Duecento scrittori, direttori, produttori televisivi e cinematografici hanno firmato una lettera aperta per cambiare la rappresentazione dell’uso delle armi sugli schermi
Tra i firmatari Julianne Moore, Mark Ruffalo, i produttori Glikman e Rhimes e la presidente della Lucasfilm Kennedy
Dopo le sparatorie di Buffalo e Uvalde Hollywood si mobilita contro l’uso delle armi. Oltre 200 scrittori, direttori e produttori hanno firmato una lettera per supportare un cambiamento positivo attraverso la rappresentazione sullo schermo della sicurezza delle armi da fuoco. La lettera, indirizzata alla comunità creativa, è stata scritta dall’associazione Brady, uno dei più vecchi gruppi degli Stati Uniti per la prevenzione della violenza delle armi, fondata dal portavoce del presidente Regan che rimase paralizzato in seguito all’attentato 1981 contro il capo di stato americano.
“Come la maggior parte dell’America, siamo infuriati dalle recenti sparatorie di massa a Buffalo e Uvalde”. Hanno spiegato gli autori della lettera, firmata anche dagli attori Julianne Moore e Mark Ruffalo, i produttori John Glickman, Shonda Rhimes e la presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy. La lettera aperta prosegue affermando che: ”Considerando che ci sono state oltre 250 altre sparatorie di massa finora quest’anno, è una tragedia quasi incomprensibile. Qualcosa deve essere fatto. Le armi sono presenti in primo piano in TV e film in ogni angolo del globo, ma solo l’America ha un’epidemia di violenza armata. La responsabilità risiede nelle leggi permissive sulle armi sostenute da quei politici che hanno più paura di perdere il potere che di salvare vite umane. Non abbiamo causato il problema, ma vogliamo aiutare a risolverlo“.
La violenza delle armi è un problema endemico degli Stati Uniti. Secondo l’organizzazione Gun Violence Archive dall’inizio del 2022 fino a metà maggio nel paese nordamericano state ben 198 le stragi. Mentre nel 2022 i numeri sono state 693, nel 2020 611 e nel 2019 417. Gli infortuni e le morti correlate alle armi quest’anno hanno raggiunto un numero impressionante di casi: 25.000
Il cambiamento proposto dagli autori della lettera
L’associazione che ha scritto la lettera non ha chiesto di fermare la vendita delle armi, In quanto la costituzione americana ne garantisce il possesso. Ma consapevole del potere simbolico che hanno i media verso le persone, ha promosso un cambiamento nella rappresentazione delle armi nelle opere televisive, per poter rendere coscienti le persone della loro pericolosità: ”Usiamo il nostro potere collettivo per il bene. Quando possibile, noi: useremo la nostra creatività per modellare la proprietà responsabile delle armi e mostrare le conseguenze per un uso sconsiderato delle armi. Faremo uno sforzo consapevole per mostrare i personaggi che bloccano le loro pistole in modo sicuro e le rendono inaccessibili ai bambini”. Si legge nella lettera indirizzata a scrittori, direttori e produttori televisivi e cinematografici.
L’associazione ha chiesto di limitare le scene in cui le scene in cui sono presenti bambini e pistole, ricordando che la prima causa di morte per questi ultimi e gli adolescenti sono proprio le armi da fuoco.
I promotori della lettera sono coscienti che l’impegno preso non risolverà da solo la soluzione al problema: “Non ci illudiamo che queste azioni sostituiscano la legislazione sulle armi di buon senso. Inoltre, questo elenco non include tutte le sfumature delle armi sullo schermo. Tuttavia, queste sono piccole cose che possiamo fare come comunità per cercare di porre fine a questo incubo nazionale”. L’impegno per una nuova rappresentazione delle armi sugli schermi americani è cominciato. Per raccogliere i frutti del lavoro occorre tempo.
Marco Orlando