Nell’attuale fase di instabilità mondiale, geopolitica ed economica, Pechino promuove il proprio modello di equilibrio internazionale
L’incontro tra economie emergenti diventa così, per l’Impero del Centro, un’occasione per contrastare la propagazione della logica delle alleanze
Xi Jinping contro la diffusione della logica delle alleanze militari
Pechino – Il 22 giugno la Cina ha ospitato il quattordicesimo vertice dei Brics, acronimo con cui si identificano le economie emergenti di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Un gruppo di paesi che rappresentano, complessivamente, il 40% della popolazione del pianeta e circa un quarto del suo prodotto interno lordo. Tre di essi, Cina, India e Sudafrica, si sono astenuti durante la votazione, all’Assemblea generale dell’Organizzazione delle nazioni unite (Onu), di una risoluzione di condanna dell’invasione russa dell’Ucraina: in particolare, Pechino e New Delhi hanno stretti legami di cooperazione militare con la Russia, da cui importano, inoltre, gran parte del petrolio e del gas necessari a soddisfare i rispettivi fabbisogni nazionali. Anzi, tra marzo e maggio, gli acquisti di greggio da Mosca sono sestuplicati per l’India e triplicati per la Cina, rispetto allo stesso periodo del 2021. Neppure il Sudafrica, che è tra i pochi paesi africani in grado di proiettare il proprio peso geopolitico al di fuori del continente, ha condannato la Russia per la guerra in Ucraina. Il presidente cinese Xi Jinping, dunque, nel suo video-intervento di apertura, ha osservato che il conflitto ucraino è una «sveglia», che dovrebbe dissuadere dall’estendere la logica delle alleanze militari e dall’affermazione della propria posizione geopolitica a scapito della sicurezza di altri paesi. Parole pronunciate una settimana dopo il colloquio telefonico tra Xi Jinping e il suo omologo russo Vladimir Putin, durante il quale il presidente cinese ha assicurato il proprio sostegno agli interessi fondamentali di Mosca, riguardanti «sovranità e sicurezza». Peraltro, lo slogan che orienta l’edizione 2022 del vertice delle economie emergenti è «Promuovere un partenariato tra i Brics di qualità, inaugurare una nuova era dello sviluppo globale», mentre alla sua vigilia, i media di Stato cinesi hanno elogiato il sostegno dei Brics alla «cooperazione multilaterale con stili, forme e principi non occidentali. Mentre Washington, secondo Pechino, spinge i suoi alleati a «ribellarsi alla globalizzazione», l’Impero del Centro diffonde l’idea di una «comunità globale», che superi «la mentalità da guerra fredda e garantisca la sicurezza di tutti.