Caldo record: questa potrebbe essere l’estate più calda di sempre
Non è solo un’impressione, questo caldo record è ormai realtà e la situazione non sembra migliorare
È ancora caldo record in Italia, e le temperature dei prossimi giorni potrebbero addirittura sfiorare e superare i 40°C in alcune zone della penisola. Un caldo che rischia di superare l’estate del 2003, quando l’intera Europa fu investita da un’anomala ondata di calore.
L’estate è iniziata un mese prima
Che qualcosa stesse cambiando era ormai annunciato, il mese di maggio si era già presentato come uno dei più caldi di sempre, secondo solo all’ondata anomala di calore del 2003, portando con sé una siccità da record che terrorizza il nostro paese.
Segno evidente di un cambiamento climatico in continua accelerazione, causato dal sempre più pressante riscaldamento globale, i dati climatici registrati e analizzati dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) del CNR di Bologna evidenziano quella che ormai è una realtà innegabile. Di fatto, già maggio 2022 ha chiuso a livello nazionale con un’anomalia di temperatura di +1.83°C rispetto alla media 1991/2020, ovvero rispetto al trentennio più caldo che si sia mai registrato da inizio rilevazioni.
Il 2003, come ricorda meteo.it, viene tuttora ricordato come l’estate più rovente di sempre su tutto il territorio italiano e pure su buona parte dell’Europa. Purtroppo, stando alle previsioni stagionali effettuate dai modelli matematici, “questo caldo si protrarrà e le prossime settimane saranno ancora più roventi”. Si parla di caldo secco a oltranza, con luglio e agosto che toccheranno temperature record. “Il rischio però è che queste temperature continuino anche dopo la bella stagione, compromettendo le coltivazioni già messe a dura prova dalla siccità”. Il rischio infatti è quello che il caldo provochi l’evaporazione di fiumi, torrenti, laghi, che riportano dati allarmanti già al momento.
Roma corre ai ripari
Dal Campidoglio sabato mattina il sindaco Roberto Gualtieri, come riporta Il Corriere della Sera, ha firmato l’ordinanza per la tutela dei cavalli delle botticelle, le tradizionali carrozzelle a trazione animale. “La normativa esistente — fanno sapere dal Comune — prevede già che dal 1° giugno al 15 settembre sia vietato far lavorare i cavalli dalle ore 13 alle ore 17, escludendo in ogni caso l’esercizio qualora la temperatura sia superiore ai 35 gradi centigradi”. E continua: “Con questa ordinanza si prevede inoltre, dalla data di pubblicazione sino al 15 settembre 2022, il divieto di circolazione per le vetture pubbliche a trazione animale e ogni attività di trazione o trasporto con equidi dalle ore 11 alle ore 18 – nelle giornate caratterizzate dai livelli di rischio 2 e 3 (arancione e rossa, ndr.) – del bollettino giornaliero del “Sistema di allarme per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute” di Ministero della Salute e Protezione Civile di Roma. Durante questo periodo di forzata inattività, dovranno essere comunque garantiti, adeguata movimentazione ed esercizio fisico”.
Cosa aspettarci dalle prossime settimane
Secondo gli esperti la situazione non va sottovalutata, visto che le temperature raggiungeranno i 40°C in molte città della pianura padana, come Bologna e Ferrara. Secondo gli scienziati per almeno questi giorni restanti di giugno, luglio, agosto e addirittura fino a settembre non sono previsti lunghi periodi di pioggia, né temperature che diano almeno un piccolo stop a questo caldo tropicale, che ha ormai investito il Mediterraneo e la nostra penisola.
Come afferma Daniele Cat Berro, meteorologo della Società meteorologica italiana, a money.it, lo scenario spaventa e spaventano ancora di più le conseguenze al quale stiamo andando incontro. “Probabilmente, molto presto, aumenteranno i Comuni in emergenza idrica, con il risultato di milioni di persone che troveranno rubinetti asciutti – ma non solo – Il caldo e la mancanza di piogge comprometteranno intere coltivazioni e i ghiacciai continueranno a ritirarsi”.
Il problema, come ha spiegato Cat Berro, è che “dovrebbe piovere continuativamente fino all’autunno per poter ripristinare questo deficit – che lui stesso definisce come – mostruoso”.
Secondo la Cia (Confederazione italiana agricoltori) “è a rischio il 50% circa dell’intera produzione agricola nel Nord, gli agricoltori dovranno far fronte al problema dell’irrigazioni, ormai presente anche nel Centro Italia”. A causa della siccità e dell’aumento della temperatura dell’acqua superiore anche di 5°C rispetto alla media, sono a rischio anche le coltivazioni dei prodotti ittici, come vongole, cozze e ostriche.
La conseguenza pericolosa di questo caldo e la corsa ai ripari per l’allarme siccità
Come anticipato in questo articolo, l’allarme siccità continua e si intensifica. Sono diverse le zone d’Italia che hanno preso provvedimenti per limitare lo spreco di acqua. In Lombardia, ad esempio, fontane pubbliche e piscine private sono spente, stop anche all’irrigazione di prati, giardini e parchi e al lavaggio di auto fai-da-te.
Per chi invece avesse bisogno di linea guida più precise poi, ci pensa la Coldiretti, che ha elaborato un decalogo di limitazione dell’uso dell’acqua potabile:
1. Riciclare l’acqua di cottura di pasta, riso e verdure per innaffiare e concimare il terreno
2. Raccogliere con bacinelle l’acqua durante la doccia (quella senza sapone) e utilizzarla per bagnare le piante
3. Utilizzare sottovasi per raccogliere l’acqua che sgronda dopo aver bagnato le piante ed utilizzarla per bagnare altre piante
4. Coprire la terra dei vasi con la paglia per mantenere l’umidità
5. Utilizzare appositi gel trattieni acqua per il lento rilascio
6. Sollevare i vasi da terra, soprattutto su terrazze e balconi con tappi di bottiglia o polistirolo per ridurre la trasmissione del caldo dalla pavimentazione, staccarli anche dai muri
7. Costruire sistemi di irrigazione a goccia fai da te con bottiglie o coni di ceramica
8. Innaffiare la sera per non far evaporare l’acqua ed evitare l’effetto lente dell’acqua su foglie e ortaggi che li può bruciare
9. Fare attenzione alle necessità di esposizione delle piante (sole, ombra, ecc.), se possibile spostare i vasi dai balconi e dalle terrazze esposti a sud a quelli esposti a nord
10. Utilizzare ombreggianti nelle ore più calde e quando è maggiore l’insolazione per ridurre l’evapotraspirazione delle piante e l’allessatura degli ortaggi.
Piccoli passi quotidiani verso la limitazione di acqua possono fare la differenza, ma solo se lo facciamo tutti.