Il deputato di Italia Viva è convinto che dietro alla caduta del Governo Draghi ci sia lo zampino dei russi
Anzaldi: “Il Copasir si occupi di eventuali ingerenze russe nella crisi di governo che ha portato alla caduta del governo Draghi“
Le dichiarazione del deputato di Italia Viva Michele Anzaldi, convinto che sulla caduta di Draghi ci siano ingerenze russe, potrebbero creare un serio dibattito: è ancora possibile avere una politica autonoma e senza ingerenze? Secondo Anzaldi sembrerebbe di no: “Il Copasir si occupi di eventuali ingerenze russe nella crisi di governo che ha portato alla caduta del governo Draghi. Le parole pronunciate in Parlamento dal presidente del Consiglio, che ha parlato espressamente di ‘interferenze russe nella nostra politica’, pongono seri interrogativi, come segnala su ‘Milano Finanza’ il direttore Roberto Sommella, e meritano quindi un necessario approfondimento, a maggior ragione perché a Palazzo Chigi risiede la responsabilità dei servizi segreti”. Quanto scrive su Facebook il deputato di Italia Viva è grave dal momento che parliamo di un paese sovrano. D’altronde non siamo nuovi a vicende del genere, se pensiamo alle ingerenze del Vaticano. “In particolare desta preoccupazione lo scenario sull’approvvigionamento del gas per il nostro Paese – prosegue nel suo post Anzaldi – che avrebbe visto, grazie all’impegno del presidente Draghi e dell’Eni di Descalzi, la riduzione della dipendenza dalla Russia dal 40% addirittura al 12%, un calo ben più incisivo di quanto sarebbe stato reso noto finora. Non è un caso che l’ultimo atto del premier in carica, mentre M5s, Fi e Lega lavoravano per farlo cadere, sia stato l’accordo firmato in Algeria per aumentare l’interscambio energetico. È urgente chiarire se dietro questa crisi di governo abbiano agito anche mani russe”.