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Fuorisalone 2022: la parola d’ordine è sostenibilità

Si è concluso il Fuori Salone 2022 e la parola d’ordine è stata sostenibilità Quest’anno dunque non solo design, al...

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Si è concluso il Fuori Salone 2022 e la parola d’ordine è stata sostenibilità

Quest’anno dunque non solo design, al Fuorisalone 2022 si tenta di sensibilizzare e tra pareti colorate e istallazioni video artistiche, spuntano anche molti brand di moda con un chiaro messaggio: la moda sostenibile è possibile.

Come era stato ampliamente preannunciato, questa edizione del Salone del Mobile di Milano, e in generale della Design Week 2022, è stata decisamente all’insegna della sostenibilità. Si passa dal settore dell’arredamento (con uno stile avanguardista e la cui materia prima più importante è il legno) fino all’abbigliamento, i grandi settori non potevano non approfondire il discorso delle tematiche ambientali e la gravità della crisi climatica.

La cerimonia inaugurale

L’evento, che poteva giocare un ruolo fondamentale nel trasmettere importanti messaggi sulla transizione ecologica, ne è stato fin da subito il portavoce. Durante la cerimonia inaugurale del Salone del Mobile in fiera il 7 giugno, infatti, da tutte le autorità presenti (Beppe Sala, sindaco di Milano, Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, Giancarlo Giorgetti, ministro per lo Sviluppo economico, Elena Bonetti, ministro della Famiglia e della Pari Opportunità e dalla presidente del Salone Maria Porro) è stata posta una particolare attenzione al tema.

In questa edizione, inoltre, sono stati presentati molti materiali di alta qualità derivati da riciclo e riuso.

La foresta galleggiante per Timberland di Stefano Boeri Interiors

“Floating Forest”, questo è il titolo del progetto realizzato da Stefano Boeri Interiors per Timberland in occasione della Milano Design Week, che, come si legge sul sito ufficiale, rappresenta una foresta multisensoriale galleggiante realizzata come ecosistema indipendente sull’acqua della Darsena, per una città più verde. L’installazione di Timberland, “la cui missione è equipaggiare e ispirare la nuova generazione a far progredire il mondo, nasce dall’importanza del ruolo che ha la natura, enfatizzando la visione del marchio per un futuro più verde ed equo, così come dal concetto di circolarità, dove nulla viene sprecato”.

La foresta, viene spiegato sul sito dedicato, è studiata come un vero e proprio ecosistema indipendente, composto da 610 alberi e più di 30 specie che moltiplicano la biodiversità, attivando i benefici ambientali legati alla forestazione urbana, in connessione con gli altri spazi verdi di Milano. Tra le varietà presenti ci sono Acero, Betulla e Malus; arbusti come Aronia Nera, Ortensia, Mahonia e Pittosporo; erbacee perenni come Stipa, Eulalia, Anemone, Emerocallide, Verbena viola e Pampa.

Superstudio Più di via Tortona

Tra le varie istallazioni presenti al Superstudio si distingue l’approccio di Materially, impresa sociale che da decenni aiuta le aziende nello sviluppo e nella diffusione dell’innovazione e della sostenibilità. Per questa edizione del FuoriSalone 2022 ha scelto di lavorare sulla riduzione come base della sostenibilità. “Urban Matter(s)-Material Reduction for a Lighter City” presenta infatti una serie di aziende e di start up che lavorano su materiali di diversa natura, ma tutti indirizzati a ridurre l’impatto delle emissioni, dell’energia e degli stessi materiali, con l’obiettivo di realizzare una nuova città con una migliore qualità dell’aria e della vita.

Natuzzi Italia

A Palazzo Durini Caproni di Taliedo, invece, va in scena la mostra fotografica TRE(E)PIDATION di Giampaolo Sgura, presentata da Natuzzi Italia. L’installazione è firmata da Marcantonio per celebrare, nel cuore di Durini District, il legame tra uomo e ambiente.

“Il germoglio è qualcosa di perfetto, rappresenta la nascita di qualcosa di nuovo ed è simbolo di positività”, ha spiegato il designer a Elle.

Ho immaginato dei germogli giganti, fuori scala, per ricordarci la potenza della natura rispetto alla quale noi siamo come piccole formiche“. Alte circa 4 metri e impreziosite da una texture riflettente, le radici che sembrano fuoriuscire dalla terra “sono quelle dell’ulivo, albero simbolo della Puglia“,  che come viene ricordato è una “regione che da alcuni anni combatte nei suoi uliveti la drammatica epidemia di Xylella”.

Il suo legno è prezioso, è forte, il suo frutto è un emblema di fertilità e di memoria per tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo e crea tra loro un legame culturale unico“.

Stella McCartney e la moda sostenibile

Anche Stella McCartney sbarca alla Milano Design Week presso i Caselli di Porta Nuova, in piazza Principessa Clotilde 11/12 con un’idea tutta sostenibile. Lanciata originariamente alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Glasgow, la COP26, “l’installazione itinerante, voluta dalla designer britannica, è un invito a scoprire le possibilità illimitate della tecnologia e della sperimentazione”, riporta Elle. Il focus è anche in questo caso “l’innovazione dei materiali, la maison presenta una serie di creazioni realizzate con fibre vegane pionieristiche, (ri)utilizzando tutto, dai funghi ai rifiuti”. L’obiettivo è aumentare gli investimenti e gli incentivi per l’innovazione nell’industria della moda, riducendo al contempo il suo impatto sull’ambiente.

Da Piuarch a POSThome di Claudia Campone

Anche Piuarch torna quest’anno alla Milano Design Week con HomeSweetHome / Fostering synergies for biodiversity, una bugs home pensata come posto sicuro per gli insetti impollinatori, specie innocua ed essenziale per il nostro ecosistema, messa a dura prova dal cambiamento climatico e dall’opera spesso distruttiva dell’uomo. Ogni modulo abitativo, adatto per vivere all’aperto, viene realizzato con stampante 3D ad estrusione di argilla.

Anche in Via Teodosio 15 il tema è stato quello della sostenibilità e circolarità. Il progetto abitativo POSThome è stato ideato da Claudia Campone, fondatrice dello studio di progettazione THiRTYONE Design + Management. Come racconta a Elle, l’idea sarebbe “Nata dalla volontà di muoversi sul pianeta leggeri come nuvole, nell’ottica di ridurre al minimo l’impronta negativa sull’ambiente dovuta alle attività umane”.

Milano Space Makers di Tortona Rocks

Ultimo ma non meno importante è il tema dell’up-cycling, esposto con il progetto pilota dedicato alla gestione dei rifiuti provenienti dagli scarti degli allestimenti presentato da Milano Space Makers e organizzatore di Tortona Rocks.

All’interno dello spazio di Opificio 31, WASTE/LESS ha promosso la raccolta differenziata concentrata su tutti gli elementi arredativi, strutturali e decorativi che, a termine evento, sono solitamente destinati allo smaltimento o all’abbandono.

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