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Valanga sulla Marmolada travolge due gruppi di alpinisti: 7 morti, 14 dispersi e 4 ritrovati il bilancio provvisorio

Una valanga di notevoli dimensioni, cominciata a 3000 metri, ha travolto due gruppi di alpinisti che stavano raggiungendo la vetta...

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Una valanga di notevoli dimensioni, cominciata a 3000 metri, ha travolto due gruppi di alpinisti che stavano raggiungendo la vetta della montagna. 

Per il geologo Colucci del Cnr eventi di questo tipo sono probabilmente destinati a ripetersi nei prossimi anni. 

Sono 14 le persone disperse in seguito al crollo di un serracco di ghiaccio sulla Marmolada tra Punta Rocca e Punta Penia. La valanga, secondo le ricostruzioni, ha travolto due gruppi di sei alpinisti che stavano raggiungendo la vetta della montagna. E ha causato una tragedia. Le vittime accertate sono per ora 7. I soccorritori ne hanno identificate quattro. Tre delle persone decedute sono italiane mentre la quarta è di nazionalità ceca. Un uomo e una donna non sono stati ancora identificati. I feriti ammontano a 8, di cui due in gravi condizioni. Tra le vittime sarebbero comprese anche le guide. Un gruppo di alpinisti che era presente nella cima di Punta Rocca è stato evacuato, mentre altre persone presenti più in basso sono state fatte rientrare. Le autorità stanno controllando le auto parcheggiate per comprendere quante persone manchino ancora all’appello.

I soccorritori hanno lavorato alacremente per poter trovare le persone travolte dal crollo. Il soccorso alpino, i Vigili del Fuoco tramite i droni dotati di telecamere in grado di individuare anche al buio la fonte di calore emessa da una persona e la Protezione Civile trentina si sono impegnate per tutta la notte nelle operazioni di soccorso. A Canazei sono arrivati alcuni parenti delle vittime e dei dispersi. I corpi sono stati portati al Palaghiaccio della città. Nella struttura è stata allestita la camera ardente, e nel luogo è cominciato il riconoscimento dei cadaveri.

La dinamica del crollo

La valanga che ha provocato una tragedia ha cominciato il suo percorso a circa 3000 metri, a 300 metri di distanza dalla vetta della montagna. Il materiale che si è staccato era di notevoli dimensioni: 200 metri di lunghezza, 60 di altezza e 80 di profondità. La massa di ghiaccio ha percorso almeno 500 metri ad una velocità di 300 chilometri orari.

Secondo una prima ricostruzione compiuta dal Soccorso alpino il distaccato è avvenuto dalla calotta sommitale del ghiacciaio della Marmolada, sotto Punta Rocca. Negli ultimi giorni le temperature erano alte per la zona. Sabato sulla Marmolada era stata registrata la temperatura record di 10°

Il presidente della Repubblica Mattarella ha telefonato al presidente della Regione autonoma di Trento Fugatti per esprimere il proprio cordoglio. Il Presidente del Consiglio Draghi è giunto in luogo per fare il punto della situazione.

Il commento del Glaciologo

Renato Colucci dell’Istituto scienze polari del Cnr, che studia il ghiacciaio della Marmolada, ha dato la sua opinione in una nota sull’evento: “Per quanto riguarda la dinamica della tragedia occorsa sulla Marmolada, possiamo ricordare che da settimane le temperature in quota sulle Alpi sono state molto al di sopra dei valori normali, mentre l’inverno scorso c’è stata poca neve, che ormai quasi non protegge più i bacini glaciali. Il caldo estremo di questi ultimi giorni, con questa ondata di calore dall’Africa, ha verosimilmente prodotto una grossa quantità di acqua liquida da fusione glaciale alla base di quel pezzo di ghiacciaio che in realtà è una “pancia”: infatti è, o era, una via che si chiama proprio Pancia dei Finanzieri. Siamo quindi proprio nelle condizioni peggiori per distacchi di questo tipo, quando c’è tanto caldo e tanta acqua che scorre alla base. Non siamo ancora in grado di capire se si tratti di un distacco di fondo del ghiacciaio o superficiale, ma la portata sembra molto importante, a giudicare dalle prime immagini e informazioni ricevute. L’atmosfera e il clima, soprattutto al di sotto dei 3.500 metri di quota, è in totale disequilibrio a causa del “nuovo” clima che registriamo e quindi, purtroppo, questi eventi sono probabilmente destinati a ripetersi nei prossimi anni e anche per questa estate dobbiamo mantenere la massima attenzione“.

Marco Orlando

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