Dl Aiuti, non passa l’emendamento del M5S contro il termovalorizzatore a Roma

Le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno bocciato l’emendamento che vincolava la costruzione di un impianto di trattamento al rispetto del piano rifiuti della Regione Lazio

Il 4 luglio è previsto l’esame del Dl alla Camera

Prosegue l’iter parlamentare per il termovalorizzatore a Roma. L’emendamento del Movimento 5 Stelle per limitare i poteri commissariali di Gualtieri non passa. Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno bocciato l’atto presentato dai pentastellati, a prima firma Francesca Flati, per vincolare la costruzione di un impianto al rispetto del piano rifiuti della Regione Lazio. Un programma che non prevede l’edificazione di un impianto di trattamento dei rifiuti di questo tipo.

La Reazione di Italia Viva

Askanews ha riportato le parole con cui la capogruppo di Italia Viva in Commissione Ambiente della Camera, Silvia Fregolent, ha commentato la bocciatura dell’emendamento: “non può che essere accolta con grande sollievo: è una tappa fondamentale del percorso della Capitale verso la soluzione dell’annoso problema rappresentato dallo smaltimento dei rifiuti”. Il voto in commissione secondo Fregolent: “pone un piccolo tassello per evitare che i romani paghino una tassa sui rifiuti più alta delle altre città per i disservizi che tutti purtroppo conoscono”.

La reazione del Movimento 5 Stelle

Delusione invece per Francesca Flati del Movimento 5 Stelle, che in una nota ha espresso la propria amarezza per il mancato passaggio dell’emendamento: ”Il decreto Aiuti deve sostenere famiglie e imprese, non qualche lobby che a Roma vuole costruire un impianto vecchio e dannoso, a cui lo stesso sindaco Gualtieri si era detto contrario in campagna elettorale per poi rimangiarsi la parola dopo il voto. Ecco perché il Movimento 5 Stelle, oggi nelle commissioni Bilancio e Finanze, ha votato a favore dell’emendamento a mia prima firma nonostante il parere contrario del governo. Tra contrari, astenuti e ‘scappati’ dai lavori della commissione, l’emendamento è stato bocciato, determinando un pericoloso ritorno al passato”. Flati ha proseguito spiegando che: “Parliamo di un impianto costosissimo e inefficiente, che nascerebbe già vecchio e di certo ben oltre il 2025. Mentre i poteri commissariali potevano essere ben più efficacemente utilizzati per realizzare impianti virtuosi per il riciclo delle diverse frazioni a valle di una efficace raccolta differenziata, e comunque basati sulle migliori tecnologie disponibili”. La deputata del Movimento 5 Stelle ha concluso affermando che: “Questa scelta mette a rischio la salute dei cittadini e contrasta con la posizione espressa dal Piano regionale rifiuti del Lazio, tutt’ora vigente. A questo si aggiunga che per l’Europa si tratta di una tecnologia dannosa, soltanto residuale e non incentivabile. Ci auguriamo che le forze politiche che hanno votato in questa direzione avranno d’ora in poi la decenza di non fingere di essere paladine della transizione ecologica

Le prossime tappe

Per il 4 luglio è atteso l’esame del testo alla Camera, poi il passaggio in Senato. Se il Dl Aiuti sarà approvato il sindaco Gualtieri potrà procedere nella realizzazione di un impianto contestato dagli oppositori perché non ritenuto in linea con gli obiettivi dell’economia circolare. La sua realizzazione secondo i fautori, dovrebbe permettere al Comune di Roma di risparmiare almeno 100 milioni di euro che ogni anno vengono spesi per trasportare i rifiuti fuori città. E coprirebbe il fabbisogno energetico di 150.000 famiglie.

Marco Orlando

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