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Governo – Toson (Confindustria Ucraina): “Chi non ha votato la fiducia ha fatto favore alla Russia”

Kiev preoccupata: ”Con Draghi fuori, perso un grande alleato” L’agenzia AdnKronos intervista Marco Toson, presidente della confindustria ucraina e console...

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Kiev preoccupata: ”Con Draghi fuori, perso un grande alleato”

L’agenzia AdnKronos intervista Marco Toson, presidente della confindustria ucraina e console onorario

I partiti che non hanno votato la fiducia al governo guidato da Mario Draghi “hanno assolutamente fatto un favore alla Russia. La Russia sta festeggiando la crisi italiana”. Lo afferma Marco Toson, presidente di Confindustria Ucraina e console onorario d’Ucraina per Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, contattato dall’Adnkronos. “Senza Draghi l’Ucraina è fortemente preoccupata. Se lasciamo andare Draghi, creiamo una grande incertezza per l’Italia. E l’Ucraina anche avrà un contraccolpo notevole. La guerra in Ucraina è una ferita che va sanata nel minor tempo possibile e per questo servono decisioni forti, come quelle prese da Draghi”, continua Toson. 

Per il presidente di Confindustria Ucraina “non era il momento di dividersi su operazioni campanilistiche, serviva unità per risollevare il Paese. Dalle prime notizie di una possibile fine del governo Draghi abbiamo avuto dalla Russia dei segnali di festeggiamenti per aver avuto successo nel destabilizzare l’Italia e l’Europa. Dopo la caduta di Boris Johnson nel Regno Unito, ora è toccato anche all’Italia”. Draghi, sottolinea Toson, “ha una grande stima a livello internazionale non solo come presidente italiano ma come rappresentate della comunità europea. Perdere una figura come Draghi nelle relazioni con l’Ucraina è veramente una grande perdita”. 

Come imprenditore “ritengo che la caduta del governo Draghi sia disastrosa per l’economia italiana”. Senza il governo guidato dall’ex presidente della Bce si rischiano “ripercussioni ancora più forti sul prezzo dell’energia e delle materie prime”. In autunno “avremo molti problemi, molte aziende saranno costrette a bloccare le produzioni a causa del costo elevato dell’energia. Mi immagino una situazione ancora più drammatica degli effetti economici della guerra sull’Italia. La crisi diventerà ancora più acuta”, conclude.

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