Vilnius impone restrizioni al transito di merci dirette all’exclave russa di Kaliningrad, la Königsberg prussiana, dove nacque, tra gli altri, il filosofo Immanuel Kant
Mosca minaccia serie rappresaglie contro la Lituania e l’Unione europea
Aumenta il rischio di un’estensione del conflitto
Il 18 giugno la Lituania ha deciso di impedire il transito via terra, attraverso il proprio territorio, delle merci dirette a Kaliningrad. Secondo il governatore dell’oblast, Anton Alikhanov, il blocco fermerà la metà degli approvvigionamenti e chiuderà l’unico oleodotto che rifornisce questa exclave, che ospita la flotta russa nel mar Baltico. Una decisione, secondo Vilnius, in linea con le sanzioni imposte dall’Unione europea (Ue) alla Russia, ma le merci interessate dal blocco non si possono considerare esportate da Mosca. Infatti, transitano tra due porzioni di territorio russo, anche se una di esse, Kaliningrad, si trova tra Lituania e Polonia, paesi membri dell’Ue e, soprattutto, dell’Organizzazione del trattato dell’Atlantico Nord (Nato), entrambi di indiscussa fede atlantista e in prima linea dagli anni ‘90 nel contrastare gli interessi geostrategici di Mosca, come le altre due repubbliche baltiche, Lettonia ed Estonia. Dal Cremlino, intanto, hanno accusato l’Ue di inasprire le tensioni, mentre il segretario del Consiglio di sicurezza russo Nikolaj Patrouchev, inviato a Kaliningrad, ha assicurato che «la Russia reagirà a tali atti ostili», adottando a breve «misure appropriate», che avranno «conseguenze gravemente negative sulla popolazione lituana». Secondo i trattati internazionali, in particolare il trattato del 2002 tra Mosca e Bruxelles al momento dell’adesione delle repubbliche baltiche all’Ue, i treni merci provenienti dalla Russia e diretti verso Kaliningrad, la cui popolazione conta all’incirca un milione di abitanti, beneficiano della libertà di transito per la Lituania, ma nessun passeggero può scendere né salire durante il tragitto.