Procida, dove “La Cultura non isola”

Procida conquista l’ambito titolo di Capitale della Cultura per il 2022 e anche il “Forbes” ne celebra la bellezza senza pari e lo scenario poetico

“La cultura non isola”. Il motto scelto da Procida è un faro nel difficile periodo da cui stiamo uscendo (benché deciso prima della pandemia)

Ed ha contribuito a portare sull’isola l’ambìto riconoscimento di “Capitale italiana della cultura 2022”. La vincitrice ha superato le altre 10 città finaliste (Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra), candidate a succedere a Parma, detentrice del titolo per il 2020 e il 2021. Una superficie di 4 kmq e 10mila abitanti (una densità altissima). Le caratteristiche casette colorate, un mare cristallino, un clima ideale e una natura rigogliosa. Procida è amatissima dagli scrittori: fra i primi il latino Virgilio, fra gli altri, Boccaccio. La più famosa è Elsa Morante, che le ha dedicato il romanzo L’isola di Arturo.

Nel corso di tutto l’anno, saranno numerose le proposte di cultura, arte e musica ad aspettarti sull’incantevole isola. E ancora: incontri, convegni, mostre e allestimenti. Tutto seguendo tre linee derivanti dal programma “La cultura non isola”, ovvero “Progetti Faro” mirati a favorire dinamiche di trasformazione, rigenerazione e rivitalizzazione urbana, “Progetti Ancora”, destinati ad approfondire le eredità culturali e “Progetti Comunità”, volti a costruire comunità solidali, capitale sociale e beni relazionali. “La più grande isola dell’Unione Europea non può che esprimere soddisfazione per la scelta di Procida come Capitale Italiana della Cultura 2022”, dichiara Michele Cappadona, presidente regionale dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane, AGCI Sicilia.“Per le Isole Eolie, Egadi, Pelagie, Ustica (ma anche per le comunità costiere dell’intera Sicilia), il laboratorio del progetto vincente Procida 2022 è un’occasione per porre attenzione sulle priorità di una piccola comunità che si trova ad affrontare le problematiche e le ‘pressioni’ tipiche delle isole minori mediterranee, dalla gestione della risorsa idrica, del ciclo dei rifiuti, e delle risorse naturali, connesse alla necessità di gestire la valorizzazione dell’offerta turistica”.

“Non sarà una Disneyland degli eventi culturali” – ha sottolineato Agostino Riitano, direttore di Procida2022 – “ma un importante acceleratore della crescita del territorio, in chiave sostenibile e nel pieno rispetto del suo paesaggio. Ci siamo svincolati dagli schemi tradizionali di narrazione di un progetto culturale inteso come intrattenimento, piuttosto abbiamo raccontato i processi di innovazione sociale dando centralità alla vita urbana orientata dalla cultura” – conclude. Quasi 9 milioni di euro sono stati stanziati dalla Regione, a cui si aggiunge il milione messo a disposizione dal Ministero della Cultura, cifre destinate allo sviluppo del programma culturale, alla realizzazione di interventi integrativi e complementari per la valorizzazione del patrimonio culturale campano ed a opere infrastrutturali di rilievo, al potenziamento dei trasporti via terra e via mare ed a quello dei servizi sanitari. L’isola punta al turismo lento e sostenibile.

Il mare è protagonista de “La cultura non si Isola”, il progetto con cui si propone come “capitale esemplare di dinamiche relazionali, di pratiche di inclusione nonché di cura dei beni culturali e naturali”, come scritto nella presentazione del dossier. Quello di Procida è un progetto che nasce dalla condivisione della comunità dell’isola e che guarda ai prossimi 10 anni, con un investimento pari a 4,15 milioni di euro che prevede una programmazione per 330 giorni coinvolgendo 240 artisti. Il piano prevede poi anche la creazione di nuove imprese della cultura oltre alla riqualificazione dei beni culturali e, soprattutto, un collegamento con i Campi Flegrei e ovviamente tutta l’area metropolitana di Napoli. Direttore della candidatura è Agostino Riitano, già manager di Matera capitale della Cultura 2019. Il tema era stato individuato prima della pandemia nel segno di un’attività culturale molto viva a Procida, già da anni. L’isola è oggi un laboratorio culturale di felicità sociale, che ha puntato sulla co-creazione di eventi e punta su un turismo lento e di ritorno, in cui il visitatore diventi cittadino. Il progetto punta alla centralità della destagionalizzazione dei flussi turistici, includendo il comprensorio flegreo e l’intero territorio campano.

“La cultura è un capitale da valorizzare e da investire”. Ma anche “sinonimo di pace. La sua energia deve soccorrerci per fermare la guerra. Costruire la pace è un impegno che richiama i valori più profondi, a partire dal diritto di ciascuno a vivere in libertà, a scegliere il proprio destino”, ha dichiarato il Capo dello Stato Sergio Mattarella, arrivato a Procida il 9 aprile scoso per la cerimonia di inaugurazione della capitale italiana della Cultura 2022.

Giulia Cortese

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