Francia Márquez è la vicepresidente, prima donna afro discendente a ricoprire un ruolo importante nel Paese
Domenica 19 giugno si è svolto il turno di ballottaggio per l’elezione a Presidente della Colombia. A sfidarsi erano Gustavo Petro e Rodolfo Hernández, definito il “Trump colombiano”, che hanno ricevuto rispettivamente 11,2 milioni di voti, pari al 50,44% delle preferenze, e 10 milioni e 500 mila voti, con il 47,31% delle preferenze. Petro è risultato il presidente colombiano più votato nella storia del Paese. “È un giorno di festa per il popolo” ha commentato su Twitter, aprendo al dialogo con l’opposizione per un vero cambiamento della politica colombiana. Hernández: “La Colombia conterà sempre su di me, auguro a Petro di non deludere”
Gustavo Petro, leader dell’alleanza di sinistra Pacto Histórico, ha vinto le elezioni presidenziali della Colombia, sconfiggendo al ballottaggio Rodolfo Hernández, definito il “Trump colombiano”. È la prima volta nella storia colombiana che un leader di sinistra assume la massima carica dello stato. Petro, al suo terzo tentativo per essere eletto presidente, ha ricevuto oltre 11 milioni di voti, in un giorno di affluenza storica alle urne che dimostra la voglia di cambiamento in Colombia, ottenendo il 50,44% dei voti. Rodolfo Hernández si è fermato a poco più di 10 milioni e 500 mila voti, con il 47,31% delle preferenze. Petro si afferma anche per un altro record: è il presidente più votato della Colombia. Nel 2018, Iván Duque aveva ottenuto il voto più alto nella storia di un presidente, con 10,3 milioni di voti, battendo proprio Gustavo Petro, che era rimasto a 8 milioni. Ora Petro ha ottenuto 11,2 milioni di voti. “È un giorno di festa per il popolo” ha commentato il presidente appena eletto su twitter. Un altro record è stato raggiunto dalla vicepresidente, Francia Márquez, che ha portato avanti la campagna elettorale quando Petro si è dovuto fermare per le minacce di morte ricevute. Francia Márquez, avvocata e attivista ambientale, minacciata anche lei di morte durante la campagna elettorale, è la prima donna afro discendente a conquistare una carica del genere in Colombia.
Il discorso di Gustavo Petro
La festa del comitato elettorale di Gustavo Petro si è svolta alla Movistar Arena di Bogotà, ma nelle piazze sono stati tantissimi gli elettori e elettrici scesi per festeggiare questo cambiamento storico in Colombia. “Non tradiremo quell’elettorato che ha gridato al Paese e alla storia che da oggi la Colombia cambia, la Colombia è un’altra” ha detto Petro dal palco, celebrando la vittoria circondato dalla sua famiglia, dalla sua cerchia politica più vicina e dalla sua squadra della campagna elettorale. Un messaggio forte è stato inviato anche agli oppositori. “Non useremo il potere basato sulla distruzione dell’avversario. L’opposizione che avremo, sotto la guida che vorrà, che sia Uribe, Federico o Rodolfo, sarà sempre la benvenuta al Palacio de Nariño per discutere i problemi della Colombia” ha detto Gustavo Petro riferendosi all’ex presidente Alvaro Uribe, che domina la scena politica colombiana da inizio secolo, a Federico Gutiérrez, il sindaco di Medellin candidato della coalizione di destra Equipo por Colombia, in continuità con Alvaro Uribe, che però ha preso il 23,9% al primo turno, e a Rodolfo Hernández, sfidante al ballottaggio. “Gli oltre 10 milioni di elettori di Rodolfo Hernández sono i benvenuti in questo governo, significa che Rodolfo Hernández, che ha condotto una campagna interessante, può parlare con noi quando vuole”. Petro ha ringraziato la madre Clara Urrego, in esilio dalla Colombia, il padre, dal quale ha ereditato il nome, i cinque figli, la moglie Verónica Alcocer “che mi sopporta da anni e che ha raggiunto uno spazio di leadership tutto suo”. Petro ha anche ringraziato la vicepresidente Francia Márquez.
Le parole di Francia Márquez
Francia Márquez, avvocata e attivista ambientale, è la prima vicepresidente afro-discendente nella storia della Colombia. La donna ha pubblicato attraverso il suo account Twitter, alcune fotografie in compagnia dei suoi follower, dove ha espresso la sua gratitudine agli elettori. “Grazie agli uomini e alle donne colombiani che oggi sono usciti a votare in massa con dignità, vincendo la paura e con la speranza di #Vivirsabroso e in pace”. Vivir sabroso è stato uno degli slogan della campagna elettorale di Francia Márquez, che si può tradurre con “Assaporare la vita, vivere con gusto”. Márquez ha spiegato che questa è una frase molto comune a Cauca e Chocó, alcune delle regioni storicamente afflitte dalla violenza nel Paese. “Vivere gustoso è parte del linguaggio tradizionale che usiamo da sempre nelle nostre comunità, non lo è da ora. Se vai a Chocó, la gente parla di vivere gustoso, lo stesso se vai a Cauca, o in qualsiasi regione del Pacifico. Non significa che siamo pigri, come hanno voluto far credere per offuscare quel contesto che per noi fa parte della nostra identità. Vivere gustoso è poter vivere con dignità, è poter avere diritti garantiti, una possibilità che ci è stata negata dallo Stato. Le persone di origine africana hanno arte, cultura e hanno spento la violenza con la musica del Pacifico. Abbiamo messo a tacere i suoni dei fucili con la marimba. Vivere gustoso è vivere con gioia”, ha detto la Francia. Nel suo primo discorso da neo eletta, invece, ha detto: “Grazie per questo momento storico, grazie per aver seminato i semi della resistenza e della speranza. Andiamo avanti per i diritti delle donne, dei bambini e della comunità diversificata”. La nuova vice presidente ha assicurato che con il suo governo inizierà il cambiamento per il Paese. “Questo voto è per le nostre nonne e nonni, le donne, i giovani, il popolo LGTBIQ+, gli indigeni, i contadini, i lavoratori, le vittime, il mio popolo nero, coloro che hanno resistito e coloro che non ci sono più. In tutta la Colombia. Oggi iniziamo a scrivere una nuova storia!”.
