Russia-Iran: verso un’alternativa al canale di Suez

Colpite dalle sanzioni euroatlantiche Mosca e Tehran cercano soluzioni per aggirare le restrizioni e tenere in piedi le rispettive economie

Intanto, il ministro degli Esteri russo, in visita nella Repubblica islamica, spinge per la riapertura dei negoziati internazionali

Nuovi orizzonti geostrategici

Secondo il quotidiano panarabo Al-Quds al-Arabi, Russia e Iran stanno accelerando il completamento dell’International North-South Transport Corridor (Instc), che dovrebbe costituire un’alternativa al canale di Suez per il commercio mondiale. Un’idea già emersa negli incontri bilaterali un anno fa, quando questo canale rimase chiuso per sei giorni, a causa di una nave container che impediva il transito, ma il progetto fu concepito nel 2002, quando Russia, Iran e India firmarono un accordo, che prevedeva altresì la partecipazione di diverse repubbliche ex sovietiche tra Caucaso e Asia centrale. L’obiettivo, sin da allora, è creare una via di trasporto con due diramazioni: la prima dovrebbe collegare l’oceano Indiano, dal porto iraniano di Bandar Abbas, il Golfo (tra i partecipanti figura anche il sultanato dell’Oman) e una striscia di terra che attraversa la Repubblica islamica, l’Azerbaijan e la Russia, fino ai confini con l’Unione europea; la seconda, invece, tra Iran e Russia, dovrebbe passare per il Kazakistan, l’Uzbekistan e il Turkmenistan, rientrando, peraltro, negli interessi geoeconomici della Cina. Una volta realizzato il progetto, infatti, Pechino e New Delhi avrebbero a disposizione, per i loro commerci, una via alternativa al canale di Suez. Il 17 giugno, inoltre, Mosca e Tehran hanno firmato un protocollo di intesa per agevolare gli scambi tra i due paesi, in particolare per le forniture di petrolio e gas, per il trasporto di prodotti tecnologici e per i settori dell’automazione, dell’elettronica, dell’agricoltura, delle industrie alimentare e farmaceutica e delle costruzioni. Cinque giorni dopo, quindi, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov si è recato in visita in Iran per intensificare la cooperazione commerciale ed energetica, nonostante entrambi i paesi siano colpiti dalle sanzioni euroatlantiche. Dopo aver incontrato, il primo giorno, il presidente iraniano Ebrahim Raisi, Lavrov ha discusso con il suo omologo Hossein Amir-Abdollahian, che, durante la conferenza stampa congiunta, ha espresso la disponibilità di Tehran di riprendere i negoziati internazionali sul suo programma nucleare, invitando Washington ad adottare un approccio «realistico». Amir-Abdollahian, a tal proposito, ha manifestato apprezzamento per il ruolo giocato non solo dalla Russia, ma anche dalla Cina. Entrambe, infatti, oltre ad aver aperto a Tehran i loro mercati, l’8 giugno hanno votato contro la risoluzione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), che rimprovera l’Iran per non aver fornito risposte sulle tracce di uranio in tre siti non meglio precisati.

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