venerdì24 Marzo 2023
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Venezuela, l’economia vola e le compagnie aeree tornano a Caracas

La ripresa economica del Paese sa di “rinascita” Dopo la grave crisi, indotta soprattutto dal blocco economico attuato dagli Stati...

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La ripresa economica del Paese sa di “rinascita”

Dopo la grave crisi, indotta soprattutto dal blocco economico attuato dagli Stati Uniti, il Venezuela è in ripresa grazie a delle leggi ad hoc create dal presidente Nicolas Maduro, che cresce in popolarità. La “rinascita” del Paese attrae di nuovo le compagnie aeree che avevano abbandonato i cieli venezuelani

Il Venezuela era stato definito “il più grande disastro economico della storia moderna” dal Washington Post quando, nel 2019, aveva un tasso di inflazione altissimo, di circa 10 milioni per cento. Nel settembre 2021 era invece al 7,1 per cento, mentre a marzo 2022 ha segnato un sorprendente 1,4 per cento. Sta avvenendo una miracolosa ripresa economica, nel Paese si parla di “rinascita”. Il Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV) riporta che la produzione di mais, essenziale per le arepas, il pane tradizionale alimento base del Venezuela, è aumentata del 60%, il riso del 17%, con un aumento delle esportazioni non petrolifere del 76%. Anche nel settore petrolifero, tuttavia, si registrano previsioni di crescita, vista l’impossibilità o la scelta di molti Paesi di non rifornirsi più dalla Russia a causa della guerra in Ucraina. Le esportazioni crescono, ma c’è anche un ottimo consumo interno, un aumento del tenore di vita della popolazione, una graduale e solida riconnessione con quasi tutto il mondo dell’economia, e una battaglia contro la pandemia di Covid-19 che ha dato ottimi risultati. Tutto ciò nonostante il blocco statunitense che ha comportato misure economiche stringenti.

Cresce la popolarità di Maduro

Cresce la popolarità del presidente Nicolas Maduro, che ha fronteggiato anche un tentativo di colpo di Stato da parte di Juan Guaidò, pilotato proprio dagli Stati Uniti. Nelle elezioni regionali e municipali del dicembre 2021, il PSUV e i suoi alleati hanno ottenuto una vittoria schiacciante, conquistando 20 dei 23 governatorati e 213 sindaci contro 120 di varie opposizioni di destra. Le leggi attuate da Maduro per far fronte alla crisi economica, ovvero la legge Antiblocco, dell’ottobre 2020, e la legge sulle Zone Economiche Speciali, dell’aprile 2021, sono state usate per accusare Maduro di scelte neoliberiste. C’è da dire che, a causa delle sanzioni statunitensi, il Venezuela ha perso il 99 per cento delle sue entrate. Maduro ha così emesso leggi che prevedono la partecipazione del capitale privato all’inevitabile riassetto dell’apparato produttivo, ma sempre sotto l’egida dello Stato. Si tratta di leggi emanate per generare attività produttive, fonti di occupazione e soprattutto il miglioramento del tenore di vita della popolazione.

Le compagnie aeree tornano a Caracas

La ripresa economica ha dato un altro slancio al Paese. Nei primi mesi di quest’anno, infatti, almeno 10 compagnie internazionali hanno già contattato l’Istituto Nazionale di Aeronautica Civile del Venezuela (INAC) per discutere di possibili ritorni alle normali operazioni. Air France, Iberia, la brasiliana Gol, Aerolineas Argentinas e la colombiana Avianca dovrebbero impegnarsi per riprendere le operazioni in territorio venezuelano, dopo lo stop dovuto sia alla pandemia sia al blocco degli Stati Uniti. Secondo la National Association of Venezuelan Airlines (ALAV), attualmente solo cinque compagnie internazionali operano all’aeroporto di Caracas. Si tratta di Cubana de Aviación, la panamense Copa Airlines, la Turkish Airlines e le spagnole Air Europa e Plus Ultra. La TAP Air Portugal, invece, è stata la prima a rientrare in Venezuela dopo due anni di sospensione. Il 21 aprile un volo da Lisbona è atterrato all’aeroporto internazionale Maiquetía di Caracas, trasportando più di 200 passeggeri. Le attività della compagnia erano state sospese nel 2020 dopo che il cittadino venezuelano Juan José Márquez, zio dell’ex autoproclamato presidente Juan Guaidó, era atterrato all’aeroporto di Caracas trasportando “sostanze esplosive” al suo ritorno nel Paese su un volo della TAP. I voli diretti verso gli USA, invece, dipendono dalla fine delle sanzioni. La rotta Caracas-Miami è stata completamente interrotta nel 2019 a causa di un decreto del Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti che vietava “a tutte le compagnie aeree statunitensi o straniere di fornire il trasporto aereo da o verso gli aeroporti venezuelani”. È dal 2019 che American Airlines ha lasciato il Venezuela, due anni dopo Delta e United. Una possibile ripresa di queste rotte, dunque, dipenderà non solo dagli interessi delle compagnie, ma anche dalla sospensione delle sanzioni da parte del governo Usa, che potrebbero essere attenuate per l’approvvigionamento di petrolio da parte proprio degli Stati Uniti. Per l’avvocato venezuelano Rodolfo Ruiz, specialista in diritto aeronautico, l’interesse delle imprese a rientrare in Venezuela è molto positivo ed è direttamente legato al processo di ripresa economica e di rinascita del Paese. “Stiamo vivendo una sorta di rinascita in tutti i settori economici e c’è anche una sorta di risveglio nell’aviazione – ha spiegato –. Come parte dell’industria aeronautica nel mio paese in campo legale, posso dire con grande responsabilità che è un buon momento per iniziare a tornare in Venezuela”.

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