mercoledì22 Marzo 2023
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El Salvador. La lotta alla criminalità sospende i diritti umani

Da fine marzo decretato lo stato d’emergenza per combattere le bande criminali, ma il governo è accusato di violazione dei...

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Da fine marzo decretato lo stato d’emergenza per combattere le bande criminali, ma il governo è accusato di violazione dei diritti umani

Dal 28 marzo in El Salvador, Centro America, vige lo stato d’emergenza dopo che le bande criminali hanno ucciso 76 persone in due giorni. Da allora si sono succedute numerose sospensioni dei diritti civili della popolazione. 18 persone sono morte mentre erano nella mani dello Stato. Unanime la condanna della comunità internazionale e delle organizzazioni non governative, da Human Rights Watch ad Amnesty International

El Salvador è il paese con il più alto numero di omicidi al mondo. A commetterli sono le bande criminali come Mara Salvatrucha e Barrio 18, tristemente note anche in Italia, in particolare a Milano dove si sono stabiliti molti di loro scappati dal Paese, e dove terrorizzano spesso i cittadini con aggressioni anche a colpi di machete. A El Salvador, tra il 26 e il 27 marzo, le bande hanno commesso 76 omicidi, dopo un periodo di tempo in cui questi erano diminuiti. Alla base della nuova escalation, la rottura di un patto fatto con il presidente Nayib Bukele. L’attuale presidente, salito al potere nel giugno 2019, è stato accusato di aver stretto degli accordi nel 2021, in occasione delle legislative nel Paese, per convincere le bande a sostenere il suo partito, Nuevas Ideas. In cambio, le bande hanno ottenuto denaro dal governo e privilegi per i loro capi in prigione, come telefoni cellulari e prostitute. Bukele definisce le accuse una menzogna, ma il Dipartimento degli Stati Uniti, a dicembre del 2021, ha sanzionato due funzionari di governo a causa di questi accordi. Human Rights Watch ha denunciato che il procuratore generale di El Salvador ha smantellato un’unità che stava indagando sulle presunte trattative, facendo irruzione negli uffici dei pubblici ministeri che avevano condotto le indagini. Qualcosa deve essersi rotto nell’accordo, tanto che il 28 marzo, per far fronte alla nuova escalation di omicidi, il governo di Bukele ha dichiarato lo stato d’emergenza. Migliaia di soldati sono stati messi a pattugliare le strade e da allora sono stati arrestati più di 36.000 sospetti membri della Mara Salvatrucha, senza un ordine del tribunale, per un totale di 16.000 in più rispetto a quelli che erano già in prigione.

La Costituzione salvadoregna autorizza il regime di emergenza in caso di “gravi disturbi dell’ordine pubblico”. Tuttavia, il presidente viene additato dai suoi oppositori per avere atteggiamenti autoritari. Washington gli ha rimproverato di non aver rispettato la separazione dei poteri, avendo destituito, con l’aiuto del Parlamento, i magistrati della Camera costituzionale e il procuratore generale.

La sospensione dei diritti civili

Subito dopo la dichiarazione dello stato d’emergenza, il governo Bukele ha varato un pacchetto di riforme che consente l’arresto di bambini al di sopra dei 12 anni, che possono subire condanne fino a 10 anni. 20 anni per i minori dai 16 ai 18 anni. La riforma prevede anche pene detentive fino a 45 anni di carcere per i capi delle gang armate e un aumento del budget per l’acquisto di armi ai ministeri della Difesa e della Sicurezza. La nuova legge, inoltre, permette di condannare i mezzi di comunicazione che rilanciano o trasmettono messaggi attribuiti o attribuibili alle bande criminali. Durante lo stato d’emergenza è stato inoltre limitato il diritto di essere informato del motivo di un arresto e di avere un avvocato. Limitata anche la possibilità di riunirsi in associazione o in assemblea.

La condanna internazionale

Come riporta l’Osservatorio diritti, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani  ha espresso profonda preoccupazione per le misure introdotte dal governo del presidente Nayib Bukele. In un comunicato diffuso già il 5 aprile, una settimana dopo l’entrata in vigore dello stato d’emergenza, si leggeva che le forze di polizia e i militari avevano fatto ricorso a un uso non necessario ed eccessivo della forza”, che migliaia di persone persone “sono state detenute senza un mandato di arresto e alcune sarebbero state sottoposte a trattamenti crudeli, disumani o degradanti”. La Commissione interamericana per i diritti umani (Cidh) ha chiesto al governo di El Salvador di rispettare le garanzie giuridiche e il giusto processo nel quadro degli arresti eseguiti, poiché la sospensione di alcune garanzie giudiziarie ha impedito di conoscere i motivi dell’arresto, nonché l’accesso all’assistenza legale e al contatto con i propri familiari. Human Rights Watch sottolinea invece la violazione dei Diritti del bambino, con la possibilità di arrestare bambini di solo 12 anni.

Il rapporto di Amnesty International

Un rapporto che Amnesty International ha diffuso il 2 giugno 2022, ha stabilito che in El Salvador “le autorità statali hanno perpetrando gravi violazioni dei diritti umani nel quadro dello stato di emergenza in vigore dalla fine di marzo”. Almeno 18 persone sono morte mentre erano nelle mani dello Stato, mentre sono stati segnalati 28 casi emblematici di violazioni dei diritti umani su 35 persone. “Dopo aver intervistato le vittime e le loro famiglie, organizzazioni per i diritti umani, giornalisti, operatori della giustizia, sindacalisti e leader della comunità, abbiamo concluso che c’è una situazione di gravi violazioni dei diritti umani qui “, ha affermato Erika Guevara Rosas, direttrice per le Americhe di Amnesty International. 

Il presidente Bukele, in un discorso al Congresso trasmesso alla radio e alla televisione il giorno prima, aveva assicurato che il suo Paese fosse “molto vicino a vincere la guerra contro le bande”.  Il discorso di Bukele ha suscitato forti critiche da parte dell’opposizione. Il segretario generale del Farabundo Martí de Liberación Nacional (FMLN), Óscar Ortiz, in un messaggio su Twitter ha affermato che “i percorsi populisti e autoritari invecchiano rapidamente e molto male. Prima o poi, questa era oscura e i suoi protagonisti dovranno essere ritenuti responsabili dei loro abusi, illegalità, bugie ed errori”.

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