Josep Blatter e Michele Platini sono stati assolti dalla Corte Federale Svizzera dall’accusa di truffa
Si chiude così, o forse più probabilmente rimarrà socchiusa, una delle pagine più brutte della storia del calcio. I pallonari di tutto il mondo ereditano da questa vicenda una conferma amara, questo sport sa di marcio
Mentre il razzismo attraversa il mondo pallone senza che vengano intraprese concrete azioni di contrasto, le organizzazioni dominanti procedono disinteressandosi, sembrerebbe, di ogni iniquità con cui si entri in contatto. Il pallone s’è fatto business, e non si torna indietro
Platini e Blatter sarebbero innocenti, a Bellinzona sono cadute le accuse di frode, appropriazione indebita, contraffazione e complicità per Platini, e di frode, appropriazione indebita di fondi Fifa e cattiva gestione, falsificazione di un documento per Blatter. La storia risale a una decina di anni fa quando l’ex presidente UEFA venne retribuito con circa due milioni di euro per una consulenza che, sostiene l’accusa, gli era stata già pagata. Platini si è mostrato raggiante ai microfoni. A sessantasette anni l’ex campione francese sembra intenzionato a rientrare nel mondo del calcio, e rivolge a buon intenditor le proprie astiose parole, giacché “ci sono colpevoli che non sono comparsi durante questo processo”. Dopotutto la carriera di Le Roi era stata stroncata propria dalla grave accusa in un momento storico in cui la sua ascesa al vertice della FIFA era piuttosto quotata. Non sono più i tempi delle sfide a Hugo Sanchez, Maradona, Rumenigge quando quel grandissimo centrocampista ci deliziava con la sua classe sopraffina. Sono i invece i tempi del potere e dei danari, l’epoca il cui il calcio perde pubblico perché il valore degli affari surclassa lo spirito sportivo. Oggetto nemmeno troppo velato dello sfogo, Gianni Infantino, presidente FIFA dal febbraio 2016. Scontri tra titani che da queste parti non ci spiegheremo mai del tutto. Mentre Platini arringava il verbo della rivincita (“La verità è venuta alla luce in questo processo”, fonte Adnkronos), Blatter coi suoi agiati ottantasei anni è parso, se non proprio obiettivo, almeno più sobrio. Prima di entrare nel tribunale di Bellinzona l’ex presidente FIFA aveva dispensato insperata saggezza. “Non sono innocente nella mia vita, ma in questo caso sono innocente”.