Quando i netturbini di Roma “guariscono” miracolosamente in massa

Quella del 2022 verrà ricordata come l’estate dei “malati AMAginari”

Sono 125 gli operatori di Ama improvvisamente “guariti” dai mali che impedivano loro di lavorare fino a qualche giorno fa

Ama è la municipalizzata che a Roma si occupa della gestione integrata dei servizi ambientali

Ipocondriaci come il Malato immaginario (tra le molte sfaccettature della romanità interpretate da Alberto Sordi anche quella del ricco proprietario terriero Argante, convinto di covare tutte le sindromi possibili) o risanati all’improvviso per motivi imperscrutabili: merito, forse dei medici arruolati dal nuovo management di Ama per accertare se la schiera di renitenti soffra davvero di patologie incompatibili con il saliscendi dai mezzi di raccolta, lo spazzamento (spesso chini a terra per prelevare i sacchi ammassati in strada) e altre attività che richiedono una salute, se non di ferro, quantomeno non cagionevole.

La loro “impossibilità” era stata verificata nei controlli dei mesi scorsi, ma sbugiardata in occasione dell’ultima tornata di verifiche mediche. Torneranno dunque a disposizione riprendendo il loro posto, in ufficio o per strada, per la raccolta dei rifiuti. Secondo quanto riportato dall’edizione romana di Repubblica, i certificati di esenzione erano dei più vari. Si va dagli impiegati che non possono sollevare “più di dieci chili sopra il livello delle spalle” a quelli che possono lavorare “solo con l’arto superiore destro”. Alcuni chiedevano proprio di non essere “adibiti alla spazzatura”.

Un problema radicato, quello degli inidonei presenti in azienda. Su 7146 dipendenti sarebbero 1600, inutilizzabili per le mansioni più dure. Sono quindi scattate le nuove visite di idoneità. E 200 sono stati riclassificati. L’operazione “verità” promette di continuare ancora nelle prossime settimane. È l’effetto della stretta varata dalla municipalizzata: dopo aver individuato i primi 200 spazzini con vecchi certificati mai aggiornati, l’operazione verità dell’azienda di via Calderon de la Barca ha prodotto nuovi incredibili risultati.

Sotto la supervisione di Emiliano Limiti, vicedirettore generale della controllata del Campidoglio che ha dato il via alle verifiche di idoneità sul personale, le convocazioni continueranno per tutta l’estate. E, come condiviso anche dal nuovo presidente Daniele Pace, verranno ripetute periodicamente. Anche perché c’è chi continua a schivare le chiamate dei medici. Passino gli spazzini con il Covid o quelli in ferie. Negli ultimi 30 giorni sono stati visitati 621 impiegati e sono stati espressi 581 giudizi. Per tirare giù il quadro clinico del paziente di turno, i medici possono infatti prendersi fino a 10 giorni. Ecco l’esito delle verifiche: 403 operatori ecologici sono usciti idonei dai controlli, 150 hanno ricevuto un’idoneità parziale, 22 sono stati bollati come inidonei temporanei, mentre 6 sono permanentemente impossibilitati a compiere qualsiasi sforzo fisico.

In termini percentuali, è stato recuperato il 20% della forza lavoro finita sul lettino dei camici bianchi di Ama. Un lavoratore su cinque era inidoneo prima delle visite, per poi uscirne in pienissima forma. I numeri danno il peso dell’involuzione di Ama. Il 57% dei mezzi della flotta aziendale è fermo in rimessa. Impressionano anche i numeri relativi al personale. In servizio ci sono 3.950 netturbini. Ma 1.464 operatori sono parzialmente idonei e 110 sono completamente inarruolabili. Tra gli autisti le cose non vanno meglio: su 900 conducenti ci sono 185 idonei parziali e 25 inidonei. E i 260 nuovi assunti? Per contratto non possono guidare gli autocompattatori e nemmeno raccogliere i rifiuti. Lavoreranno a scartamento ridotto per un’azienda che nei primi sei mesi del 2021 ha registrato un tasso di assenteismo del 15%.

Il sindaco di Gualtieri, da parte sua, fa sapere che si sta adoperando in tutti i modi per risolvere l’emergenza rifiuti della Capitale. Ha inoltre siglato un accordo coi vari sindacati appena pochi giorni fa: subito 655 spazzini, anche stagionali, che verranno assunti con contratti a tempo indeterminato. La strada per risolvere i problemi di Roma rimane comunque tutta in salita.

Giulia Cortese

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