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USA – La Corte Suprema ribalta la Roe v Wade

La Corte Suprema ribalta la Roe v Wade, facendo decadere il principio di libertà individuale, con conseguenze che si temono...

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La Corte Suprema ribalta la Roe v Wade, facendo decadere il principio di libertà individuale, con conseguenze che si temono catastrofiche per la democrazia americana.

Che cos’è la Roe Vs Wade?

Washington, USA – Roe v. Wade, 410 U.S. 113 è una sentenza storica della Corte Suprema degli Stati Uniti che stabiliva che la Costituzione proteggeva la libertà di una donna nello scegliere di abortire. Alla base, vi era l’applicazione del 14esimo emendamento della costituzione, per il quale nessuno Stato può mettere in esecuzione leggi che limitino i privilegi o le immunità dei cittadini degli Stati Uniti. Secondo questa interpretazione, il diritto alla privacy è inteso come diritto alla libera scelta di ciò che attiene alla sfera più intima dell’individuo.

Gli stati repubblicani

Sebbene ai singoli stati avevano il potere di porre alcuni limiti, il federalismo della Roe v. Wade impediva loro di criminalizzare l’aborto. Gli schieramenti antiabortisti negli stati del sud e del mid west a maggioranza repubblicana rivendicavano invece il diritto di vietare l’aborto senza limiti federali.

Ma è una battaglia che va oltre l’aborto.  È una lotta contro il federalismo, che gli stati ultraconservatori interpretano come limitativo della libertà dei singoli Stati. È una lotta tra repubblicani e democratici, tra America rurale e America urbana, tra federalismo e sovranismo, tra liberalismo e conservatorismo. Una nuova guerra civile.

La Corte Suprema, il cavallo di Troia creato da Trump

La Corte Suprema è composta da 9 giudici e ogni decisione richiede una maggioranza di 5. Di questi 9 giudici, durante il suo mandato, Trump ne aveva incaricati 3:  Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh, Amy Coney Barrett, tutti antiabortisti.

Ciascuno di essi, sotto giuramento, aveva dichiarato che non avrebbe toccato la Roe v Wade. Kavanaugh: “Uno degli aspetti importanti di Roe v. Wade è che è stata ripetutamente riaffermata”. Gorsush: “È una legge della patria e io accetto le leggi della patria”. Amy Coney Barrett: “I giudici non possono svegliarsi una mattina e dire ho i miei obiettivi, come mi piacciono le armi od odio le armi, sono favorevole all’aborto o sono contraria e marciare con l’autorità di una regina e imporre la loro volontà al mondo. Non si tratta della legge di Amy ma della legge degli americani”.

Ora molti democratici ritengono che i giudici siano colpevoli di spergiuro.

Il vaso di Pandora

Basandosi sul 14esimo emendamento che sancisce il diritto alla privacy inteso come diritto alla libera scelta di ciò che attiene alla sfera più intima dell’individuo, la sua abrogazione sottintende una discriminazione tra uomini e donne in merito al diritto alla privacy e la negazione dello stato di diritto per le donne. Questo perché la Roe v Wade aveva come nodo centrale lo stato giuridico dell’individuo. La sua abrogazione comporta dunque implicazioni legali che rendono di fatto le donne sottoposte al controllo dello Stato.

Sancito il diritto dello Stato al controllo delle donne, cosa impedirà ai singoli stati di emanare leggi che impediranno aborti anche in caso di gravidanze extra uterine?  Cosa impedirà di criminalizzare aborti spontanei? Cosa impedirà di obbligare bambine di 12-13 anni a partorire il frutto di violenza o incesto? Cosa fermerà i legislatori oltranzisti di obbligare le donne a registrare il loro ciclo o addirittura impedire loro di lasciare il paese senza prima effettuare un test di gravidanza?

Se sorridiamo nel pensare a queste come possibilità distopiche, come ne “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood, sorrideremmo meno constatando che almeno 13 stati americani hanno già pronte leggi di questo tipo e attendevano solo la conferma dell’abrogazione della Roe v. Wade. Un disegno di legge introdotto nella legislatura dell’Ohio che richiede addirittura ai medici di “reimpiantare una gravidanza extra uterina” nell’utero di una donna è stato firmato dal governo DeWine 11 aprile 2019. Una procedura medica che non esiste.

Chi ha voluto il ribaltamento e perché?

Quali sono le posizioni dei sostenitori del movimento “pro life” su altri temi inerenti alla vita?

Sono contrari a limitazioni al possesso di armi
Sono favorevoli alla pena di morte
Non credono al Global Warming

Come vedrebbero poi il futuro dei feti “sacri” una volta nati? Quale supporto offrirebbero a madri e bambini? Vediamo:

Sono contrari all’assistenza medica universale e gratuita
sono contrari agli assegni familiari
Sono contrari alla scuola pubblica

In sostanza, l’antiabortismo non è un movimento per la difesa della vita, ma uno interessato a imporre il potere dello “Stato” sui diritti individuali delle donne, senza che questo stesso Stato debba assumersi alcuna responsabilità rispetto alle madri (spesso vittime di stupri e minorenni) e dei nascituri.

Solo i diritti delle donne?

No. Nel momento in cui lo Stato nega il principio della libertà dell’individuo per affermare il suo controllo sui cittadini, si crea un effetto domino. Viene a mancare il principio cardine alla base delle democrazie secolari. Allora oggi la libertà viene negata alle donne, domani sarà il turno degli LGBT, poi toccherà ai matrimoni interrazziali (già proposta dal senatore repubblicano Mike Braun), fino alla teocrazia.

Il ribaltamento della Roe v Wade è un attacco ai valori liberali e secolari, quali espressi nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani a favore dell’affermazione di diritti sovranisti di stampo “oggettivo”, ovvero non basati su regole universalmente condivise, ma arbitrariamente stabilite su basi religiose o da poteri assolutistici.

Lo stato nello stato

Con questa decisione, la Corte Suprema si conferma ciò che i democratici temevano quando Trump aveva insediato 3 nuovi giudici: un’istituzione che invece di garantire il rispetto della costituzione la “reinterpreta” secondo l’agenda degli ultraconservatori creando di fatto uno stato nello stato che agisce al di sopra di governo, congresso, e senato. Si tratta di una crisi istituzionale gravissima.  A questo riguardo, va anche ricordato che la moglie di uno dei giudici della Corte Suprema, Clarence Thomas, è indagata per l’insurrezione di Capitol Hill.

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