I dispersi sono 26
Lo stato di Pernambuco è stato colpito da forti piogge che hanno devastato la zona di Recife, nel nord est del Paese. Bolsonaro sorvola le zone colpite: “Risorse per la ricostruzione delle case distrutte, i piccoli agricoltori e uomini d’affari colpiti dal disastro”
Sono 106 i morti, al primo giugno, a causa delle forti piogge che hanno colpito lo stato di Pernambuco, nel nord est del Brasile, a partire dal 23 maggio. A perdere la casa, distrutta da frane e smottamenti, oltre 6 mila persone. 26 persone risultano ancora disperse, dopo cinque giorni, a Jardim Monte Verde, tra la capitale Recife e Jaboatão. A Zumbi do Pacheco, vicino Jaboatão, in una sola casa sono morte 2 persone e altre 11 sono rimaste ferite. Stavano festeggiando un famigliare. Un’intera famiglia è morta, nel pomeriggio del 31 maggio, a Vila dos Milagres, nella zona ovest di Recife, dove si è verificata una frana a causa dell’alluvione. I corpi di una madre e di sua figlia di 6 anni sono stati trovati abbracciati sotto le macerie. I vigili del fuoco hanno anche rimosso la salma del padre, un uomo di 41 anni. Ad aiutare i vigili del fuoco, la protezione civile e l’esercito inviato lì per far fronte all’emergenza, anche i sopravvissuti.
A gennaio 24 persone erano morte a San Paolo dopo una tempesta che aveva causato una frana. Tra loro 8 bambini e 2 adolescenti. A fine dicembre, Bahia è stata travolta da inondazioni. Il cambiamento climatico non fa che aggravare i disastri naturali in tutto il mondo .
Il presidente Bolsonaro sui luoghi dell’alluvione
Il presidente Jair Bolsonaro, in scadenza di mandato poiché a ottobre ci saranno nuove elezioni in cui dovrà vedersela con Lula, ha sorvolato le zone colpite dalle piogge, senza poter atterrare per via delle pessime condizioni del terreno. Era accompagnato da cinque ministri ma ha lamentato l’assenza del governatore Paulo Câmara. “Siamo tutti tristi – ha detto Bolsonaro in conferenza stampa –. Esprimiamo le nostre condoglianze ai familiari. Il nostro obiettivo principale è confortare i familiari e, attraverso mezzi materiali, assistere anche la popolazione. Abbiamo risorse per aiutare anche nella ricostruzione delle case distrutte, assistere i piccoli agricoltori, gli uomini d’affari che hanno avuto problemi a causa di questo disastro”. Secondo il municipio di Jaboatão, al comune sono stati già rilasciati 2,3 milioni di Real brasiliani. Abbiamo avuto problemi simili a Petrópolis, nel sud di Bahia, più a nord di Minas e anche io sono stato ad Acri (altra zona colpita da alluvione, a ovest del Brasile) l’anno scorso, e purtroppo queste catastrofi accadono. Un Paese continentale ha i suoi problemi” ha affermato il presidente. In occasione del disastro a San Paolo, a gennaio, aveva affermato: “Spesso le persone costruiscono la loro residenza per necessità in un luogo che, 10, 20, 30 anni dopo, il tempo porta a disastri”. Riguardo alle critiche di Bolsonaro, il governatore Paulo Câmara ha detto che non avrebbe commentato. “Non commenterò l’atto politico – ha spiegato –. Il nostro obiettivo è servire la popolazione e sostenere i comuni. Siamo nel mezzo di un’emergenza, con 26 persone ancora disperse. Qualsiasi aiuto per la gente di Pernambuco sarà sempre il benvenuto”.