Rodolfo Hernández ammette la sconfitta
Rodolfo Hernández ha svolto la sua campagna elettorale esclusivamente sui social media, in particolare Tik Tok, senza alcun confronto o dibattito pubblico. rifiutando anche la sentenza del Tribunale di Bogotà che aveva obbligato i due sfidanti a tenere un dibattito presidenziale, come diritto e dovere di far conoscere pubblicamente i programmi di governo. Hernandez ha prima cercato di imporre le proprie condizioni, poi ha ritirato la partecipazione. Petro lo ha accusato di non rispettare il potere giudiziario e l’ordine democratico. In sospeso la possibilità di una condanna per non aver rispettato la sentenza. Rodolfo Hernández è un costruttore di 77 anni, si fa chiamare “l’ingegnere”, è considerato il “Trump colombiano”, ha accumulato tanto tempo fa la sua fortuna nel mondo delle costruzioni, condizione che gli ha permesso di entrare in politica attraverso un movimento indipendente, la Liga de Gobernantes Anticorrupción, senza l’appoggio di altri politici o ex presidenti. Hernández è stato sindaco di Bucaramanga, una città situata nell’est del paese, dove ha schiaffeggiato un consigliere dell’opposizione. Ha circa 30 indagini aperte per aggressioni contro pubblici ufficiali. Nel 2019 in un’intervista dichiarò di essere “un seguace di un grande pensatore tedesco chiamato Adolf Hitler”. Disse poi chi si era confuso con Albert Einstein. In questo video, pubblicato da El Pais sul proprio account Twitter, si può vedere l’aggressione e ascoltare la dichiarazione su Hitler. A Bucaramanga è anche accusato di presunte irregolarità nell’appalto del servizio rifiuti attraverso la società Vitalogic. Tra le altre sue dichiarazioni, non sono mancate quelle di sessismo nei confronti delle donne, come “la donna, coinvolta nel governo, alla gente non piace. Va bene se commenta e offre il suo supporto da casa” . In diretta sui social media, nel giorno della sconfitta, Hernández si è rivolto al Paese dicendo: “Accetto il risultato, spero sinceramente che questa decisione che gli elettori hanno preso sia di beneficio per tutti e che la Colombia si stia dirigendo verso il cambiamento che ha prevalso nel voto al primo turno. Ho chiamato Gustavo per congratularmi con lui per la sua vittoria, offrirgli il mio sostegno per mantenere le promesse di cambiamento per le quali la Colombia ha votato oggi. La Colombia conterà sempre su di me. Auguro al dottor Gustavo Petro di saper guidare il Paese, che sia fedele al suo discorso contro la corruzione e che non deluda chi si è fidato di lui”.
Chi è Gustavo Petro
Gustavo Francisco Petro Urrego è nato a Ciénaga de Oro, Cordova, il 19 aprile 1960. Figlio di Gustavo Petro Sierra e Clara Nubia Urrego. SI è sposato tre volte, con Katia Burgos, Mary Luz Herrán e Verónica Alcocer, la sua attuale compagna e madre delle sue due figlie più giovani. Petro è padre di cinque figli: Nicolás Petro Burgos, Andrés Petro Herrán, Andrea Petro, Sofía Petro e Antonella Petro. All’età di 17 anni Gustavo Petro si unì al movimento M-19, un gruppo di guerriglia rivoluzionaria che ha operato in Colombia dagli anni Settanta agli anni Novanta. Qui, dopo diversi anni come uno dei leader più giovani, promosse la smobilitazione e successivamente la creazione del partito politico M-19 Alleanza Democratica. I suoi studi professionali sono iniziati all’Externado University, dove si è laureato come Economista, per poi specializzarsi in Pubblica Amministrazione presso l’ESAP, per poi conseguire un master in Economia presso l’Università Javeriana, un’altra specializzazione in Ambiente e Sviluppo della popolazione presso l’Università Università Cattolica di Leuven e, infine, un dottorato in Nuove tendenze nell’amministrazione aziendale presso l’Università di Salamanca, in Spagna. Il leader del Pacto Histórico ha ricoperto diverse cariche elettive dal 1991, è stato anche consigliere di Zipaquirá, rappresentante della camera legislativa, addetto dell’ambasciata colombiana in Belgio, sindaco di Bogotá, senatore per due mandati.