mercoledì22 Marzo 2023
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UNICEF: “20 milioni di bambini nei paesi ricchi hanno piombo nel sangue”

Allarme UNICEF: Piombo nel sangue per 20 milioni di bambini nei paesi ricchi In Belgio, Repubblica Ceca, Israele, Paesi Bassi,...

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Allarme UNICEF: Piombo nel sangue per 20 milioni di bambini nei paesi ricchi

In Belgio, Repubblica Ceca, Israele, Paesi Bassi, Polonia e Svizzera oltre 1 bimbo su 12 è esposto a elevato inquinamento da pesticidi, sostanze chimiche che possono danneggiare i sistemi nervoso, cardiovascolare, digestivo, riproduttivo, endocrino, sanguigno e immunitario.

È proprio l’ultimo rapporto dell’ente Unicef (Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia) che insieme all’istituto di ricerca non governativo Pure Earth, dichiarano che l’avvelenamento da piombo colpisce una quantità impressionante della popolazione infantile globale.

Il rapporto, come si legge sul sito ufficiale, rileva come circa un bambino su tre (quasi 800 milioni a livello globale) “ha livelli di piombo nel sangue pari o superiori a 5 microgrammi per decilitro, livello per il quale è necessario intervenire. Circa metà di questi bambini vive in Asia Meridionale”.

Le parole del direttore esecutivo

Come spiega Henrietta Fore, Direttore esecutivo dell’UNICEF, si tratta di una condizione che si presenta con “pochi sintomi, silenziosamente, il piombo mina la salute e lo sviluppo dei bambini, con conseguenze anche letali”. Risulta dunque importante “Conoscere la diffusione dell’inquinamento da piombo e comprenderne la pericolosità per la vita degli individui e delle comunità deve ispirare azioni urgenti per proteggere i bambini da questa insidia”, dichiara Fore.

The Toxic Truth” (“La verità tossica”), titolo del rapporto, analizza dunque l’esposizione al piombo dei bambini, ed è uno studio realizzato dallo Institute of Health Metrics Evaluation (IHME), istituto di ricerca presso l’Università di Washington a Seattle (USA) ed ha ricevuto l’approvazione per essere pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Health Perspectives.

I dati dei paesi in cui il fenomeno è più esteso

Come riporta ANSA, la Finlandia, l’Islanda e la Norvegia si posizionano nel primo terzo della classifica nel fornire “un ambiente sano per i loro bambini, ma finiscono nell’ultimo terzo nella classifica per quanto riguarda “Il mondo in generale”, con alti tassi di emissione, rifiuti elettronici e consumi”.  Per quanto riguarda invece Islanda, Lettonia, Portogallo e Regno Unito, “1 bambino su 5 è esposto a umidità o muffa a casa, mentre a Cipro, in Ungheria e Turchia più di 1 bambino su 4 ne è esposto”.

Molti bambini, riporta ANSA basandosi sul rapporto, respirano aria tossica sia fuori che dentro le loro case. Il paese che detiene il record di maggior numero di anni di vita in buona salute persi a causa dell’inquinamento dell’aria è il Messico, con dati come “3,7 anni per 1.000 bambini, mentre la Finlandia e il Giappone hanno il più basso, a 0,2 anni”. In Belgio, Repubblica Ceca, Israele, Paesi Bassi, Polonia e Svizzera “oltre 1 bambino su 12 è esposto a elevato inquinamento da pesticidi”. Sarebbe proprio l’inquinamento da pesticidi ad essere stato collegato al cancro, compresa la leucemia infantile, causa anche di danni al sistema nervoso, cardiovascolare, digestivo, riproduttivo, endocrino, sanguigno e immunitario.

La situazione in Italia

Tra i 39 paesi presi in considerazione nel rapporto, l’Italia si classifica al sesto posto. Settima per quel che riguarda l’inquinamento dell’aria e l’avvelenamento da piombo, ma in una situazione peggiore quando si parla di soluzioni abitative, come il riscaldamento della casa, il sovraffollamento residenziale.

Come si legge sulla pagina ufficiale di UNICEF “Lo studio mostra che il piombo è una neurotossina potente che causa danni irreparabili al cervello di un bambino” sottolinea Francesco Samengo, Presidente dell’UNICEF Italia. “È particolarmente devastante per i bambini molto piccoli, sotto i 5 anni di età, e danneggia il loro cervello prima che abbiano l’opportunità che si sviluppi completamente, causando disabilità neurologica, cognitiva e fisica”, dichiara.

In Italia si stima che 160.862 bambini e ragazzi (da 0 a 19 anni) abbiano livelli medi di piombo nel sangue superiori ai 5 microgrammi per decilitro, mentre 20.963 hanno livelli medi superiori a 10 microgrammi per decilitro”.

Secondo il rapporto, l’esposizione dei bambini al piombo è stata correlata anche a problemi di salute mentale e comportamentali, con un incremento di comportamenti violenti e criminalità. Ciò porterebbe i bambini a soffrire di conseguenze gravi nel corso della vita adulta, “inclusi rischi più elevati di danni ai reni o malattie cardiovascolari”. Si calcola che le conseguenze dell’esposizione al piombo in età infantile “possano costare nei paesi a basso e medio reddito circa 1 trilione di dollari in termini di perdita economica potenziale in età adulta”.

Le altre fonti dell’esposizione dei bambini al piombo

  • il piombo rilasciato nell’acqua da tubature piombate
  • il piombo proveniente dall’industria mineraria e dagli impianti di riciclaggio delle batterie
  • coloranti e vernici a base di piombo
  • l’additivo di piombo contenuto in alcune benzine, il cui uso è stato considerevolmente ridotto negli ultimi decenni ma che è stato storicamente una delle principali fonti di inquinamento per questo metallo
  • il piombo utilizzato per saldare le lattine a uso alimentare
  • il piombo contenuto in cosmetici, medicina ayurvedica, spezie, giocattoli e altri prodotti di largo consumo.

Le possibili soluzioni al problema

Tale condizione non è però irreversibile. Esistono dei consigli da parti di esperti che possono tutelare maggiormente la salute dei bambini.

A spiegarlo ci pensa Richard Fuller, presidente di Pure Earth, che dichiara “La buona notizia è che il piombo più essere riciclato in sicurezza, senza inquinare lavoratori, i loro bambini e i luoghi circostanti. I siti contaminati da piombo possono essere bonificati e ripristinati – rassicura, aggiungendo poi che – si possono sensibilizzare le persone sui pericoli del piombo e dotarle di maggiori strumenti per proteggere sé stessi e i propri bambini. Il ritorno sugli investimenti è enorme: salute migliore, aumento della produttività, quozienti di intelligenza più elevati, minore violenza e un futuro più sano per milioni di bambini in tutto il pianeta”, conclude Fuller.

Le richieste dell’UNICEF ai governi

L’UNICEF chiede di adottare le seguenti misure per proteggere e migliorare l’ambiente in cui vivono i bambini: i governi a livello nazionale, regionale e locale devono essere all’avanguardia nel migliorare l’ambiente in cui vivono oggi i bambini, riducendo i rifiuti, l’inquinamento dell’aria e dell’acqua e garantendo abitazioni e quartieri di alta qualità. Inoltre, devono migliorare le condizioni ambientali dei bambini più vulnerabili.

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