

«il fatto di essere un progetto sostenuto dalla cittadinanza è per noi di grande aiuto, anche perché dovrà essere sviluppato insieme ad altre proposte emerse dal percorso partecipativo: ad esempio c’è chi ha proposto di recuperare l’area come orto botanico per mantenere comunque una funzione pubblica e le due cose non sono inconciliabili, l’una non esclude l’altra».

Il comune limitrofo di Pianoro fa da apripista

A pochi km da Bologna (e a circa 20 minuti di macchina), troviamo il piccolo comune di Pianoro, una cittadina di circa 17mila persone che però può essere presa in esempio grazie a una sua frazione: Casola Canina, il cui cimitero dismesso affianca il progetto portato avanti dalla vicesindaca Corrado e dalla sua amministrazione.

Il cimitero di Casola Canina è infatti meglio conservato nonostante sia stato ufficialmente dismesso da tempo, quindi «Pianoro forse avrà un elemento di maggiore riconoscibilità ma probabilmente la ricaduta attuativa del progetto sarà su Ozzano. Inoltre, c’è l’intenzione di creare dei collegamenti tra i due cimiteri, con un sentiero dotato di punti di sosta» costituiti da panchine e pannelli religiosi. Le religioni contemplate sono già molto numerose: ebraismo, protestanti, religioni orientali e comunità islamiche.

Quindi Ozzano e Pianoro potrebbero vedere presto un cimitero adatto a tutte le confessioni, tutte le religioni e tutte le persone.

«Anche noi siamo molto curiosi di cominciare a vedere come dall’idea si possa arrivare ad una proposta concreta», afferma Corrado, ben consapevole del valore simbolico del cimitero, troppo piccolo per fare davvero la differenza.

Al momento, non c’è ancora una stima dei costi. «Dobbiamo acquisire anche una consapevolezza dei lavori da fare – spiega Corrado – perché sicuramente bisognerà fare delle operazioni di ripristino, una parte della muratura è crollata quindi l’area va messa in sicurezza. Intanto, però, abbiamo già verificato che possono essere attivati dei canali di finanziamento, quindi quando avremo una proposta progettuale ci muoveremo per cercare risorse pubbliche e non solo».

Un’evoluzione religiosa tutta emiliana

Questo cimitero rappresenta un’evoluzione nel modo di gestire la morte anche per i non atei.

È piuttosto famosa la statua realizzata per una donna cattolica e suo marito protestante: impossibilitati a stare insieme nella morte, divisi per la loro religione, hanno trovato un minimo di conforto con una statua che rappresenta loro due tenersi per mano oltre al muro del cimitero. Certo, questo esempio è un po’ al limite, ma di sicuro nel corso degli anni queste differenze si sono sentite e hanno fatto soffrire molte persone, un cimitero del genere non è solo un luogo in cui persone di culto diverso possono stare vicino senza differenze, ma è anche uno spiraglio di un’apertura e inclusività di cui l’Italia sente bisogno.

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